Avevo sentito la sua voce, una volta, come da un’altra stanza, e forse era da un’altra epoca. Continua a leggere
Avevo sentito la sua voce, una volta, come da un’altra stanza, e forse era da un’altra epoca. Continua a leggere
Giorni fa un’amica di blog (RossodiPersia.wordpress.com, “Precisazione”) ha dovuto rassicurare ufficialmente i suoi lettori di non essere un’alcoolista persa, fatto che alcuni di loro avevano desunto da una lettura troppo alla lettera di un suo brano. Anche a me è capitato di dover smentire di essere, di volta in volta, pedofilo, genitore sfortunato, omosessuale, in fin di vita e altre amene piccole tragedie. Continua a leggere
In tutto quel marasma di fatti strani e supposizioni, divenute ben presto certezze nella testa di Oreste, l’unico pensiero ancora irrisolto riguardava la scelta dell’abbigliamento: optare per giacca e cravatta? scegliere una tenuta informale? o al contrario noleggiare un abito da cerimonia? e soprattutto quale colore privilegiare? il bianco della pace o il rosso di un ideale che finalmente prende corpo? Continua a leggere
Forse è questo tempo neutro di mese senza feste, equidistante dall’estate e da Natale, Continua a leggere
Quando nacque il primo figlio, se lo tenne in braccio un tempo lunghissimo. Passeggiava per la stanza fissandolo negli occhi, senza però cullarlo. Qualcosa non andava in quella faccina troppo tonda, in quella lingua che sporgeva tra le labbra, in quegli occhi così distanti e stranamente stirati verso l’esterno. Continua a leggere
Mentre mi scapicollavo lungo il sentiero con la Nikon appesa al collo come un campanaccio, maledicevo la mia stupidità. Per una gita di due giorni avevo scelto una località che come massima attrattiva aveva la Passeggiata dell’Amore, io che l’amore l’avevo appena ricevuto sui denti, in un benservito coi controfiocchi. Imbecille che ero. Continua a leggere
Gli ulivi sfrecciano argentati ai bordi della strada, mossi dal vento e dal nostro stesso andare. Da due giorni stiamo in-seguendo il sole, lo abbiamo in faccia da mattina a sera per un coincidere fortuito tra il profilo del Gargano che ricalchiamo coi pedali e il movimento lento della Terra. Entrambi ci muoviamo, noi e la Terra, eppure sembriamo fermi, cristallizzati nelle nostre posizioni dalla bussola degli occhi che segna sempre Sud. Continua a leggere