Gli ulivi sfrecciano argentati ai bordi della strada, mossi dal vento e dal nostro stesso andare. Da due giorni stiamo in-seguendo il sole, lo abbiamo in faccia da mattina a sera per un coincidere fortuito tra il profilo del Gargano che ricalchiamo coi pedali e il movimento lento della Terra. Entrambi ci muoviamo, noi e la Terra, eppure sembriamo fermi, cristallizzati nelle nostre posizioni dalla bussola degli occhi che segna sempre Sud.
Siamo tre coetanei stagionati, racchiusi in due mesi appena, ma per qualche giorno vogliamo dimenticare l’età anagrafica per una spensieratezza giovane di parole e gesti. Guardiamo con la stessa ingenuità i ciclamini che spuntano ostinati tra i rifiuti e certi culi di ragazze che consapevoli solcano le piazze, guardiamo le rocce aspre, le spiagge, i precipizi, il bianco delle case, Peschici preziosa, la spuma delle onde giù sotto di noi e, sopra, il verde imprevedibile che non pensavamo così tanti alberi in Meridione. Insomma ci godiamo questo scampolo d’estate che abbiamo barattato con le prime nebbie in Canavese e l’unico problema da affrontare è se e come farci un bagno, che il mare è mosso e in ogni caso sabbia e sale sulla pelle disturbano non pocoi movimenti una volta risaliti in sella.
Oggi siamo arrivati alle saline di Margherita di Savoia, montagne di un bianco abbacinante, distese d’acque salmastre, fenicotteri ed aironi che manco in Camargue ne vedi tanti. Ora stiamo risalendo verso Manfredonia, il vento contro, la sete, la stanchezza nelle gambe, e forse saliremo su a Monte S.Angelo, una follia che ci potremmo risparmiare ma non siamo ragionevoli, siamo ragazzi senza età con fame d’avventura.
Gli ulivi sfrecciano argentati e noi con loro, in fila indiana a contrastare il vento. Basta un attimo distratto e si toccano due ruote in uno sgambetto del destino. Voliamo per un istante in aria, il sole capovolto, per poi crollare sull’asfalto. Più del dolore lo stupore, almeno al primo impatto. Giusy è il più malconcio, una clavicola è spezzata, forse anche il femore, io non ho dolore ma ho il volto insanguinato, Giò che era il capofila è incolume e si arrabatta per soccorerci, con un sacchetto della spesa imbraga il braccio a Giusy immobilizzandolo. È uno smarrimento che ci prende, gli sguardi desolati, le parole che non escono. Ma mentre aspettiamo il 118, l’umore piano piano sale, si fa strada un’euforia un po’ impacciata, poco alla volta ritorna l’ironia. È che non vogliamo farci mettere i piedi in testa dallo sconforto, il giro è compromesso, vabbè, ma anche questo fa parte del gioco e noi vogliamo continuare a giocare. Così fumiamo sigarette come reduci dalla battaglia e sprechiamo battute spavalde tra il cinico e il cretino. E quando il personale scende dall’ambulanza abbiamo la voglia e i modi un po’ sfacciati di apprezzare che alla dottoressa dona l’arancione che le scopre l’abbronzatura attorno all’ombelico. Anche Giusy, mentre lo caricano a bordo steso sulla barella, rotea gli occhi per inquadrarla meglio.
Solo quando lei, compilando la scheda di soccorso, ci chiede le date di nascita abbiamo un breve imbarazzo, come bambini sorpresi con le dita nella marmellata. Per un momento quasi ci vergognamo a confessare quanti anni abbiamo, improvvisamente ci sembra un’età completamente fuori posto, forse ora dovremmo essere in poltrona altrove, pantofole e giornale.
Ma il sorriso della dottoressa e quel “che matti” che sa di affetto più che di rimbrotto ci dicono che era giusto che giocassimo ai ragazzi. E poi io sono curioso di passare qualche ora in un Pronto Soccorso, dall’altra parte della barricata
è la vendetta del canavese che si è abbattuta su di voi, perché avete rinnegato la montagna dei damanhur a favore dei monti di sale del gargano. 😆
a parte gli scherzi, mi spiace per il volo, ma massima stima ed ammirazione per come da “baldi giuovincelli” vi siete ritirati in piedi. ché in fondo, ammettilo, un medico dalla parte di là della cartella clinica è tra le esperienze più insopportabili che possa esistere ;), per cui ci voleva una sana riabilitazione della categoria, no?
non so se per trattamento di favore o per routine ma non mi hanno fatto una goccia di anestetico prima dei punti, ahi che dolor 🙂
ah! che tu avessi dovuto mettere i punti mi era sfuggito. beh, dai, per qualche giorno avrai un ottimo racconto per distrarre i tuoi piccoli pazienti 😛
La deformazione professionale che ti fa apprezzare una puntatina al pronto soccorso…oppure sei davvero molto bravo a trovare lo spunto positivo anche in una situazione spiacevole. Dolore passato? 🙂
Eheh bak, finche’ si puo’ meglio trovarli i lati positivi delle cose 🙂
Chissene dell’età, quando puoi sfoggiare con i tuoi pazientini una bella ferita di guerra. Poi il dolore passa, per fortuna – e anche i ps dall’altra parte della barricata. 🙂
(Semplice curiosità, ma Giusy non è un nome da donna?)
Infatti, oggi ho scoperto che e’ tranquilizzante per un bambino trovarsi di fronte un dottore ammaccato 🙂
(Eheh, lui non si pone il problema)
Anche tu sfracellato in bici. Vedi che affinità.
Si’, affinati dall’asfalto 🙂
Io ne porteró memoria imperitura, credo 🙂
dell’asfalto o dell’affinit?
🙂
> Date: Wed, 2 Oct 2013 16:24:44 +0000 > To: agilulfo_@hotmail.it >
Perché quando si smette di essere ragazzini per certe cose? Dimmi, c’è un ‘età? Io ero òì con voi con il vento in faccia sono caduta e per fortuna mi è andata bene.solo qualche graffio 🙂
Hai ragione!!
e poi solo chi cade e’ in grado di rialzarsi!
Un abbraccio
Cioè… la clavicola spezzata… siete matti ma troppo simpatici e quanta voglia di vita in questo racconto. In bocca al lupo per la tua remise en forme ma in un centro benessere stavolta!! 🙂
grazie, ma al centro di benessere preferisco ancora la bicicletta! 🙂
ciao
ml
piaciuto l’atteggiamento e lo sguardo spensierato da ragazzi, mi sembra il modo migliore per mantenersi giovani.
senza anestesia…ma dai!
…si sa, i medici sono sempre i peggiori pazienti 🙂
rimettiti presto in forma
Ma se sono stato un paziente modello!
O quasi 🙂
Rimettiti in forma che i pazienti hanno bisogno di un dottore poco ammaccato.
Un sorriso per i tuoi dolori 🙂
I “giovani” guariscono in fretta
🙂
ml
La vera bellezza di questa pagina di diario è che il vento corre con le parole scritte e porta a me che leggo gli odori, i colori, gli incanti del Gargano, l’entusiasmo di tre uomini, che giocano ad essere ragazzi e si sentono tali, le loro risate, i loro ammiccamenti, la loro fatica nel pedalare lungo i tornanti, in salita e discesa.
Guardano, si stupiscono, vorrebbero fare tutto questi “ragazzi”.
E, poi, improvvisamente, volano a terra, giù dalle biciclette.
Un attimo di presa di coscienza.
La caduta non li abbatte, poi, per molto.
Ricominciamo a scherzare. Ragazzi di nuovo.
Rifaranno questo gioco.Sì.Certamente! Ne hanno voglia.
Sono uomini vivi, adulti e bimbi, che dalle cadute sanno rialzarsi e ricominciare quel gioco che si spera possa rinnovarsi ancora ed ancora.
Sorrido a te, ml, ed al tuo “sfregio”.
gb
Il mio sfregio! Sai che mi hanno suturato fin troppo bene? Quasi non si vede lo sfregio, e io che ci contavo!
🙂
ml
La pelle dei “ragazzi” si rimargina bene ed in fretta, ml! Che ci vuoi fare? 😉
Che allegria in questo racconto! E’ contagiosa….
Prish
buon contagio!
🙂
ml
> Date: Sun, 6 Oct 2013 16:50:19 +0000 > To: agilulfo_@hotmail.it >
ma troppo bello. mi hai ricordato una vacanza fatta ‘da giovane’ proprio in quei luoghi; incidente a parte (evitato per sola casualità presumo), eravamo incoscienti così e mi ritrovo ancora a dire ‘che bello’.
altresì, lo interpreto come ‘alcune emozioni non hanno età’ 🙂
Pare che il Gargano sia proprio magico 🙂
Le emozioni mantengono giovani!
Ciao
Siete ragazzi, sì, puoi dirlo forte. Avete preso la disavventura con lo spirito giusto e siete riusciti a non rovinare del tutto la vacanza.
E poi, in quanto a sportività ed energia mi battete dieci a zero! 🙂
Sempre un piacere leggerti, ml
(dispiaciuta, a scoppio molto ritardato, per le tue ferite “di guerra”… che, tuttavia, hanno avuto almeno il merito di servire come spunto per questo bel post)
G.
non so quanti anni hai di preciso, ma relativamente pochi, penso, rispetto a me. eppure, a volte, mi sento più giovane di te (nel bene e nel male) 🙂
ml
(della ferita ho parlato perchè dicono che fa fascino e suscita compassione nelle donne :-))
Ne ho decisamente troppo pochi per essere tanto pigra e pantafolaia!
G.
(sì, dicono si scateni lo spirito da infermiera che è presente in ogni donna… il solito furbetto ml! :))
è con l’età che si abbandonano le pantofole, sai 🙂 (io mi muovevo solo in macchina e pantofole)
Date: Wed, 28 Jan 2015 11:11:25 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it