So bene perché ho comprato questo libro*. Mai amato i debiti, soprattutto quelli che non hanno un’origine economica. Ma come sdebitarsi con uno scrittore, che fai, gli mandi un tuo racconto? O peggio una bella paginetta di riconoscenza per le emozioni provate, curata come un compitino, con le maiuscole e i punti esclamativi, da consegnare alla maestra l’otto maggio? Dai, siamo realisti, aggiungerei dispetto al debito, sai quante ne ricevono loro di lettere del genere, carta che usano a spessore per misurare gradimento e alimentare l’ego. Poi, al primo traballo, la lettera piegata e ripiegata finirebbe a pareggiare le gambe alla scrivania di legno sempre più pregiato. Tra l’altro non sono il tipo intraprendente che cerca l’autore ormai famoso per battergli una mano sulla spalla e dirgli “bravo Alessandro, bel libro il tuo” come fossimo alla pari. Al contrario diffido della loro fama e della spocchia assimilata con la fama, ci vuole una distanza, un filtro, tra l’autore e chi lo legge, lo scrittore non dovrebbe mai uscire dalle pagine, è quella la sua gabbia in cui cinguetta. Fuori all’aria aperta ha spesso un volo deludente.
Così sono andato in libreria e per una volta è stato come entrare in banca. Nessuna divagazione, nessun tuffo nelle pozze scintillanti delle copertine, nessuna chiacchierata con la commessa timida a cui chiedere un parere di cui non m’importa niente ma mi diverte vedere come s’imporpora e s’impapera, no, dritto allo scaffale Feltrinelli come si può andare allo sportello dei conti-correnti e lì prendere il libro che stava in bellavista come il modulo per un bonifico e saldare finalmente il debito.
Che poi questo libro comprato solo per pareggiare i conti sia stata una sorpresa, la chiave di lettura del romanzo che mi aveva portato lì, “a me sarebbe piaciuto essere la hall di un vecchio albergo” aveva detto il protagonista stupendomi e adesso leggi l’incipit che altro non è che la descrizione di quella hall, questo è un altro discorso, un effetto collaterale, per una volta piacevole.
E adesso, libero da debiti e sorprese, posso voltare la prima pagina e iniziare a leggere come piace a me. La prima volta è una lettura veloce quasi distratta ma porosa come pomice nel mare per assimilare l’insieme e il ritmo, poi una lettura di ritorno, la risacca placida e fonda come una meraviglia, per l’incastro delle parti che sembravano sconnesse. Una terza per godere delle parole che non sapevi tanto belle. Tre volte all’alba di domani l’avrò letto.
*”Tre volte all’alba” di A. Baricco, acquistato per riconoscenza a mr. Gwyn
Bella questa lettura trina, belli i motivi di ognuna. Bello quello che dici, che ” lo scrittore non dovrebbe mai uscire dalle pagine”. Bello sentirsi in debito con un libro o con un autore. Bello. Che sia una bella giornata, anche 🙂
con baricco mi sentivo davvero in debito. che dici, gliela dovrei mandare così pareggia le gambe della scrivania?
🙂
ml
No. L’hai detto tu che lo scrittore non dovrebbe uscire dalle pagine: la stessa cosa per il lettore, secondo me…
Anni fa, tanti, Baricco non mi era piaciuto: dovrei riprovare, magari con uno di questi due?
sì, prova dal primo, se non ti piace mr gwyn vuol dire che tu e baricco non vi incontrate:-)
Date: Wed, 9 Apr 2014 13:37:33 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
Una piccola lettera per informarlo dell’avvenuto sdebitamento è doverosa secondo me. E secondo me la mette nella scatola delle piccole lettere. Baricco ha un tavolo ultra moderno sempre in bolla con il pavimento in resina.
🙂
ciao Nam
ml
Come hai descritto bene il modo di leggere un libro di Baricco, anche io faccio così, prima una lettura veloce e poi la risacca.
Ed anche io devo acquistare questo per riconoscenza a me gwyn 🙂
Però io ora non sono più da entrata in libreria, x evitare i troppi pesi nella borsa sono passata all iBook
Tante riletture risacca a portata di mano!
io sono ancora per il peso della carta, ma l’importante che su carta o su iBook ci sia la lettura di risacca 🙂
ciao maria emma,
benvenuta
Scrivi, scrivi, perché i libri sono carta più preziosa delle banconote e le parole sorreggono il cosmo.
scriviamo bak, scriviamo dai 🙂
ciao
ml
Che fine ingiusta per una lettera adempiere alla zoppìa di un fiero tavolo. Ne ho viste di missive finire in cotal modo, ahimè! Sprezzo vano di gloriose meningi.
Mi piace molto la similitudine con il mare. La porosa pomice a catturare la bozza della trama, la lettura di ritorno come risacca per vivere ancora i luoghi e i personaggi ed infine qualche scoglio qua e là per decantare il tutto.
Complimenti per il post 🙂
Un caro saluto
Affy
Grazie Affy del bel commento,
ciao
ml
mio dio mio dio mio dio… anch’io so bene perché l’ho comprato. (scusa, adesso leggo tutto il resto del post)
mi hai commossa: ho adorato entrambi i libri e li ho riletti, come tu dici. dai tempi dell’università, la prima lettura è per la trama, la storia, cosa succede, come va a finire; la seconda è sempre tecnica, come aprire un orologio e scoprire i movimenti meccanici. Baricco, poi, li espone molto, a chi li sa riconoscere 🙂
bello, bello, bello, doc!
grazie,
a
Niente di piu’ gratificante che condividere modi ed emozioni
Ciao
ml
Eppur mi par così un furbetto il bel baricco…
furbetto di vita, bravo assai di scrittura (almeno in questi due romanzi)
Mr Gwyn da adulta e Castelli di Rabbia da ‘giovane’ sono il mio debito verso Baricco. Li ho letteralmente adorati. Mi sembra però di capire che comprando Tre volte all’alba non farei che aumentarlo, questo debito… non so se mi conviene!! 😉
Però il Signor Scrittore – che ha commesso l’imperdonabile errore di uscire dalla gabbia – pare anche a me un furbetto di vita ed anche un mestierante della scrittura… e ho letto suoi libri che tanto palesemente mi sono apparsi nulla più che il frutto del mestierante della scrittura che credo di poter dire che il mio debito l’ho già saldato!
pienamente d’accordo, prish, in alcuni suoi romanzi (city, emmaus) il mestiere prevale sulla bravura, la furbizia spicciola sulla parola tonda.
ma castelli di rabbia (più che oceano mare) e mr gwyn sono un’altra cosa, c’è genuinità, candore. e tre volte all’alba si avvicina a questi ultimi.
ciao
ml
… e così, definitivamente vinta, mi accingo all’acquisto! 😉
p.s. e, per onor di cronaca, aggiungo anche io Novecento alle punte di diamante e Questa Storia alle cocenti delusioni.
brava prish, buona lettura!”Questa Storia” non lo conosco e dopo il tuo giudizio negativo mi guardo bene dall’acquisto :-)ciaoml
Date: Mon, 14 Apr 2014 07:40:15 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
Ecco, letto. Ed ora continuo a pensare che, oltre ad aver aumentato il mio debito verso lo scrittore, ho pure contratto un debito con il recensore. E’ stato proprio come hai raccontato tu. Spero di potermi sdebitare presto 🙂 Nel frattempo, credo che avrò bisogno di rileggere pure Mr Gwyn, tre volte, all’alba.
Grazie! Prish
Nessun debito con me, prish. Vuoi mettere la soddisfazione di aver condiviso la lettura! 🙂 ciao
Date: Tue, 6 May 2014 17:27:59 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
ma sai che ho comprato questo libro, che ho appena iniziato a leggere, perchè anche io mi sentivo in debito con lo scrittore? (uno scrittore che, a parte City, mi è sempre piaciuto leggere). Il mio debito era generato da un mio post dove, per un piccolo esperimento letterario, ho preso un suo famoso brano e ne ho fatto due letture contrastanti.
Beh, ogni scusa può essere valida per leggere un buon libro.
Ciao
mr
mi dici qual è il post che vorrei leggerlo?
ciao
ml
con piacere
http://ili6.wordpress.com/2014/01/21/si-o-no/
grazie (naturalmente ho scelto A !):-)
Date: Sat, 12 Apr 2014 06:05:21 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
quando hai tempo fai un salto da me? Ho provato a recensire Tre volte all’alba. L’avviso è perchè non sono una tua follow ma mi piacerebbe leggessi visto che sai di cosa parliamo. Grazie e scusa per la sfacciataggine.
Maria Rosaria
nessuna sfacciataggine, al contrario mi fa piacere di averti indotto a leggere il libro. ora vado a vedere che cosa ne pensiciao:-) Date: Sun, 11 May 2014 15:41:34 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
Con Baricco mi sono fermata a Seta, dopo Castelli di Rabbia (amore assoluto) e Oceano Mare. Poi ho incrociato Novecento e ho ripreso a sognare per atterrare rovinosamente su Emmaus. Ma pensandoci bene anch’io ho un debito nei suoi confronti che onorerò con la tua dritta. E risacca sarà.
Ciao ml…
sfogliando i commenti noto che siamo tutti concordi su quali siano stati i libri-delusione di baricco (city ed emmaus) e quali le sue punte di diamante. sono convinto che mr gwyn e tre volte all’alba non ti deluderanno. E risacca sarà 🙂
ciao rosso,
ml
Anch’io in debito, anch’io talmente in linea sulle delusioni e sulle punte di diamante che avevo deciso di abbandonare Baricco per non far svanire l’antica riconoscenza che avevo nei suoi confronti. Mi fido del tuo giudizio ml, se dici che tre volte all’alba non delude….
non delude, no, a patto di lasciarti coinvolgere emotivamente mettendo da parte la ragione fredda.
ciao
ml
Sono bastate poche righe e la ragione fredda è svanita. Sono bastate poche pagine per ritrovare, in splendida forma, il vecchio amico che mi aveva delusa. Grazie per il consiglio ml, senza di te non avrei più letto Baricco e sarebbe stato un peccato perderlo così, lungo la strada dei libri non letti.
a volte è un bene accantonare la fredda ragione, si aprono scenari inaspettati.:-)ciao(e grazie a te)ml
Date: Sun, 18 May 2014 19:45:23 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
Scrivi molto bene, considerando che non amo Baricco, mi hai convinta a leggere questo libro. Appena possibile andrò alla Feltrinelli e senza intrattenermi con il commesso, che ha ben poco del libraio e tanto dell’artista dilettante di cabaret, lo comprerò. 🙂
Considerando che non ami baricco, questa e’ una piccola soddisfazione.
Grazie,
🙂
ml
come sempre apprezzo l’angolo da cui mediti sulle cose a modo tuo, sempre originalissimo.
il buon baricco, del quale ho letto quasi tutto, sa trovare dei momenti molto poetici, oltre che improntare con lo stile. qualche volta però ho la sensazione che cada sotto le pressioni degli editori….
Sei indulgente a dar la colpa agli editori. Io credo che B. ogni tanto imiti se stesso, sforni libri col suo stile esteriore ma senza la sua anima.
grazie monica
ml
non amo baricco forse perché sono bapovero e allora probabilmente anzi certamente sarà l’invidia ma a nessuno dei libri che ho letto puzzavano le ascelle e questo forse vuol dire che.
io sono scemo, come già confessato altrove stasera : ))))
ma anche che la sua anima non suda.
poi, cosa vuoi, al cuore non si comanda e i gusti sono gusti, vieppiù molti sostengono – e magari hanno ragione – che l’anima non può sudare!
: )
ecco, insomma, non far troppo caso a ciò che dico: sono un caso unano…
E io, cretino, a chiedermi cosa significasse bapovero!!
Ahah, comunque lui non suda e’ vero, ma certi suoi personaggi, gwyn, rebecca, si’, sudano e trasudano emozioni.
Ciao
ml