Archivio | giugno, 2014

mi dicono che tu

30 Giu
photo by c.calati

photo by c.calati

 

Sai, non sopporto i monumenti, il loro imporsi di superbia, le affermazioni roboanti, la spocchia delle statue, gli obelischi, i mezzi busti, non sopporto un marc’aurelio, il marmo, il bronzo, la troppa supponenza di Sanpietro. Milano, Firenze e Roma le accomuno nell’accusa di un eccesso, che il duomo è esagerato, il battistero troppo tondo e tronfia di trionfi la colonna di Traiano. Continua a leggere

trio

28 Giu
photo by c.calati

photo by c.calati

 

Laura si era lasciata scivolare nella loro vita con la passività della seta che va a morire per terra. Ma a differenza della seta lei non ne morì. Continua a leggere

la vita schifa del lavoro

24 Giu
photo by c.calati

photo by c.calati

 

…e poi ti capita che ti fermano per strada, una sola volta nella vita, per dirti poche parole tra sorrisi e imbarazzi. “Io a lei la porto nel cuore”. Tè capì? Mica “volevo ringraziarla, venga le offro un caffè”, no, una faccia imbambolata e quel “Io a lei la porto nel cuore”, uscito quasi involontario.  Continua a leggere

il fascino indiscreto delle giocatrici di pallavolo

19 Giu
photo by c.calati

photo by c.calati

 

Alfredo Carolli era un depravato di piccolo cabotaggio, quasi innocuo, se non per quegli occhi guizzanti, capaci di fantasia e oscenità senza limiti.  Continua a leggere

una ragazzina

15 Giu
photo by margherita calati

photo by margherita calati

 

Ogni volta che mi affaccio dall’ambulatorio la vedo lì, seduta in sala d’attesa, china su un libro. È l’unica che non alza lo sguardo quando chiedo a chi tocchi (pessima domanda che evoca burocrazia anziché cura, dovrei trovare parole diverse). I capelli le ricadono sul viso e mi nascondono il suo sguardo. È talmente concentrata nella lettura che mi dà l’idea di una persona in pieno benessere, forse è solo un’accompagnatrice, ma non la vedo parlare con nessuno. Quando finalmente è il suo turno, capisco. Continua a leggere

Matilde forse muore

12 Giu
photo by m.calati

photo by m.calati

 

 Un paese imprecisato dell’hinterland milanese, 23 aprile 1968, ore 2.10 a.m. Continua a leggere

sopra la panca…

8 Giu
photo by t.legger

photo by t.legger

 

…la mano è stanca, anche se mai ha provato la fatica della falce, tagliare di ritmo e precisione il fieno o raccogliere con dita abili le spighe a fascio e poi reciderle con un colpo di falcetto. E nemmeno l’impegno gravoso del martello, Continua a leggere

la contadina*

5 Giu
photo by c.calati

photo by c.calati

Il mio errore è stato quello comune a tanti uomini, averla plasmata per anni  perché mi assomigliasse. L’avrei voluta aristocratica, raffinata fino allo snobismo, così le avevo proposto colori tenui e un poco eccentrici, una cipria rosa sul suo pallore smunto. E poi le avevo imposto la cultura, quadri e libri tanti da annullare la sua origine contadina. È stato come tentare di piegare una barra di ferro con la forza delle braccia o con quella della volontà. Voi ci siete mai riusciti? Devo dire che io più di una volta mi sono illuso di farcela, di avere il sopravvento su di lei. Ma poi immancabilmente riaffiorava il suo spirito rustico, un rifiuto ottuso a modificare la propria personalità. Continua a leggere