C’è ancora spazio per un altro pezzo di pedale prima che arrivi il grande freddo. Freddo, a dir la verità, ce n’è già parecchio stamattina, mentre abbandono lago e cigni e mi avvio in un fondovalle cupo, ingrigito dallo squallore di case non finite e dalla mancanza di sole. È come un corridoio senza arredi e senza luce, vorrei togliermi di qui in fretta, salire al sole e alla bellezza, ma le gambe sono torpide e rimpiango la poltrona con caffè e giornale vicino al calorifero dei miei coetanei. Continua a leggere