in luce naturale

20 Nov
c.calati

c.calati

 

 

 

 

A volte a sera mi sorprende sulla strada del ritorno, altre mi scova a casa, già chino sulla stufa o alla ringhiera con un bicchiere in mano, quell’ora breve che dura pochi istanti, aria rarefatta, quasi assente. È tempo dilatato e immobile, dove sembrano silenzio anche i rumori, i più molesti, non li senti, sei tutto teso, mollemente teso, a guardarti intorno per capire cos’è cambiato all’improvviso. E non è cambiato nulla, persone e cose uguali a sempre, eppure senti che ti attraversa un momento ineguagliabile.

Il sole se n’è andato, così, distrattamente, ma una luce tenace ancora non cede al buio; è lì sospesa tra cielo e terra, incolore e silenziosa, rinuncia al rosa e al viola, non ha il furore rosso del tramonto che tutto stupra e storpia, né il velo mesto del crepuscolo che forza gli occhi e inclina il cuore a non guardare. E’ pura luminosità che nulla tiene fuori.

Per qualche istante questa luce, sommessa e immensa, ammanta il mondo, illumina i confini delle cose, dà limpidezza ai campi, disegna gli alberi su un crinale di collina e l’erba all’ultimo verde, irradia la gente come fosse santa, spazia per la piana, s’adagia sulle vigne e pone gli occhi tuoi al centro della scena. I monti a far corona, ti fa padrone e suddito del mondo.

Tutto ti è intorno, tutto è plausibile.

E allora annulli lo spazio e il tempo, scopri vicinanze e sintonie impossibili, tocchi con gli occhi le date e i luoghi più distanti, parli in silenzio ai vivi che son lontani, ascolti sordo i morti.

Ancora uno sguardo comprensivo al muro logorato dalla pioggia, alla carcassa d’auto abbandonata sul ciglio della strada, al palo di cemento biancosporco cresciuto in mezzo al prato, uno sguardo ad ogni cosa che credevi brutta e che ora scopri essere parte di una bellezza primordiale, poi la luce se ne va e sopravviene il buio.

 

 

 

 

 

18 Risposte a “in luce naturale”

  1. giuliagunda 20 novembre 2014 a 11:16 #

    Non mi capacito di come tu possa a parole descrivere gli attimi, prolungarli e dilatarli, e così farli vivere al lettore che riesce a guardare con i tuoi occhi e con i suoi ciò che tanto generosamente gli metti davanti, come fosse un’offerta.
    A nome di chiunque ti legge ti ringrazio per le continue emozioni.

    G.

    • massimolegnani 20 novembre 2014 a 12:31 #

      gli attimi a volte sono fuori del tempo e dal controllo, sta a chi legge dargli una dimensione.
      🙂
      ml

  2. the pellons' 20 novembre 2014 a 11:50 #

    Sempre bravo.

  3. tramedipensieri 20 novembre 2014 a 13:48 #

    …bella anche l’immagine fotografica…dov’è questo luogo?

    • massimolegnani 20 novembre 2014 a 14:07 #

      è il Canavese, la zona di piemonte a ridosso della valdaosta.
      ciao .marta
      grazie
      ml

  4. roceresale 20 novembre 2014 a 15:47 #

    Solo “che meraviglia”

  5. ogginientedinuovo 20 novembre 2014 a 17:35 #

    Sei un poeta, non solo perché sai raccontare di te, ma anche (o soprattutto?) perché sai vedere 🙂

  6. remigio 22 novembre 2014 a 19:04 #

    Ti riesce tutto bene quando ci parli della natura: il legame deve essere molto forte 🙂
    ciao massimo

    • massimolegnani 23 novembre 2014 a 10:40 #

      io la guardo, ed anche lei mi guarda e mi trasmette 🙂
      ciao,
      ml
      (grazie)

  7. monika santi 23 novembre 2014 a 19:21 #

    bellissima. mi hai richiamato momenti rari e preziosi, sempre fuggevolissimi che non fai in tempo a fermare il respiro e sono già andati, in cui ti senti parte del fluire del tempo.
    per un attimo t’annulli. mi succede soprattutto nei campi.
    ‘eppure senti che t’attraversa un momento ineguagliabile;’ tu qui lo dici benissimo.

    • massimolegnani 23 novembre 2014 a 20:26 #

      sì, sono istanti brevissimi che pure hanno una loro piena compiutezza.
      grazie Monica,
      sempre felice dei tuoi passaggi,
      ml

  8. Prishilla 24 novembre 2014 a 19:22 #

    Ecco, quando leggo queste tue cose non so mai cosa fare. E mi prende il nervoso. Commenti. Ma io proprio non le ho, le parole per commentare. Cosa vuoi che scriva?! Eppure come posso passare di qua, prendermi tutta questa bellezza giù liscia come un sorso d’acqua e tirar dritto? Mi fa sentire una ladra spiona. Allora ti scrivo Grazie. Come un biglietto sulla fontana. E mi dico, penserà che non so dir altro. Sempre grazie scrivo. Eppure niente è così anche questa volta. Sto lì a girarci intorno e poi scarabocchio il mio grazie e via. Almeno potessi mettere un bel mi piace e buonanotte 😉

    • massimolegnani 24 novembre 2014 a 20:18 #

      Quando temi di non saper cosa dire, mi scrivi cose bellissime.
      Quindi grazie a te, prish
      🙂
      ml

  9. T 28 novembre 2016 a 14:28 #

    la luce che s’incastra nelle cose del mondo, passando.
    Grazie per questo racconto di resistenze e di possibile che si dilata, è stato un po’ ritrovarsi.

    • massimolegnani 28 novembre 2016 a 17:04 #

      E’ una luce rara che mi fa piacere condividere con te cosi’ profondamente.
      Un sorriso,
      ml

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