Archivio | dicembre, 2014

viaggi

31 Dic
by web

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Ciao Riccardo, io sono Batman, dico al bambino in barella mostrando la maglietta figa con la sua effige inconfondibile mentre salgo finto-allegro in ambulanza. Lui che sonnecchiava pallido alza una palpebra, mi squadra e la richiude. Continua a leggere

l e g n a

27 Dic
by c.calati

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Amo il camino acceso che scoppietta e scalda, amo la stufa che sbuffa nel tiraggio e cuoce cibo con pazienza. Ma questo amore si consuma e va continuamente alimentato. Ceste di ciocchi viaggiano ogni giorno dalla legnaia alla cucina e s’assottigliano le scorte che occorre rimpolpare. Continua a leggere

il giardino in inverno

23 Dic
by c.calati

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Il solstizio ci regala un giardino in stato di grazia. Un sole basso ma tenace si posa sui cespugli sfioriti, sulle piante nude, sugli ultimi boccioli di rosa, è come un’inghilterra. Continua a leggere

vigilia di Natale in macelleria

19 Dic
by web

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Davanti al negozio c’erano, schiacciati contro i vetri, nasi che alitavano nel freddo e mani aperte a lasciare impronte e desideri.
Mancavano dieci minuti all’apertura e Margherita osservava preoccupata la massa di gente assiepata dietro le vetrine.
Sarebbe stato un massacro.  Continua a leggere

il Gran Balun

16 Dic
c.calati

c.calati

 

 

Mi sono auto trapiantato in Piemonte da alcuni decenni ormai, ma sono pianta a lento attecchimento, radici pigre che faticano a farsi largo nella terra, in questa terra. Così non ho ancora imparato una parola di dialetto, ho poche conoscenze tra gli indigeni e i luoghi belli, che pure ce ne sono tanti, li vado scoprendo poco alla volta. E poi ho un’istintiva diffidenza per gli eventi noti, sto alla larga dagli spettacoli e dagli svaghi di massa ritenuti imperdibili, io li voglio proprio perdere, con metodo. Continua a leggere

lische di pesce fesso 10

13 Dic
foto by c.calati

foto by c.calati

 

 

 

Significati collaterali

Permanere: continuare a tenersi per mano

Reo con-fesso: delinquente che scarica la colpa sull’imbecillità del complice Continua a leggere

il tempo fermo va veloce

10 Dic
c.calati

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Il tempo fermo va veloce e questo mi disturba. C’è una discordanza inconciliabile tra il mio modo di scandire lo spazio astratto tra due istanti e quello proprio del reale. Non voglio dire che sono un tipo dal ritmo frenetico, sempre indaffarato tra affari, affetti e fesserie, che il tempo gli è per forza corto. Al contrario, ho un passo pigro anche quando sembro andar di fretta, forse per questo il tempo mi sta stretto.  Continua a leggere

Servizio Pubblico

7 Dic
c.calati

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Tu mi parlavi di Enrico Berlinguer, del suo rigore sereno che tanto ti ha influenzato, io ti vorrei raccontare di Sergio Nasso, del suo essere diverso e difettoso che un poco mi ha formato.

E chi è, mi chiederai con una punta di curiosità.

È uno di cui non leggi sui libri o sui giornali, eppure è stato grande, timidamente grande. È stato il mio primario per qualche anno, gli anni fondamentali in cui o ci si forma o ci si si ferma a fare il mercante di salute, se non l’usuraio dei malanni altrui. Continua a leggere

il posto delle fragole

4 Dic
c.calati

c.calati

 

 

Ho smesso da tempo di barrare i giorni al muro. A che serve contare se il termine di paragone è l’infinito? E poi non è che io sono qua dentro per sbaglio, non sono di quelli che invocano l’errore giudiziario, di quelli che a furia di gridare sono innocente finiscono col crederci e si disperano. Mi fanno pena, quelli e ce n’è tanti. Io al processo sono stato un muro di silenzio, che almeno facessero lo sforzo di trovare le prove. E di prove ce n’erano fin troppe. Una vita come la mia, fatta di stupri e spari, lascia una scia più nitida dei sassolini di Pollicino nel bosco. Vedete come sono istruito? So citare fiabe, e anche poeti se volete. Continua a leggere