Amo il camino acceso che scoppietta e scalda, amo la stufa che sbuffa nel tiraggio e cuoce cibo con pazienza. Ma questo amore si consuma e va continuamente alimentato. Ceste di ciocchi viaggiano ogni giorno dalla legnaia alla cucina e s’assottigliano le scorte che occorre rimpolpare.
Così oggi scarichiamo pezzo a pezzo un intero tamagnun (rimorchio del trattore) carico di legna, e pezzo a pezzo ricostruiamo alte cataste, che sembra facile ma bisogna avere cura, mettere i ciocchi con criterio che appoggino bene uno sull’altro e si diano reciproco sostegno. Ricordo ancora il boato, come un terremoto, una notte di tanti anni fa, le cataste che avevamo tirate su alla meno peggio erano crollate a terra come una piramide di carte al soffio maligno di un bambino. Ma ormai siamo diventati quasi esperti e c’è soddisfazione ad impilare legna in cumuli solidi e sicuri, è quasi arte.
Torno in legnaia a controllare il lavoro fatto. Geme la legna che si assesta, come una donna nel suo letto d’amore, e, come lei, emana un profumo che stordisce. Guardo le pile eleganti, la solidità dei contrafforti, la simmetria delle file, la rugosità delle cortecce, il biondo della polpa. Un sorriso soddisfatto mi sale a fior di labbra, mentre con una mano sfioro il ciocco che domani brucerò con molto amore.
Che meraviglia, io ho solo la tristezza del calorifero. 😦
triste il calorifero, ma pensa l’unica fatica è girare una manopola 🙂
ml
Una donna innamorata non si lascia accatastare.
vero!..sta in cima alla catasta pronta ad ardere
🙂
ml
Io la legna me la taglio in bosco, poi ne faccio tanti botoli, poi taglio i botoli, la trascino su strada e poi la taglio in tanti botolini e mi metto lì e la spacco a mano, un po’ alla volta; la spacco con dei cunei quando è troppo pesante per sollevarla con l’accetta. Poi la carico e la trasporto a casa, la scarico, l’accatasto e quando è bella secca e stagionata, la brucio… lo faccio da sola, perchè mi piace, è un lavoro un po’ pesante, ma salutare… e lo consiglio a tutti, specie la parte in bosco. E quando poi la brucio lei già mi conosce e scoppiettando mi parla, e io l’ascolto volentieri.
…e comunque condivido l’osservazione di rodixidor. Sì, la condivido in pieno.
la donna innamorata è un ciocco a parte, fuori dal coro 🙂
accidenti, una fatica mica da poco.
io salto la prima parte eppure lo trovo faticoso assai.
ciao stile,
un sorriso
ml
Faccio queste cose al posto della palestra, oltre perché son belle da farsi e sono utili, se non indispensabili per passare indenne l’inverno lungo.
saggia, tosta e ammirevole 🙂
Date: Sun, 28 Dec 2014 08:16:09 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
E poi l’osservi così tutta bella sistemata e pare un quadro astratto…
🙂
contento .marta che l’hai notato, avevo cercato proprio quell’effetto.
🙂
ml
E’ un fascino che non conoscevo. Ora, grazie a te, ne ho un’idea concreta.
…è un’idea di fatica e soddisfazione 🙂
ciao stefi,
ml
Condivido il tuo amore per il camino acceso: la legna che arde e scoppietta è una gradevole melodia, la migliore compagnia per una serata da dedicare alla riflessione e alla lettura. E poi le cataste di legna: autentici capolavori, la cui realizzazione richiede abilità e passione.
vero, il camino rilassa, concilia la lettura, stimola i pensieri.
dovrei accenderlo più spesso 🙂
ciao remigio,
ml
Hai la capacità di trovare femminilità e sensualità in ogni cosa.
Bello il fuoco, bella la stufa che cuoce piano e bella la legna che lentamente brucia, è vero, sono tutte immagini sensuali (e un po’ malinconiche). Romantiche.
(wow, che foto!)
🙂
G.
sai un po’ di malinconia mi accompagna sempre, come la spolverata di una spezia sui cibi.
ciao G.
ml
(grazie per la foto)
Lo so, e ci sta sempre bene.
Buona giornata ml 🙂
G.
grazie G. 🙂
Date: Mon, 29 Dec 2014 08:34:25 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
La legna è un ricordo dolce: tutte le estati in montagna io e papà tagliavamo alberi con l’alpina e poi li spaccavamo con accetta e sega circolare, poi accatastavamo la legna nella cantina in modo che la nonna l’avesse pronta per tutto l’inverno. Se ce l’hai fuori e sei bravino, puoi fare un paio di buchi all’interno e infilarci i vasi con fiori invernali, è bellissimo. Poi all’interno c’è un sacco di vita: ragnetti, forbicine, insetti…
Maurizio De Giovanni eh? Ora me lo segno per l’anno prossimo.
Dottore, ti auguro un anno pieno di sorprese e di racconti.
che bello queste donne (tu, stileminimo) che faticano (o faticavano) la legna.
è vero i ciocchi si prestano a tanti usi, la corteccia di betulla attorno a un vaso, un tronchetto scavato a fioriera, un pezzo assottigliato a pestacarne. 🙂
ti abbraccio, ire, che sia per te un quindici ricco di bellezza.
ml
Conosco il piacere del camino acceso.
Non trasferirti a Parigi, perchè dal primo gennaio 2015, sarà proibito accenderli.
BUON ANNO 2015!!!
Cristia
temo che presto anche in Piemonte scatterà lo stesso divieto (ma non credo che ubbidirò)
ciao Cristiana,
auguri a te.
ml