Sono le giornate nere che invitano al camino, se c’è una casa intorno. Sai, la solidità dei muri, le morbide coperte, il vino e il pane.
Sono le giornate bianche che invitano all’aperto, se c’è una casa intorno. Sai, il mondo dopo i vetri, le finestre trasparenti, l’acqua che scorre, il bosco.
Sono le giornate grigie che invitano allo specchio, se c’è una casa intorno. Sai, il bene e il male così simili, l’angelo e il demonio nei tuoi tratti, l’assoluzione e la condanna.
Se c’è una casa intorno, la porti fino al fiume, le fiamme d’acqua da guardare, lo scoppiettio dei sassi come se bruciassero.
E puoi andare più lontano, al di là della corrente, oltre la piana, iniziare il viaggio in uno spazio sciolto dal tempo, in un tempo privo di spazio, dove la paura tende l’agguato e l’emozione aspetta te.
Se c’è una casa intorno o dentro o altrove, basta una tana purchè sia lei il riferimento.
Stare all’aperto, steso sull’erba secca a ridere del cielo, o in una via del centro piangere la gente, o in mare, un immenso mare, guardarlo dagli scogli, un tremendo mare e starci dentro, temere per te stesso in un scendere e salire che ti fa uscir di bocca il cibo e la bestemmia e, rara, un’invocazione a Dio.
Ovunque puoi, se c’è una casa intorno, come un appuntamento che nessuno ha dato.
Tu pensi al fuoco acceso da qualcuno e al vino da scambiare, e, qualunque cosa hai intorno, ti senti cuore e pelle, tu stesso casa.
Che poi non è il bicchiere che ti scalda, non il camino, non le finestre, ma son quei quattro muri che credevi freddi.
è il retro di casa tua?
il davanti.
ciao ammen,
ml
Se c’è una casa intorno, tutto è possibile 🙂
vero (e la prima casa deve essere dentro di noi)
ciao 🙂
ml
Quando ho conosciuto il mio compagno e ci siamo scelti non gli ho detto le solite paroline d’amore, gli ho semplicemente detto: “sei la mia casa”.
E continua ad esserlo dopo diversi anni.
ecco, intendiamo la stessa casa, cioè, la stessa cosa 🙂
ciao,
ml
“ti senti cuore e pelle, tu stesso casa”. Ecco, è questo… e poi tu dici tutto benissimo, come sempre.
Un saluto
Alexandra
sì, noi o l’altro/a siamo la casa!
grazie Alex,
ciao.
ml
non credo sia proprio la casa, non per me.
credo sia qualcuno da cui tornare, o con cui specchiarsi, o che si scaldi al fuoco insieme a noi.
ciao, prof.
la casa è metafora delle cose che dici tu, è la solidità a cui appoggiarsi.
ciao Al
ml
(sono diventato prof a mia insaputa? :-))
sempre prof, e luminare.
bacio
🙂
Date: Tue, 10 Mar 2015 23:18:01 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
La casa è come il paese: non tutti ce l’hanno. Infatti molti vivono in città che è un luogo senza case 🙂
remigio, quanto condivido la tua affermazione!
ciao 🙂
ml
Ciao, è la prima volta che passo di qui e leggo questo bellissimo post: complimenti, Massimo! Però vorrei dire che non è vero che nelle città non ci sono case: sono oltre 30 anni che vivo a Milano e ho abitato otto tane meravigliose, in zone diverse, alcune più amate di altre. Ma la casa, comunque c’è perché come qualcuno ha scritto prima, la casa siamo noi, è dentro di noi!
Innanzitutto benarrivata e grazie per l’apprezzamento.
“le citta’ non hanno case” e’ un’affermazione un po’ radicale che pero’ sottolinea la difficolta’ ad avere una casa “calda” in una metropoli. Poi so bene che a milano come in altre grandi citta’ ci sono angoli fantastici e case davvero accoglienti (come le tue “tane”)
ciao,
Ml
Uno dei tuoi brani migliori, secondo me. C’è tutto.
G.
essere casa, a sè e agli altri, difficile, ma talvolta si riesce 🙂
ciao G,
ml
Avevi ragione, la tua idea di casa è anche la mia. Grazie per avermi portata tra queste righe.
..e io ti ringrazio per esserci venuta 🙂
ml