Archivio | dicembre, 2015

non devono esistere mani sbagliate

27 Dic
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photo by c.calati

 

 

Ma, mi chiedo, quali sono le mani giuste? Quelle che restano indifferenti in tasca? Quelle che non si sporcano con iniziative del genere? Quelle che mettono uno spicciolo solitario come la punta di un alluce nell’acqua fredda tanto per poter dire ho fatto il bagno in mare? Quelle che arraffano spavalde senza averne necessità credendo di essere spiritose? Quelle del tossico che non gli sembra vero potersi fare una gran pera gratis? Continua a leggere

Cesiraaa!!

24 Dic
photo by c.calati

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Cesiraaaaa!!

 

La Cesira, in cucina, sussultò e perse la presa del bicchiere che andò in frantumi nel lavello. Smoccolò tra sé, chiuse l’acqua, si asciugò le mani nel grembiule e si avviò verso la sala con passo non troppo affrettato, strascicando le pantofole di feltro con gli occhi rivolti al cielo. Che diavolo succede?, si chiese a fior di labbra.

Nemmeno il tempo di arrivare e di nuovo la voce, quasi isterica, la investì sotto l’arco della porta:

CESIRAAA!!

 

Madonna benedetta che ti piglia? Stai male?

 

Suo marito era seduto come ogni giorno al tavolo da pranzo, il Corriere aperto, gli occhiali che inesorabili gli scivolavano sul naso. Continua a leggere

spacco legna

20 Dic
by c.calati

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Nel freddo del garage che ho adibito a mia legnaia alito vapore e sudo come un cavallo da tiro nella nebbia. Svecchio così, diventando altro da me, meno compassato, e fantastico schiumando a torso nudo passione e rabbia, Continua a leggere

la memoria della cenere

15 Dic
by c.calati

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Ringrazio il freddo che ritorna, l’approssimarsi dell’inverno, l’umido alle ossa, il gelo nella mente, le dita intirizzite e tutto quanto giustifichi la stufa. Continua a leggere

n u v o l a

10 Dic
photo by c.calati

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Un cielo stupidamente sereno ristagna sopra la nebbia, tutto è immobile e invisibile mentre avrei bisogno di una nuvola grigia. Una nuvola che raccolga in sè l’umidità dell’aria e ne faccia pioggia.

Ma non è la siccità che mi preoccupa quanto l’aridità nella mia testa, solo che ormai penso per metafore così vaneggio tra nebbia che resta e nuvole che passano senza piovere parole. Continua a leggere

carta che vince, carta che perde

6 Dic

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A maneggiare le carte con l’abilità del giocoliere gliel’aveva insegnato suo nonno Ortis. Il nonno si chiamava a quel modo per via delle “Ultime lettere” e di un increscioso equivoco sul nome e sul cognome, da parte di suo padre.

Basetta lunga e garofano all’occhiello, Ortis si sedeva al tavolo di cucina e rimescolava il mazzo per un pomeriggio intero, godendo dell’incanto negli occhi del nipote. Continua a leggere

spirito grezzo

2 Dic
by c.calati

by c.calati

 

 

 

 

Non so gli intrugli agitati in società, code di gallo e capiroska, bum bum e spritz, da sorseggiare nei cristalli in infelici happy hours a mostrare denti bianchi allineati come cadetti al giuramento. Continua a leggere