Archivio | aprile, 2016

Erbaluce

30 Apr
by c.calati

by c.calati

 

 

L’erba rasata bassa come una barba ben curata o un pube diamante, Continua a leggere

La Quiete

27 Apr
by c.calati

by c.calati

 

 

Ci vorrebbe l’audio per apprezzare questo silenzio, perché non è acqua che ristagna e imputridisce, Continua a leggere

il cimitero degli eleganti

23 Apr
by c.calati

by c.calati

 

 

Sotto casa una bambina salta la corda e intanto conta. Si blocca a un certo numero incespicando con i piedi o impappinandosi con la voce. Ha un breve smarrimento, poi ricomincia imperturbabile la conta dall’inizio e intanto riprende i suoi saltelli. Sarà una suggestione ma ho la sensazione che s’interrompa sempre allo stesso numero, giusto quello dei miei anni. Questo mi fa male come una ferita della falce. Continua a leggere

ogni volta un’America

19 Apr
foto

by c.calati

 

 

 

Certe volte vorrei imparare il vocabolario a memoria, che quando serve non trovo mai la parola giusta per tradurre ciò che sento. Come stamattina, mi sono svegliato che avevo come una nuvola sopra la testa, sai quelle compatte e bianche che basta guardarle e piove. Mi sono alzato perchè credevo che bastasse essere cosciente per far uscire limpida quella specie d’acqua che da sola si trasforma nella parola esatta. E invece niente, sta svaporando in fretta come un’eredità promessa troppo presto, a babbo ancora vivo. Avevo in mente la bellezza, e bellezza non è la parola giusta. Continua a leggere

prima che noi le chiese*

16 Apr

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Le querce massicce come palazzi patrizi del ‘400, il bosco dei bambù dove il vento suona Continua a leggere

L’età del salmone *

13 Apr
by t.legger

by t.legger

 

 

 

Tornare all’antico è sempre un progresso, me lo ripeteva a proposito e sproposito, a volte si limitava all’italiano, altre lo declamava in latino, più raramente in greco. Mio padre. Io mi irritavo allo stesso modo in tutte le lingue, una distanza siderale da quelle parole, a vent’anni non hai passato che t’interessi, tutto è futuro, velocità, progresso. Era l’età dell’oro, così credevo, così per anni, in un andare avanti ottuso, senza chiedermi per dove. Continua a leggere

il bollitore

10 Apr
by c.calati

by c.calati

 

 

Aveva acceso la fiamma sotto il bollitore e come ogni mattina aspettava che si scaldasse l’acqua per il te. Lo attraversò a tradimento il frammento di un ricordo che credeva seppellito da anni. Continua a leggere

all’ombra di un ciliegio in fiore

7 Apr
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by c.calati

 

 

 

Forse t’aspettavi l’esplosione di un ombrello rosa o quell’armonia di un abbagliare candido e uniforme. O forse non ci avresti fatto nemmeno caso non fosse stato per quel ramo che ti ha bussato alla finestra della mansarda in una mattinata di vento. Continua a leggere

la perfezione della seconda curva

4 Apr

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Aria e ora perfette. Immaginati a metà mattina in un maggio d’Austria, un’aria trasparente che non vedi nemmeno in controluce ma senti mulinare nei polmoni ogni respiro, e un’ora che ti aspetta lì, al punto esatto, precisa come un appuntamento che non avevi dato. Continua a leggere

la grande curva

2 Apr

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Papà rientrava alle sette di sera, io lo attendevo affacciato alla finestra che dava sul cortile, non tanto per affetto quanto per ammirazione. Lui era il re della marcia indietro. Il nostro garage, come altri, era sotterraneo con una rampa d’accesso in forte pendenza e una lunga curva irregolare che stringeva il raggio nella parte finale. Gli altri inquilini compivano la manovra in due tempi ed essendo scesi di muso si ritrovano poi al mattino a dover girare la macchina in uno spazio angusto. Papà no, lui, l’unico!, scendeva in retromarcia sin dalla strada attraverso l’androne stretto e con una manovra millimetrica compiva la curva in un colpo solo. Io dal terzo piano, la finestra aperta anche d’inverno, studiavo la traiettoria perfetta che seguiva, più precisa di un proiettile. Continua a leggere