il bollitore

10 Apr
by c.calati

by c.calati

 

 

Aveva acceso la fiamma sotto il bollitore e come ogni mattina aspettava che si scaldasse l’acqua per il te. Lo attraversò a tradimento il frammento di un ricordo che credeva seppellito da anni. Si concentrò su una mosca che danzava tra marmellata e burro, ma fu inutile. Allora si lasciò invadere senza opporre resistenza. Immobile davanti al gas della cucina rivide  l’intera sequenza, i gesti ostili, i loro volti farsi irreversibili.

Il bollitore iniziò a fischiare ma lui restò impassibile, invischiato nelle sabbie mobili della memoria che lo stavano inghiottendo.

Il vapore usciva sempre più rabbioso.

Il sibilo divenne lacerante.

36 Risposte a “il bollitore”

  1. Spersa 10 aprile 2016 a 10:20 #

    Ma no dai. Su. Non mi essere così negativo stamane. Ho già le palle girate io di mio. 🙂

  2. massimolegnani 10 aprile 2016 a 10:50 #

    tranquilla, spengo subito sotto il bollitore
    🙂
    ml

  3. teti 10 aprile 2016 a 11:36 #

    rimango sempre impressionata dai tuoi fornelli… (hai ragione per il ciliegio, gli manca un compagno/a per addomesticarsi o quanto meno buttare qualche frutto… almeno così dicono…)

    • massimolegnani 10 aprile 2016 a 13:26 #

      preferisco il fornello a cerchi della stufa ma mi adatto anche al gas di città:)
      ml

      • teti 10 aprile 2016 a 13:40 #

        lascia stare quello, è che sono come nuovi!!!
        (i miei neanche se li ritocco con photoshop:)

      • massimolegnani 10 aprile 2016 a 13:58 #

        pensa che quella cucina a gas ha più di 30 anni, ma la uso il meno possibile, non per preservarla ma perchè sulla stufa il cibo sembra più buono 🙂

        Date: Sun, 10 Apr 2016 11:40:35 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it

  4. lamelasbacata 10 aprile 2016 a 11:37 #

    Splendido. Pur dicendo in realtà poco, nel sibilo acuto e nel filo di fumo che si alza dal bollitore è apparsa una storia di vita. Buona domenica, Massimo.

    • massimolegnani 10 aprile 2016 a 13:28 #

      in pratica ho descritto una cornice, sicuro che le pennellate del quadro ognuno le possa aggiungere in cuor suo con uno spiacevole ricordo personale.
      ciao Mela,
      ml

  5. alessialia 10 aprile 2016 a 12:29 #

    e stavolta mi hai stesa!
    ecco, non hai detto nulla eh… ma a volte un piccolo rumore, una misica, un profumo riporta alla mente cose…. nel fumo che usciva dal bollitore sono apparse scene di vita…
    ma, se ti faccio un bel caffè nero fumante??? e porto anche i pasticcini?
    buona domenica ml!

    • massimolegnani 10 aprile 2016 a 13:32 #

      sì, credo che a chiunque capiti di restare folgorato da un ricordo improvviso, e allora si astrae dall’acqua che trabocca, dal frigo spalancato che boccheggia, dal bollitore che sibila 🙂
      ciao,
      ml
      (grazie per il caffè ristoratore)

      • alessialia 10 aprile 2016 a 16:05 #

        Quando leggo un tuo post o un tuo commento mi viene un sorrisone! È come una coccola!
        Ma prego! Speriam fosse buono!

      • massimolegnani 10 aprile 2016 a 20:32 #

        Ohh, il mio ego gongola 🙂

        Date: Sun, 10 Apr 2016 14:05:29 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it

  6. Cose da V 10 aprile 2016 a 16:42 #

    Mi tocca ammettere che è uno dei rumori che preferisco: il vapore che esce dal bollitore. Per i brutti ricordi è una rottura, restare imbambolati a pensarci su, in compenso una buona tazza di tè risolve tante cose.

    • massimolegnani 10 aprile 2016 a 20:36 #

      V, pensa che io accendo, poi mi allontano e aspetto di essere richiamato dal fischio imperioso 🙂
      ml

  7. Tati 10 aprile 2016 a 18:42 #

    … a volte la cornice descrive perfettamente il quadro che non c’è…
    ( mammamiachebellerighe!)

  8. Paolo 11 aprile 2016 a 00:01 #

    Bellissimo. Essenziale, perfetto. Non manca niente.
    Una vita e un romanzo (non) scritto in poche righe.

    • massimolegnani 11 aprile 2016 a 00:38 #

      il romanzo è merito di chi legge.
      sei sempre gentile, Paolo. Grazie
      ml

      • Paolo 11 aprile 2016 a 10:26 #

        Già. Mi piace la scrittura che lavora per sottrazione e lo fa con arte. Invoglia e libera il lettore. La lettura diviene poesia a due voci. Ancora complimenti per l’incisività, la forza.

      • massimolegnani 11 aprile 2016 a 11:37 #

        scrittura per sottrazione, una definizione particolarmente indovinata 🙂

        Date: Mon, 11 Apr 2016 08:26:51 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it

  9. gelsobianco 11 aprile 2016 a 02:54 #

    Bella questa tua pagina, ml, che descrive una cornice in modo molto potente.
    Ognuno poi dipinge il suo quadro.
    Anche il sibilo lacerante del bollitore non distacca dal ricordo che ti fulmina improvviso a tradimento e non ti lascia scampo.
    E’ così, sì sì.
    Tu sai far giungere tutto in poche righe.
    Grazie.

    Buon lunedì:)
    gb

    • massimolegnani 11 aprile 2016 a 11:28 #

      sì, il fischio sempre più lacerante e inascoltato del bollitore dà la misura del progressivo estraniamento del protagonista, assorbito totalmente da un ricordo, che solo lui sa quale sia.
      grazie gb, buona giornata a te
      ml

      • gelsobianco 11 aprile 2016 a 13:52 #

        quel fischio lacerante sempre più è il suono dell’estraniamento, che cresce fino a divenire totale, del protagonista.
        solo lui sa quale ricordo lo abbia preso nella sua rete e lo abbia incatenato.

        un abbraccio, ml
        sei bravo anche nei racconti brevi che non sono facili
        gb

      • massimolegnani 11 aprile 2016 a 20:33 #

        🙂

        Date: Mon, 11 Apr 2016 11:52:40 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it

      • gelsobianco 12 aprile 2016 a 00:30 #

        tu, poi, in una tua replica a un commento scrivi “sulla stufa il cibo sembra più buono”
        il tuo amore per la casa, ml
        e allora quel fischio del bollitore lacera meno

        buona notte
        🙂
        gb

      • massimolegnani 12 aprile 2016 a 10:38 #

        sì, allora il fischio quasi tace.buongiorno a te, gb

        Date: Mon, 11 Apr 2016 22:30:57 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it

      • gelsobianco 12 aprile 2016 a 02:18 #

        ho dovuto cercare calore dopo aver letto questo tuo scritto
        e l’ho trovato in queste tue parole “sulla stufa il cibo sembra più buono”
        il fischio del bollitore stava lacerandomi troppo troppo nel silenzio di questa mia notte
        tu sai, ml, che io leggo e rileggo e ogni volta qualcosa mi colpisce di più di più
        gb:)

      • massimolegnani 12 aprile 2016 a 10:38 #

        un sorriso

        Date: Tue, 12 Apr 2016 00:18:31 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it

  10. teti 11 aprile 2016 a 08:45 #

    proposta: scriviamo un post sull’età (delle cose, delle persone, di quel che vuoi, senza copiare se lo hai già fatto), ti va bene per pubblicarlo mercoledì mattina? poi giochiamo alle differenze…

    • massimolegnani 11 aprile 2016 a 11:32 #

      intendi che non posso utilizzare cose già scritte? va bene, la tua proposta mi solletica, spero di fare in tempo per mercoledì mattina 🙂
      ml

  11. lucilontane 12 aprile 2016 a 00:13 #

    È il ricordo che diventa sempre più lacerante. Il fischio si accorda sui pensieri, come lo sapesse. Così, per me.

  12. lucilontane 12 aprile 2016 a 00:14 #

    P.s. La roba cotta sulla stufa sa di amore e di casa. È bella.

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