
by c.calati
Da Trieste a Torino un ritorno interminabile, come un contrordine al senso giusto delle cose, in quell’autostrada che troppo precisa corre da est ad ovest.
Paolo era seduto a fianco dell’autista, un po’ per il mal d’auto, un po’ per la bisboccia esagerata dei compagni, che dai sedili del fondo facevano girare cattivo vino e scherzi da bambini. Sembrava una gita scolastica, dove l’importante è fare casino fino all’ultimo chilometro. Continua a leggere