di traverso

14 Gen
by c.calati

by c.calati

 

 

 

 

Quest’uomo mi piace, attraversa la vita di traverso, con coraggio.

È fatica nelle dita spartire note all’aria aperta con pochi passanti distratti ed è quasi un affanno il fiato da far uscire modulato. Quest’uomo ha fatto del traverso il suo mestiere, meriterebbe il caldo di un’orchestra, campa di suoni solitari.

Sul dorso delle mani ha i troppi anni marchiati a macchie brune, ma nelle rughe arcuate e nell’argento che gli s’arruffa in testa ha la giovinezza del ribelle, non s’è piegato al destino da impiegato. E dietro i vetri tondi lo sguardo è da furetto, l’ultima destrezza prima della resa.

 

 

 

 

 

 

 

 

42 Risposte a “di traverso”

  1. Daniela 14 gennaio 2017 a 10:11 #

    Molto bella questa tua riflessione,in strada o nei sottopassaggi di metrò e stazioni capita di captare anche una certa bravura tra le note di qualche strumentista e viene spontaneo considerare strana la sua non appartenenza a qualche seppur piccolo complesso musicale…forse i vari risvolti della vita lo hanno condotto a scegliere in tal senso la sua platea infinitamente più varia ma molto spesso neppure attenta a una melodia malinconica che giunge da un’anima disperata.
    Ciao Massimo!

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 17:29 #

      bravo, era parecchio bravo e aveva un’età un distacco nobile dai circostanti e dalle circostanze che lo faceva sembrare fuori posto.
      ciao Daniela, buon weekend
      ml

  2. Ma Bohème 14 gennaio 2017 a 11:35 #

    Il suonatore Jones che non ha piegato se stesso e la sua arte a interessi materiali.
    Bel ritratto.
    Primula

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 17:30 #

      ecco, un suonatore Jones ma aristocratico 🙂
      grazie Primula,
      ml

  3. quarchedundepegi 14 gennaio 2017 a 11:49 #

    Molto simpatico tutto… ma anche un po’ triste.
    La foto dimostra benissimo quello che hai scritto tu.
    Buona giornata.
    Quarc

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 17:32 #

      indubbiamente quest’uomo non era un tipo giocoso.
      ciao quarc
      grazie
      ml

  4. Paolo 14 gennaio 2017 a 12:13 #

    I capelli… “arzuffano” o “s’arzuffano” o “gli s’arzuffano in capo”…
    Prendo a prestito un neologismo non mio, ma di un’amica – vorrei poter dire tale -, Marisa Brecciaroli, che della parola sa fare percorso e strumento, di vita e di poesia.
    Rende l’idea, fondendo l’arruffarsi emotivo e inconscio, di per sé infantile, ingenuo, e l’azzuffarsi consapevole, caparbio, ribelle e un po’ rabbioso, contestatore…
    In questo contrasto, in questo conflitto, nell’insieme di più volti, se vuoi, la libertà e la molteplice individualità dell’uomo.
    Bella immagine, Massimo.

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 17:36 #

      oh Paolo, mi affascina la tua puntualità, nel senso che punti le parole su un dettaglio che mi preme, i suoi capelli che come dici tu con quel bel neologismo sono a un tempo ribelli e ingenui.
      un sorriso a te
      ml
      (ma non scrivi più i tuoi bei racconti?)

      • Paolo 15 gennaio 2017 a 13:47 #

        E’ sempre un piacere condividere e approfondire. Grazie a te.
        (mi manca lo scrivere – e il leggere, soprattutto, tanto!, con tutto me stesso -; devo fare i conti con la mia incapacità di gestire agiti e tempi… ma tornerò!)
        (sai una cosa? potrei rileggere un mio vecchio lavoro – mi è venuto in mente quando mi hai accennato al tuo romanzo… – e provare a rileggerlo, riscriverlo e condividerlo a puntate… Ci penso!)

      • massimolegnani 15 gennaio 2017 a 15:39 #

        ti aspetto Paolo, con fiducia nelle tue parole belle, che siano passi di romanzo antico o frasi nuove inventate nel frattempo.
        🙂
        ml

      • Paolo 15 gennaio 2017 a 17:46 #

        Mi fa un grande piacere.
        A presto allora, caro Massimo.

      • massimolegnani 15 gennaio 2017 a 19:37 #

        Un sorriso a te

  5. PindaricaMente 14 gennaio 2017 a 12:34 #

    Hai raccontato una foto.
    Hai dato forma e sostanza ad una immagine.
    E le tue parole a corredo di una foto già di per se bella, la rendono ancora più bella.
    Bravo!

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 17:40 #

      grazie Pindara.
      e forse la foto parla più delle parole 🙂
      ml

  6. labloggastorie 14 gennaio 2017 a 14:05 #

    Senza l’immagine l’avrei potuto dire anche un contadino che al cielo lascia l’eco della zappa , singole note per una futura melodia di primavera.
    Un sonoro abbraccio !

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 17:44 #

      a dire il vero io l’ho visto subito molto cittadino, ma in effetti le parole da sole potrebbero far pensare a un uomo di campagna, tutto terra e flauto. 🙂
      ciao blogga,
      ml

  7. AngyVen 14 gennaio 2017 a 16:54 #

    “Non s’è piegato al destino da impiegato” .. questa frase mi ha colpito..chissà se l’ha voluto lui,o se è stato costretto dalla grigia vita.. In fondo,ognuno è ciò che vuole essere.
    Buon fine settimana! 😉

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 17:46 #

      mi piace pensare che sia stata una sua scelta precisa, magari con l’ambizione di un’orchestra, adattatasi poi alla strada. 🙂
      benvenuta Angy
      ml

  8. intempestivoviandante 14 gennaio 2017 a 20:03 #

    Malinconia forse un po’, ma nella forza di vivere a modo proprio, anche se in modo difficile,in quel non piegarsi, nella destrezza dello sguardo io leggo una libertà che dà senso alla vita, dopotutto

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 21:13 #

      Sicuramente libero questo suonatore, ma una liberta’ che paga con l’incertezza del domani, sempre piu’ duro a mano a mano che invecchia.
      Ciao Alex,
      ml

      • intempestivoviandante 14 gennaio 2017 a 21:23 #

        Sì, questo è sicuramente vero. del resto la libertà costa quasi sempre moltissimo.
        Buona serata a te 🙂

      • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 21:34 #

        siamo d’accordo 🙂

  9. tramedipensieri 14 gennaio 2017 a 20:14 #

    Quel non so che….di raffinatezza…

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 21:15 #

      Oh si’, raffinato, aristocratico. Guarda solo l’accurata stravaganza del papillon.
      Buona serata .marta,
      ml

      • tramedipensieri 15 gennaio 2017 a 17:33 #

        Sarai d’accordo con me se dico che quest’uomo avrebbe la stessa aria aristocratica anche senza il papillon. Quella che appare evidente é la sua personalità, il suo stile. Secondo me ci è nato “aristocratico” nei modi, nella scuola, nel lungo esercizio per lo studio musicale.
        E i capelli così è la sua fuoriuscita dallo stereotipo, la follia che non ama gli schemi.

        Boh…forse mi ci sono fermata oltre … 🤓

      • massimolegnani 15 gennaio 2017 a 19:40 #

        Contento che tu ti sia fermata oltre, .marta 🙂
        e sono d’accordo, lui la raffinatezza c’è l’ha nel sangue e nella musica.
        Ciao 🙂

  10. blogcambiopasso 14 gennaio 2017 a 22:49 #

    Ah ma è proprio quello dell’immagine … bellissimo !!!

  11. Pendolante 14 gennaio 2017 a 22:55 #

    Un bellissimo scatto per un uomo che buca l’obbiettivo con una faccia che è una vita. Chapeau

    • massimolegnani 14 gennaio 2017 a 23:19 #

      vero, con quella faccia le parole sono quasi superflue
      ciao,
      ml
      (ti ringrazio)

  12. Stefi 15 gennaio 2017 a 16:54 #

    Il frabalà (detto alla veneta) della camicia. E’ il dettaglio che stona o, forse, è proprio quello che chiude il cerchio del suo voler essere, ma del non esserci riuscito.

    • massimolegnani 15 gennaio 2017 a 19:37 #

      Sono d’accordo, chiude il cerchio, lui avrebbe voluto di più.
      Ciao Ste, buona serata
      ml

  13. T 16 gennaio 2017 a 20:56 #

    “L’ultima destrezza prima della resa” mi ricolma di un’ansia che mi é cara, preziosa, vitale..

  14. Alidada 17 gennaio 2017 a 00:17 #

    Ha anche l’aspetto di un vero musicista: i capelli scomposti.. l’armonia del gesto.. lo sguardo comunicativo..sembra di sentirlo. Bello il tuo pensiero, come lo è la foto..e com’è lui

  15. alessialia 18 gennaio 2017 a 16:35 #

    bello il post… malinconico…
    ma io mi son soffermata, magari uscendo fuori tema, alla vita vista di traverso…
    io amo la visione rovesciata dei pipistrelli mentre dormono… ma se dormono?!?!?!? e vabbè, ma il cervello sveglio è!
    dopo torno a recuperare il resto dei post persi!

    • massimolegnani 18 gennaio 2017 a 17:53 #

      non sei fuori tema e mi piace questo tuo guardare la “vita di traverso” 🙂
      ti aspetto
      ml

      • alessialia 21 gennaio 2017 a 11:53 #

        anche perchè tutta sempre dritta non va bene!

      • massimolegnani 21 gennaio 2017 a 18:00 #

        Vero!
        🙂

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