
by c.calati
Quest’uomo mi piace, attraversa la vita di traverso, con coraggio.
È fatica nelle dita spartire note all’aria aperta con pochi passanti distratti ed è quasi un affanno il fiato da far uscire modulato. Quest’uomo ha fatto del traverso il suo mestiere, meriterebbe il caldo di un’orchestra, campa di suoni solitari.
Sul dorso delle mani ha i troppi anni marchiati a macchie brune, ma nelle rughe arcuate e nell’argento che gli s’arruffa in testa ha la giovinezza del ribelle, non s’è piegato al destino da impiegato. E dietro i vetri tondi lo sguardo è da furetto, l’ultima destrezza prima della resa.
Molto bella questa tua riflessione,in strada o nei sottopassaggi di metrò e stazioni capita di captare anche una certa bravura tra le note di qualche strumentista e viene spontaneo considerare strana la sua non appartenenza a qualche seppur piccolo complesso musicale…forse i vari risvolti della vita lo hanno condotto a scegliere in tal senso la sua platea infinitamente più varia ma molto spesso neppure attenta a una melodia malinconica che giunge da un’anima disperata.
Ciao Massimo!
bravo, era parecchio bravo e aveva un’età un distacco nobile dai circostanti e dalle circostanze che lo faceva sembrare fuori posto.
ciao Daniela, buon weekend
ml
Il suonatore Jones che non ha piegato se stesso e la sua arte a interessi materiali.
Bel ritratto.
Primula
ecco, un suonatore Jones ma aristocratico 🙂
grazie Primula,
ml
Molto simpatico tutto… ma anche un po’ triste.
La foto dimostra benissimo quello che hai scritto tu.
Buona giornata.
Quarc
indubbiamente quest’uomo non era un tipo giocoso.
ciao quarc
grazie
ml
I capelli… “arzuffano” o “s’arzuffano” o “gli s’arzuffano in capo”…
Prendo a prestito un neologismo non mio, ma di un’amica – vorrei poter dire tale -, Marisa Brecciaroli, che della parola sa fare percorso e strumento, di vita e di poesia.
Rende l’idea, fondendo l’arruffarsi emotivo e inconscio, di per sé infantile, ingenuo, e l’azzuffarsi consapevole, caparbio, ribelle e un po’ rabbioso, contestatore…
In questo contrasto, in questo conflitto, nell’insieme di più volti, se vuoi, la libertà e la molteplice individualità dell’uomo.
Bella immagine, Massimo.
oh Paolo, mi affascina la tua puntualità, nel senso che punti le parole su un dettaglio che mi preme, i suoi capelli che come dici tu con quel bel neologismo sono a un tempo ribelli e ingenui.
un sorriso a te
ml
(ma non scrivi più i tuoi bei racconti?)
E’ sempre un piacere condividere e approfondire. Grazie a te.
(mi manca lo scrivere – e il leggere, soprattutto, tanto!, con tutto me stesso -; devo fare i conti con la mia incapacità di gestire agiti e tempi… ma tornerò!)
(sai una cosa? potrei rileggere un mio vecchio lavoro – mi è venuto in mente quando mi hai accennato al tuo romanzo… – e provare a rileggerlo, riscriverlo e condividerlo a puntate… Ci penso!)
ti aspetto Paolo, con fiducia nelle tue parole belle, che siano passi di romanzo antico o frasi nuove inventate nel frattempo.
🙂
ml
Mi fa un grande piacere.
A presto allora, caro Massimo.
Un sorriso a te
Hai raccontato una foto.
Hai dato forma e sostanza ad una immagine.
E le tue parole a corredo di una foto già di per se bella, la rendono ancora più bella.
Bravo!
grazie Pindara.
e forse la foto parla più delle parole 🙂
ml
Senza l’immagine l’avrei potuto dire anche un contadino che al cielo lascia l’eco della zappa , singole note per una futura melodia di primavera.
Un sonoro abbraccio !
a dire il vero io l’ho visto subito molto cittadino, ma in effetti le parole da sole potrebbero far pensare a un uomo di campagna, tutto terra e flauto. 🙂
ciao blogga,
ml
“Non s’è piegato al destino da impiegato” .. questa frase mi ha colpito..chissà se l’ha voluto lui,o se è stato costretto dalla grigia vita.. In fondo,ognuno è ciò che vuole essere.
Buon fine settimana! 😉
mi piace pensare che sia stata una sua scelta precisa, magari con l’ambizione di un’orchestra, adattatasi poi alla strada. 🙂
benvenuta Angy
ml
Malinconia forse un po’, ma nella forza di vivere a modo proprio, anche se in modo difficile,in quel non piegarsi, nella destrezza dello sguardo io leggo una libertà che dà senso alla vita, dopotutto
Sicuramente libero questo suonatore, ma una liberta’ che paga con l’incertezza del domani, sempre piu’ duro a mano a mano che invecchia.
Ciao Alex,
ml
Sì, questo è sicuramente vero. del resto la libertà costa quasi sempre moltissimo.
Buona serata a te 🙂
siamo d’accordo 🙂
Quel non so che….di raffinatezza…
Oh si’, raffinato, aristocratico. Guarda solo l’accurata stravaganza del papillon.
Buona serata .marta,
ml
Sarai d’accordo con me se dico che quest’uomo avrebbe la stessa aria aristocratica anche senza il papillon. Quella che appare evidente é la sua personalità, il suo stile. Secondo me ci è nato “aristocratico” nei modi, nella scuola, nel lungo esercizio per lo studio musicale.
E i capelli così è la sua fuoriuscita dallo stereotipo, la follia che non ama gli schemi.
Boh…forse mi ci sono fermata oltre … 🤓
Contento che tu ti sia fermata oltre, .marta 🙂
e sono d’accordo, lui la raffinatezza c’è l’ha nel sangue e nella musica.
Ciao 🙂
Ah ma è proprio quello dell’immagine … bellissimo !!!
eh, sì, è proprio lui 🙂
grazie!
ml
Un bellissimo scatto per un uomo che buca l’obbiettivo con una faccia che è una vita. Chapeau
vero, con quella faccia le parole sono quasi superflue
ciao,
ml
(ti ringrazio)
Il frabalà (detto alla veneta) della camicia. E’ il dettaglio che stona o, forse, è proprio quello che chiude il cerchio del suo voler essere, ma del non esserci riuscito.
Sono d’accordo, chiude il cerchio, lui avrebbe voluto di più.
Ciao Ste, buona serata
ml
A te, caro ml. 🙂
🙂
“L’ultima destrezza prima della resa” mi ricolma di un’ansia che mi é cara, preziosa, vitale..
Un’ansia vitale, quasi un ossimoro:)
Ciao T, buona serata
ml
Ha anche l’aspetto di un vero musicista: i capelli scomposti.. l’armonia del gesto.. lo sguardo comunicativo..sembra di sentirlo. Bello il tuo pensiero, come lo è la foto..e com’è lui
sì, ha la musica in sè!
grazie Alida, buonanotte
ml
bello il post… malinconico…
ma io mi son soffermata, magari uscendo fuori tema, alla vita vista di traverso…
io amo la visione rovesciata dei pipistrelli mentre dormono… ma se dormono?!?!?!? e vabbè, ma il cervello sveglio è!
dopo torno a recuperare il resto dei post persi!
non sei fuori tema e mi piace questo tuo guardare la “vita di traverso” 🙂
ti aspetto
ml
anche perchè tutta sempre dritta non va bene!
Vero!
🙂