
photo by c.calati
Fu forse per amore che quella sera lasciai a lei la scelta del vino. Scorse la carta e indicò al cameriere un nome. Una pastosità alla bocca, come una ragnatela, un calore rosso sulla lingua, più ne bevevo più mi stupiva. Feci per guardare l’etichetta, ma mi fermò, devi indovinare. Non ne avevo idea, ma per me quella sensazione di tela di ragno che m’impolverava il palato era il segno dell’assoluto apprezzamento.
Intanto la serata volgeva al fallimento, nessuna breccia nelle sue difese, sorrisi e tenerezza ma decisione irremovibile. Bevemmo un’ultima sorsata prima di uscire. Capisci, non funzionerebbe tra noi, mi disse, appena fuori, passandomi le dita tra la barba. No, non capivo. Mi diede un bacio di commiato. Ritrovai tra le sue labbra il gusto unico del vino. Penserai a me quando lo berrai, a quel che non è stato, mi sussurrò prima di allontanarsi. E il nome? Boca, mi gridò dal buio.
Consultai libri e battei enoteche e osterie, nessuno conosceva quel vino e il suo ricordo andava svanendo assieme a quello di lei, in una doppia sofferenza. Poi un giorno scoprii che in Piemonte esisteva un paesino con quel nome. Partii, centinaia di chilometri per una speranza forse vana. Mi attendeva un paesaggio da spaesamento, poche case nella nebbia e intorno colline brumose dagli sparuti vigneti. Nessuna indicazione di case vinicole o cantine sociali. Chiesi in giro ed alla fine arrivai a un vecchio edificio isolato. Un uscio socchiuso. Uno stanzone appena rischiarato da una finestra sporca e appannata, il pavimento in terra battuta, qualche scaffale stipato di bottiglie e un caminetto spento sullo sfondo. Mi accolse un anziano seduto su una panca. Gli dissi cosa cercavo. Questa era la tenuta dei Conti di Valperga, ma è andato tutto a catafascio. È rimasta qualche bottiglia di Lessona e un centinaio di Sizzano, mi rispose, ma il Boca non è mai esistito, è solo il nome del paese.
Ero scoraggiato. Il vecchio mi diede le spalle e rimestò con un legno nella cenere borbottando, eh, tutto diventa cenere. Passai in rassegna gli scaffali e trovai una bottiglia senza etichetta. E questa cos’è? domandai, Oh, quello è il vino che facevo per me, non l’ho mai venduto.Chiesi di assaggiarlo ma non mi rispose, così mi arrangiai da solo con un cavatappi mezzo arrugginito. Era troppa la fretta di sapere, qualcosa mi diceva che forse.. così bevvi dal collo di quella bottiglia polverosa. Lo riconobbi alla prima sorsata. La ragnatela!, mormorai, incapace di esultare. Poi mi girai per sapere dal vecchio perchè mi avesse mentito. Nella stanza non c’era più nessuno. Nel camino si levarono alte scintille e una fiammella strana nata dalla cenere.
Impossibile dimenticare la magia di questo racconto… ho dimenticato l’anno, ma il gioco no! Un po’ come certi sapori e aromi che ti restano in bocca!
oh, Ester, che piacere, io, e che memoria, tu!
ti abbraccio,
ml
Ricordo benissimo il gioco su Scrivi-com e ricevo le segnalazioni delle tue pubblicazioni, ma spesso mi manca il tempo…ma non dimentico 😉
Scrivi.com! per me è stato il battesimo di scrittura:)
Un sorriso a te Ester
ml
Il rimpianto per quel che non fu: un vino, una donna, un vecchio in un paese. Favoloso, nell’etimologia del termine. 🙂
Grazie rodix
(da allora ho sempre qualche bottiglia di Boca in cantina!)
🙂
ml
Allora esiste ….
Esiste, esiste, è un vitigno nebbiolo trapiantato nelle colline novaresi. 🙂
un gran vino! https://www.facebook.com/150503208321664/photos/pb.150503208321664.-2207520000.1485710808./1274569279248379/?type=3&theater
Verissimo!
Salute, T
ml
Pura magia questo racconto, una perla
Te ne offro un calice, Mela
Un sorriso
ml
Grazie, alla tua! 😊
🙂
I racconti che si sollevano un po’ dalla realtà mi piacciono molto e il tuo non fa eccezione.
Rifletto pensando che è cenere quello che prima nella ricerca arde, le risposte -in questo senso- forse sono soltanto un dettaglio.
Un abbraccio
Volevo aggiungendo un po’ di mistero ripercorrere la fatica che ho fatto a rintracciare questo vino.
Grazie blogga,
buona serata
ml
Mistero e fatica, un binomio che ogni “viaggio” dovrebbe contenere 😀
Una buona serata a te!
Vero
🙂
Veramente magico!! 🙃
grazie Sephiroth 🙂
alla tua salute
ml
Prosit!! 😉
🙂
affascinante racconto velato di mistero che si svela in parte…interessante come lo è il vino rosso e corposo 😉 Ciao Massimo!
Daniela
ho voluto un po’ romanzare la ricerca affannosa di questo vino superbo che dopo un assaggio casuale non riuscivo più a trovare.
ciao Daniela
un sorriso.
ml
C’è tutta la nebbia, l’odor del legno e delle pareti umide di un cascinale di collina… ( sì, spesso e volentieri questi sono odori che sento tra i tuoi scritti)…
Adoro il nebbiolo e questo lo devo assolutamente assaggiare!
🙂
il nebbiolo, come vitigno, ha trovato nelle colline novaresi una seconda patria e una seconda vita: il Boca, il Gattinara, il Ghemme sono vini eccelsi 🙂
(mi piacciono questi odori che senti, effettivamente ci sono nelle mie parole)
ciao Tati, buon vino 🙂
ml
…la magia dell’apparizione/scomparsa del vecchio e la concretezza del sapore del vino, che bell’accostamento: è come portare la magia dentro una realtà piccina e sperduta.
più tardi ho imparato le strade giuste per raggiungere quel vino, ma quel giorno fu davvero sperdimento e piccole magie 🙂
ciao Sabina,
buona giornata
ml
questo racconto è bellissimo. Breve ma denso come un calice di vino! Ma poi che saremmo senza desideri da inseguire, e con difficoltà?
dovresti raccoglierli per una pubblicazione.
ti ringrazio 🙂
il desiderare, l’inseguire, il trovare difficoltà, aumentano il piacere una volta che si è raggiunto l’obbiettivo 🙂
ciao Patrizia
ml
(l’ho fatto un tempo, ora sono diventato troppo pigro:))
Questo è un racconto che ho proprio gustato. Francamente (nonostante il particolarissimo finale) non mi interessava la fine. Non perché il racconto non fosse coinvolgente (anzi!) ma perché ero talmente presa dalle immagini vivide che hai impresso che tutto il resto era irrilevante. Non so se mi sono spiegata… Mi interessavano più le immagini che la trama, ecco. Super, comunque!
non solo ti sei spiegata, ma mi affascina (e condivido) l’angolazione da cui mi hai letto.
il piccolo mistero finale mi serviva per confermare la mia condizione d’incanto per quel vino ritrovato.
ciao V
e grazie davvero per le particolari parole d’apprezzamento
ml
Sono un’inguaribile romantica se dico che al posto del vecchio avrei voluto trovarci Lei?
Sorrido, non ci avevo pensato. D’istinto sono per i finali malinconici.
Ciao Ste’
ml
“Penserai a me quando lo berrai, a quel che non è stato, mi sussurrò prima di allontanarsi. E il nome? Boca, mi gridò dal buio.”
Sei grande, ml.
Come dimenticare la magia di questo racconto?
Io non l’ho fatto.
E’ ancora tutta in me.
Un abbraccio
Un sorriso
gb
è anche in me, tanto che ho sentito il bisogno di riproporlo, ritoccando appena qualche frase.
ciao gb 🙂
un abbraccio a te
ml
(grazie)
grazie a te per questa magia che io non ho potuto non ri_trovare immediata.
🙂
gb
buona notte
e sei bravo davvero, ml
te lo scrivo ancora con affetto anche
sei davvero gentile, gb
grazie ancora 🙂
buonanotte con un sorriso
ml
l’affetto è per te, ml, e per questo tuo racconto
non è gentilezza la mia
tu sai emozionarmi nel profondo con quello che scrivi
🙂
gb
..e questa tua emozione mi fa piacere 🙂
Un abbraccio
affascinante, misterioso e magico… come l’amore.
leggere i tuoi racconti è sempre un po’ come volare, massimo
cibergam
Gentilissima, cb
grazie 🙂
ml
Quanto… ma quanto mi piace infilarmi nei tuoi post….
E se per unpo non riesco a venire, ma poi li leggi tutti insieme è proprio na bella coccola….
Ml mi sei mancato…
Ma ovviamente di te recupero sempre tutto!
A me commuovo le cavalcate che fai tra i miei post quando torni qui.
Scorrazza in liberta’, ti sorrido
ml
Eh mo commuovono addirittura! Lo sai quanto è bell o leggeri!
Si’ si’, e’ come vedere un bel cavallo pascolare, saltare staccionate, nitrire 🙂
Ahahahahha proprio cosi faccio… likero, leggo, poi vado al quello prima… poi commento quello dopo… mi piace scorazzare tra le tue pagine arovescio!
..sono “arovescio” proprio per rigirarle come vuoi 🙂
Ti ringrazio per la bella lettura e per avermi fatto conoscere un vino che non conoscevo. Hai il nome di qualche azienda da suggerire? Grazie.
sì, quella di uno svizzero trapiantato da noi che da alcuni anni ha riportato il Boca agli antichi splendori. La sua azienda “le piane” ha un punto di vendita in centro paese.
ciao 🙂
ml