
by c.calati
Amo le fotografie senza vetro né cornice, sgualcite e calde, immediate all’occhio. Le tengo sparse in luoghi miei, che lo sguardo ci cada come a caso quando invece è un vero appuntamento. Stanno lì nude, Continua a leggere
by c.calati
Amo le fotografie senza vetro né cornice, sgualcite e calde, immediate all’occhio. Le tengo sparse in luoghi miei, che lo sguardo ci cada come a caso quando invece è un vero appuntamento. Stanno lì nude, Continua a leggere
by c.calati
Tu mi chiedi di raccontarti qualcosa che sia autentico, niente d’inventato, dai, ma non è facile per me che da anni mescolo memoria e fantasia, massimo e Camillo, il vero e il falso, quel che è successo e quel che non è stato. E ora, a districare il tutto è come dovessi dividere la pula dal grano e io non sono il contadino che gli bastava il gesto ampio e semicircolare a far cadere sul cemento dell’aia le due frazioni separate, io provo a lanciare in aria le parole ma ricadono com’erano, pure e spurie mescolate. Continua a leggere
c.calati
Si fa presto a dire rosa, come bastasse il nome ad evocare la bellezza e la passione. Ma il nome è assurdo, contraddetto dal colore, e il fiore è ovvio, come la sua declinazione, unico residuo rimasto in testa del latino.
Non mi va di dire rosa, sai quel gambo che s’arrampica con altri uguali sopra il ferro arrugginito a far da raffinata volta, che una volta forse, ma ora fa tanto giardinetto abbandonato della zia Tina. O quel gambo che svetta solitario dopo un’attenta potatura per recare in cima il bocciolo regina, il bocciolo imperdibile che anche lo zotico più zotico sia costretto a dire che bella rosa. Continua a leggere
photo by margherita calati
Abitavano sui due lati della stessa via, esattamente uno di fronte all’altra. Lui la dominava da un piano di vantaggio, lei il vantaggio lo prendeva in ogni circostanza, decidendo quando e quanto giocare, prima di chiudere le tende. Continua a leggere
by c.calati
Io, il nocciolo proprio non lo capisco.
Intanto ha un tronco monco che subito si sparpaglia in mille rami, come fosse un cespuglio che ha preso troppe vitamine Continua a leggere
by c.calati
Tra due giorni l’esposizione al Salone Pluriuso.
Camillo si rigirava nel letto, impossibile dormire e impossibile da sveglio passare indenne attraverso quell’attesa.
Il piccolo traguardo, la Mostra-Mercato di Artigianato locale, racchiudeva in sè il germe dell’umiliazione.
Seconda Edizione e ancora gli bruciava la Prima. Continua a leggere
by c.calati
Tutti e tre immobili, la cagna e il gatto perché dormono, io per non svegliarli. Continua a leggere
by web
Aveva una ciocca di capelli viola come una piccola esuberanza, e uno slancio sbarazzino a dare una carezza diversa per ciascuno. Continua a leggere
by t.legger
Ha l’esuberanza della giovinezza e l’agilità propria della sua razza, oltre a un’eleganza turbolenta tutta sua e a un’affettuosità straripante per i nuovi padroni, è lei che ci ha adottato, lo sembra ribadire mordicchiandoci e leccandoci la faccia. Continua a leggere