Archivio | luglio, 2017

là, dove finiscono gli alberi

30 Lug
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by c.calati

 

 

 

 

Dopo l’odorosa resina respirata per chilometri, quasi improvvisa compare una linea di rarefazione che ti sgomenta come un orizzonte vuoto, rari si fanno i pini e raro ti sembra l’ossigeno nell’aria e nei polmoni. Varcata quella linea sei in campo aperto, nessuna protezione, nessuna salvezza, un cecchino potrebbe farti secco come un coniglio, Continua a leggere

scrittura bruciata troppo in fretta

27 Lug

by c.calati

 

 

 

 

 

Davanti alle parole divento pendolo, oscillo tra desiderio di preservare quanto scritto e impulso a seppellirlo con nuovo scrivere, come terra da gettare sulla fossa, o fuoco che incendi la catasta. Sì, ardo di novità e intanto brucio brani di appena ieri. Continua a leggere

non è successo niente

23 Lug
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by c.calati

 

 

 

Non abbandonare i sentieri battuti è la prima regola se fai montagna d’inverno.

Ma poi succede che si cede alla tentazione, quando già si è sulla via del ritorno.

E non ti sembra un’imprudenza ma una cosa quasi naturale lasciare il percorso sicuro, neve pressata e alti paletti rossi a perdita d’occhio, per inoltrarti nella verginità del bosco, male che vada tornerai a ritroso sui tuoi passi, vecchio pollicino senza sassolini ma con orme profonde lasciate chiare nella neve fresca. È che una nevicata così, che tutto avvolge e trasforma, te la sognavi sin da bambino e ora te la vuoi godere fino all’ultimo fiocco. Continua a leggere

oltre Gressoney

20 Lug
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by c.calati

 

 

 

Sono arrivato a un’età in cui il timore maggiore è il declino, come a quarant’anni lo è che compaiano i primi capelli bianchi o a trenta la pancetta. In questi giorni avevo la sensazione che le gambe in bici non avessero più la forza (già scarsa, in termini assoluti!) degli scorsi anni, avevo difficoltà a tenere il passo del mio compagno di sgroppate e muscoli indolenziti dopo ogni uscita. Continua a leggere

fidati!

17 Lug
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by c.calati

 

 

 

Il fatto è che non gli avevo mai creduto.
Eppure gli avevo risposto sempre sì, va bene, qualche volta con un sorriso tirato a sfoglia sulle labbra, altre piangendo silenziosamente nel buio della stanza mentre lui mi amava, instancabile e sereno.  Continua a leggere

e tu?

13 Lug
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by c.calati

 

 

L’intermittenza affettiva dei gatti, la malinconia degli asini, la bellezza sperperata del pavone, l’euforia fedele dei cani, la saggezza solitaria delle capre, Continua a leggere

telo da mare

10 Lug
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by c.calati

 

 

Sembra buffo ma non saprei dire il rumore del mare, che a quel tempo c’era vicino un chiacchiericcio fitto che io stesso alimentavo e più lontano un vociare ininterrotto di bambini persi in imprese ardite sulla sabbia. Allora non m’importava la magia della risacca, non percepivo il confine incerto tra terra e acqua dove queste si fan fanghiglia perfetta per i bimbi, nè usavo l’orizzonte a separare il bello e il brutto, c’erano solo spiaggia e tempo illimitati. Avevo un libro, la noia, il sole, la parola fiacca, tutto mi attraversava e nulla trattenevo, chi poteva immaginare che erano lo sperpero di una ricchezza sconosciuta?  Continua a leggere

il sangue della rosa

6 Lug
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by c.calati

 

 

Appena buio contrabbandieri turchi varcavano i confini con il loro carico, prezioso più dell’oro nero, e silenziosi si spargevano come formiche tra le case. Un lieve picchiettio sui vetri e le porte si schiudevano assetate in uno scambio muto di merce e di denaro. Continua a leggere

una colazione italiana

3 Lug
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by c.calati

 

 

Non voglio essere blasfemo, al contrario penso che, credenti o meno, noi italiani conserviamo un’attrazione innata per la simbologia religiosa, i suoi gesti ieratici che inconsciamente riversiamo e ritroviamo in altro. Almeno a me capita, nelle più disparate situazioni, pur non avendo fede. Insomma tutta questa premessa per dire che a volte mi alzo dieci minuti prima del dovuto per officiare la colazione in solitudine e lentezza. Continua a leggere