
by c.calati
Partire è un po’ imparare, ha detto qualcuno. Non l’ha detto? Bè, avrebbe dovuto, perché nel viaggio c’è sempre da imparare. Osservo il pannello in cui, appena tornati, avevamo raccolto cartoline, foto, mappe, impressioni di venti giorni vissuti fuori dall’ordinario. Sarà passata una decina d’anni, il pannello è ormai sbiadito come pure la precisione dei ricordi, ma quello che resta nella memoria è il viaggio per antonomasia, l’autonomia delle risorse, occhi, muscoli e stupore, l’originalità delle intenzioni, lasciata l’auto al limite del mare sulla costa tedesca proseguire in bicicletta usando le isole sparse nel Baltico, Rugen, Bornholm, Gotland come punti d’appoggio per andare dalla Germania alla Svezia. È assumere l’imprevisto come norma, nessun traghetto prenotato, tanto per due bici il posto c’è sempre, nessun pernottamento fissato prima di partire, che le tappe saranno in funzione delle gambe e dell’ambiente, se bello o deludente. Continua a leggere →