Giovanni Santangelo era stato un ragazzo bruttino e un adulto scialbo, di quelli che non sapresti dire se quel giorno c’erano. Ma poi il tempo aveva lavorato a suo favore come fa il sale con certi marinai a scolpirgli le rughe e a smussargli gli spigoli agli zigomi e gli angoli alla bocca. Non che Giovanni assomigliasse a un marinaio, niente di più lontano dalla ruvidezza fisica degli uomini di mare in cui leggere il fascino di una vita faticosa. Né tantomeno che assomigliasse a qualcosa che avesse a che vedere con la bellezza, sai quegli attori o quei professionisti che usano il tempo e il laboratorio per affinare il sorriso, maturare il gesto, adattare il corpo, in una costante marcia d’avvicinamento alla seduzione artificiosa. No, con lui il tempo aveva lavorato in altro modo, all’insaputa di Giovanni stesso: appena più espressivo il volto, rughe sottili solo attorno agli occhi a regalare vivacità allo sguardo, pochi capelli a contornare un cranio stretto e regolare, dal sapore antico, e un pallore che non sapeva di malato ma di velo malinconico sul mondo appena attraversato. E più che pallore era uno sfumare lento dal bianco lattescente della barba a quello giallastro da troppo fumo ai baffi, al bianco levigato del resto del volto a mala pena rosato, come sulla neve la patina di sabbia che un vento invisibile porta talvolta, dicono dall’Africa. E sopra tutta questa neve, due grondaie grigie, da lattoniere, a sormontare gli occhi.
Non era un bel vecchio, ma il biancore di quel volto aveva una vaga attrattiva, come una tela dalle tinte quasi trasparenti di cui vorresti comunque capire il senso. E capivi subito che non era il candore dell’innocenza, non quella sorta di ingenuità fuori del tempo che fa dell’anziano un personaggio patetico. No, era altro, ti bastava osservarlo pochi minuti per comprendere, se mai tu o altri aveste voluto dedicargli qualche minuto d’attenzione. In ogni caso, la sua era un’assenza spudorata di colore, una rinuncia al mimetismo. Giovanni aveva il candore di chi non vuole più nascondersi, di chi ancora sente e vuole dire, senza più l’inibizione del passato, sai la crosta protettiva delle buone maniere, il pensiero stemperato dal timore di ferire. La si poteva definire una misurata spregiudicatezza, che, purtroppo per lui, di rado veniva apprezzata, chè ci sarebbe voluta dall’altra parte dello sguardo, una persona giovane, ancora senza pregiudizi, un bambino forse. Ma i bambini ormai lo annoiavano, erano le donne che ancora lo incuriosivano, come iniziasse solo ora a conoscerle davvero.
Anche ieri, il gomito appoggiato al bancone del bar, sorseggiando una tisana che un tempo era whisky di marca, scrutava la sala a caccia d’emozione. Lo sguardo gli si posò d’istinto su una donna che non sembrava avere alcuna attrattiva particolare. Seduta a un tavolino prendeva un tè con un’amica e con questa era impegnata in un chiacchiericcio fitto. S’accorse di lui solo quando Giovanni le si parò davanti, quasi abbagliante nel suo pallore. “Signora, il suo modo di ravviarsi i capelli con la punta delle dita leggermente aperte e vagamente flesse, ha una grazia incomparabile. È un gesto che lei ripete spesso, sempre uguale, sempre stupendo ed io starei tutta la sera ad incantarmi.” La donna, abituata a scansare le rose scarlatte degli ambulanti asiatici, non sembrò commuoversi, anzi lo liquidò con un gesto infastidito “Vada via. Io..” ma Giovanni la interruppe “Non s’arrabbi, non le dona. E poi non ho intenzione d’importunarla, volevo solo farle sapere che mi ha dato una piccola emozione. Ecco le regalo questi petali per farmi perdonare.” E lasciò cadere sulla tovaglia una breve pioggia di petali sgualciti, rosso porpora, che lei guardò con l’orrore di chi sente minacciato il proprio spazio e minate le proprie convinzioni.
Giovanni si allontanò senza salutare, con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Il tuo incantevole Giovanni somiglia a chi non insegue più, perché, nel tempo, ha trovato se stesso.
sì, probabilmente è quello che gli permette di guardare gli altri (ehm, le altre) con distaccato incanto.
ti ringrazio, benvenuto qui
ml
Mi piace quest’uomo anticonformista dalla figura elegante e il suo omaggio floreale stravagante! Assomiglia a qualcuno che conosco 😊
Più dei fiori mi piacciono i petali che furono, e allora ne ho messo una manciata in mano a Giovanni 🙂
buongiorno Mela
ml
(non ho trovato nessuno che ci mettesse la faccia, così ho dovuto usare la mia:))
Perbacco è una faccia oltremodo interessante! Ci sta a pennello.
Grazie!
Un abbraccio, Mela
Un gran peccato per la signora non capire che la bellezza è la persistenza del profumo e non la morbidezza del petalo…Giovanni ai miei occhi è un gran seduttore!
Un abbraccio
..un gran seduttore di scarso successo 🙂 ma credo che a lui interessi più il gesto che il risultato
Ti abbraccio, Blogga
ml
Ci vorrebbero più Giovanni in giro.
Forse, ma sarebbe un rischio per le convenzioni sociali, che lui e’ imprevedibile.
🙂
Un caro saluto
ml
Il gesto di un signore, svalutato da chi non vale e merita niente.
Mi piace la tua visuale di lettura
Un sorriso
ml
Mi sono innamorata di questo Giovanni.
Presentamelo!!! 😊
Allora e’ vero che Giovanni e’ un gran seduttore!
🙂
Buon pomeriggio Pindara
ml
Meraviglioso ritratto di un anziano che ha superato la soglia e tutto può, ancora, giocare.
Come ho già scritto: in questo mondo edulcorato di labbra e seni finti, di plastica e parrucche io trovo certe persone anziane bellissime.
Eletta 🌼
Si’, giovanni ha superato la soglia delle convenzioni e può’ permettersi di giocare, seriamente.
Ciao Eletta, un sorriso e un grazie
ml
🐞🌹🌸 ciao
🙂
Una bellissima descrizione colma di umanità.
Ti ringrazio
Buona serata
ml
Bellissimo racconto. Un’analisi molto accurata, una descrizione che sembra un quadro dipinto da un grande pittore.
Grazie.
Buon fine settimana.
Grazie Neda, sei davvero gentile
Buona domenica a te
ml
Grazie, altrettanto a te.
🙂
Raccontiamo spesso di stravaganze che ancora non riusciamo a compiere, ma solo perchè troppo giovani, lascia tempo al tempo. 😉
Hai ragione
tra un po’ ne faremo delle belle 🙂
Ciao rodix
ml
Mi piace. originale, diverso, anche coraggioso. Un personaggio interessante, che vorrei ritrovare tra le tue righe di nuovo.
chissà, magari ci tornerà tra queste righe 🙂
buonanotte V e grazie
ml
La foto mi fa venire in mente Pessoa. O forse Saramago.
E se fosse Borges che si cela al cielo? Bravo il fotografo.
dei tre, Pessoa, per l’inquietudine.
🙂
ml
Giovanni è un Uomo Libero, nell’anima, intendo. ciao ML
Sì sono d’accordo con te. È come tutti gli uomini liberi un po’ disturba il consueto trantran della gente
Ciao Viki
ml
sì disturba…ciao ML !
🙂
singolare è questa storia di Giovanni e del suo modo di proporsi.
Bello e delicato come la pioggia di petali sgualciti.
..pioggia dì petali che però non è stata apprezzata dall’interessata
Grazie GianPaolo
ml
questo è vero.
🙂
Io credo che la signora si sia sentita “letta” in profondità, perché Giovanni è capace di questo dal suo punto quieto e penetrante di osservazione. E so che questo ferisce molto, tanto da mettere in imbarazzo e sulla difensiva. Il candore di Giovanni è simile a quello dei bambini, con in più la saggezza che il tempo dona.
Mi trovi pienamente d’accordo
La spontaneità unita a uno spiccato spirito d’osservazione mette a disagio. La signora è come si fosse sentita spogliata dalle parole di uno sconosciuto
Un abbraccio, luci
ml
Sai cosa m’è piaciuto di più del tuo Giovanni?
Proprio il candore e la sfrontatezza del candore, per come tu stesso l’hai descritto.
Il suo gesto è quello di chi non si preoccupa di chi lo guarda e di come lo guarda:in una parola se ne frega del giudizio altrui e, in questo caso, anche della paura/ansia che può suscitare, ma non lo fa per indifferenza.
Hai ragione a dire che solo un bambino lo capirebbe, perché il gesto e la dichiarazione di fine racconto hanno una spudoratezza tutta infantile, la spudoratezza di chi non calcola, non si preoccupa, non si cura del giudizio, (forse perché non vuole, forse perché non sa, forse perché non l’ha mai imparato). E’ l’innocenza della “buona intenzione” a guidarlo, nelle parole e nei gesti, dove per “buona intenzione” intendo una sincerità assoluta, senza mediazioni di convenienza, infantile appunto.
Un bellissimo personaggio.
grazie, Sabina, la tua analisi di Giovanni è perfetta ed empatica. Giovanni è un bambino nelle “intenzioni” ma con occhi adulti che
sanno cercare e trovare i dettagli di bellezza e di questi si bea, spudoratamente.
un abbraccio
ml
Il whisky che diventa tisana non è un semplice particolare che fra gli altri si confonde. E’ profondamente allegorico. O mi sbaglio, ml?
Mi ha sempre entusiasmato l’attenzione (e la sensibilità) con cui mi leggi, la considero una sorta di premio alle mie parole. Non ti sbagli, cara Ste’, la tisana simboleggia la sopraggiunta inoffensivita’ di quest’uomo.
Un abbraccio
ml
Lusingata dal tuo entusiasmo.
Il “premio” è meritato e l’attenzione alle parole è reciproca, da anni.
Un abbraccio a te, caro ml
Vero, abbiamo la fortuna di una particolare sintonia di lettura, io e te.
Ciao, Ste’
Bello. Mi piace questo tuo personaggio. Davvero ben fatta ed efficace la descrizione iniziale che ne dai. Mi piacerebbe vederlo vivere di più… (iniziavo ad affezionarmi; è ricco, ben cesellato, pronto per essere vissuto…).
grazie Paolo, felice che ti sia piaciuto il mio personaggio un po’ antiquato nelle parole e forse troppo candido nei gesti.
ml