il legno e l’arancia

31 Mag

c.calati

 

 

La foto risale a quest’inverno, epoca d’agrumi, ed elemento fondamentale che pure non compare è il camino acceso, sai il calore resinoso che modifica il tuo stare in una stanza, ti astrae dal contingente e t’invita al sentimento per le cose.

Avevo scelto l’arancia più rotonda con un rametto a impreziosirla e sgomberato da piatti e ninnoli la credenza preferita, di vecchio legno contadino. Che cosa perseguivo? Ancora nulla, ma mi sentivo predisposto a qualunque percezione, i pori della mente dilatati come narici d’animale a fiutare l’aria, e, dalla composizione elementare dell’immagine al momento dello scatto, e poi ancora da quel giorno sino ad oggi di fronte al risultato, è stato un continuo percepire un qualcosa di gradevole e stordente che non saprei dire. Forse la contrapposizione tra la sfericità del frutto e la linearità dei piani o tra la rugosità della buccia e la levigatezza del legno tutt’attorno. Oppure l’accostamento dei colori, vivido l’arancione, caldo il marrone, sbarazzino l’esiguo verde. O ancora la sensazione tattile e visiva di sostanza, non so, natura morta morta la chiamano ma io ci sento il fiato della vita, il fuggevole equilibrio che cerchiamo. Ferma è l’arancia, centrale sopra il legno, ma basterebbe un dito a farla rotolare fuori dalla scena. E noi, siamo poi così diversi?

54 Risposte to “il legno e l’arancia”

  1. Pendolante 31 Maggio 2018 a 10:36 #

    Si sente il profumo dell’arancia e del legno in questa foto. Da calore

    • massimolegnani 31 Maggio 2018 a 13:22 #

      .e anche quello di resina del camino 🙂
      grazie Katia
      ml

      • Pendolante 31 Maggio 2018 a 21:50 #

        Eh quello io non lo “vedo”

      • massimolegnani 31 Maggio 2018 a 22:53 #

        e hai ragione tu, bisognava essere stati in quella stanza per associare il frutto e la credenza alla legna scoppiettante nel camino
        🙂

      • Pendolante 1 giugno 2018 a 06:41 #

        Che meraviglia…

      • massimolegnani 1 giugno 2018 a 11:17 #

        🙂

  2. Daniela 31 Maggio 2018 a 13:46 #

    bell’accostamento di colori caldi, la simbologia della sfera-arancio ad indicare la perfezione la regolarità geometrica, e l’impermanenza della vita in perenne equilibrio tra vita e morte ( se qualcuno l’ha mangiata dopo lo scatto però cade quest’ultima considerazione 🙂 )

    • massimolegnani 31 Maggio 2018 a 22:38 #

      no che non cade la tua ultima considerazione 🙂 anche se l’arancia non c’è più la sua simbologia rimane
      un sorriso e un grazie Daniela
      ml

      • Daniela 1 giugno 2018 a 07:33 #

        ciao Massimo, buona giornata 🙂

      • massimolegnani 1 giugno 2018 a 11:17 #

        grazie, anche a te

  3. lepastelbleu 31 Maggio 2018 a 14:00 #

    meravigliosa foto. per me, il “punctum” (giusto per citare un grande, Benjamin) è l’inclinazione del rametto, fosse orientato con un’altra angolazione non farebbe quest’effetto splendido. Se conosci l’immenso pittore Rothko capici subito che è l’equilibrio proporzionale che rende armoniosa le cose. BRAVISSIMO

    • massimolegnani 31 Maggio 2018 a 22:42 #

      il rametto è inclinato in modo naturale, nel senso che è ancora saldo all’arancia che lui reggeva 🙂
      Rothko lo conosco solo di nome ma non ricordo i suoi quadri!
      Grazzissimo, Margot
      🙂
      ml

  4. Tati 31 Maggio 2018 a 14:22 #

    Quel rametto sembra quasi un insetto stecco che sale, magari anche con la giacca con la coda 🙂

    • massimolegnani 31 Maggio 2018 a 22:44 #

      anche a me piaceva la forma quasi animata del rametto che come ho detto in un altra risposta, era così “per natura”
      🙂
      ciao Tati
      ml

  5. Giuliana 31 Maggio 2018 a 15:50 #

    … basterebbe un dito a farla rotolare a terra… Mi è venuta il mente la timida mucca, forte e possente, ma che non sa di esserlo. Potrebbe buttarci a terra con un colpetto del suo muso ma …

    • massimolegnani 31 Maggio 2018 a 22:47 #

      già..rotoleremmo come tante arance fuori dal cesto, se solo volesse.
      fortuna che è timida 🙂
      ciao Giuliana
      ml

      • Giuliana 31 Maggio 2018 a 23:04 #

        Fortuna si 😊

      • massimolegnani 31 Maggio 2018 a 23:37 #

        eheh

  6. Sara Provasi 31 Maggio 2018 a 16:35 #

    Bella!! Anche la descrizione 😊

  7. quarchedundepegi 31 Maggio 2018 a 16:41 #

    È tutto vivo… anche il legno… anche se non sembra.
    Buon Pomeriggio.
    Quarc

    • massimolegnani 31 Maggio 2018 a 22:48 #

      sono d’accordo con te, il legno è vivo, il legno racconta
      buona notte, Quarc
      ml

  8. Ghiandaia blog 31 Maggio 2018 a 17:43 #

    Il vecchio legno della credenza dà più stimoli dell’arancia.🍊ciao!

    • massimolegnani 31 Maggio 2018 a 22:50 #

      vero! come dicevo, il legno racconta, per esempio ci dice delle generazioni precedenti
      un sorriso
      ml

  9. Neda 31 Maggio 2018 a 20:55 #

    Immagine stupenda, da dipingere.

  10. Emozioni 31 Maggio 2018 a 22:52 #

    Opposti che s’abbracciano e si fondono perfettamente.
    Molto particolare.
    Complimenti!

  11. teti900 1 giugno 2018 a 09:03 #

    forse ha a che fare con il wabi sabi
    (la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incompiute; delle cose umili e modeste e di quelle insolite).

    • massimolegnani 1 giugno 2018 a 11:23 #

      “lo zen delle cose”, la bellezza del loro deterioramento”..sicuramente c’è tutto questo, ma in senso positivo, una malinconia piacevole
      ciao Teti, mi hai illuminato con lo wabi sabi che non conoscevo 🙂
      ml

  12. miaeuridice 1 giugno 2018 a 09:30 #

    Non ci sono quasi mai cose morte nella natura morta, in effetti.

    • massimolegnani 1 giugno 2018 a 11:24 #

      concordo col tuo pensiero e aggiungo che sta agli occhi di chi le guarda coglierne la vitalità
      ciao
      ml

  13. flampur 1 giugno 2018 a 10:43 #

    Nella mia cecità di fotografo malato, che le cose le vuole tutte perpendicolari e inquadrate, oppure storte davvero, la lieve pendenza del piano (che non credo volontaria) mi disagia l’occhio e distrae colpevolmente dalle percezioni di aromi e calori e colori che la foto in sè, emana

    • massimolegnani 1 giugno 2018 a 11:28 #

      naturalmente quella lieve inclinazione del piano è un artefatto (non fatto ad arte!) dovuto a un mio errore di inquadratura.
      però cade a fagiolo con l’idea espressa che basterebbe un dito a far rotolare via l’arancia 🙂
      ciao Franco, buona giornata
      ml

  14. labloggastorie 1 giugno 2018 a 12:26 #

    A guardarlo così, quel rametto, mi sembra un omino in corsa sul mondo che, nel forticoso giro, trova per un istante l’equilibrio tra passato, presente e futuro.
    Un abbraccio

    • massimolegnani 1 giugno 2018 a 14:30 #

      eheh, il rametto intriga e poi tu ci aggiungi la tua poesia
      un abbraccio sentito a te
      ml

  15. newwhitebear 1 giugno 2018 a 23:12 #

    l’arancia si è scaldata e impregnata di resina.
    Un sereno fine settimana

    • massimolegnani 2 giugno 2018 a 00:25 #

      eco hai trovato l’anello di congiunzione tra gli elementi presenti e quelli invisibili 🙂
      buonanotte e grazie
      ml

  16. Stefi 2 giugno 2018 a 16:08 #

    …io qualcosa di diverso ancora, la nitidezza in primo piano e gli aloni sfocati tutt’intono.
    Sì, siamo così, o almeno io lo sono: nitore al centro di una nebulosa senza confini.

    • massimolegnani 2 giugno 2018 a 18:19 #

      Mi piace come leggi la foto secondo il tuo essere, ed e’ una lettura verosimile e attinente, sia per quanto riguarda la foto che il tuo essere (per quel che so di te)
      Un sorriso di buon 2giugno, Ste’
      ml

      • Stefi 3 giugno 2018 a 05:51 #

        Un sorriso a te, ml.
        Viva la Repubblica!

      • massimolegnani 3 giugno 2018 a 10:55 #

        ora più che mai 🙂

      • Stefi 3 giugno 2018 a 13:51 #

      • massimolegnani 3 giugno 2018 a 15:18 #

        🙂

  17. yourcenar11 2 giugno 2018 a 22:53 #

    Riuscire a riflettere in questi termini sulla bellezza del quotidiano mi affascina: ho osservato a lungo la foto prima di leggere, per gustare il contrasto caldo tra i colori, percepire la diversità della materia di una natura viva (il legno non muore) e poi accostarmi alle tue riflessioni e sensazioni. Che poi dono anche le mie!

    • massimolegnani 3 giugno 2018 a 01:03 #

      ecco che tu abbia prima letto a lungo l’immagine e poi le parole con già una consapevolezza tua fino a constatare una coincidenza tra le tue e le mie sensazioni, è qualcosa che mi fa davvero piacere
      quindi, grazie Cri
      ml

  18. elettasenso 4 giugno 2018 a 09:46 #

    In effetti appare come una composizione semplice: una arancia su un piano di legno. In realtà, per chi sa vedere, è una composizione perfetta per l’equilibrio e l’evocazione sensoriale delle diverse textures e forme e profumi.
    Buona giornata caro io sto proprio salendo in montagna dove odore di camini accesi ancora 🌼

    • massimolegnani 4 giugno 2018 a 12:30 #

      t’invidio, io confinato in questo tempo scialbo che non sa di primavera ma troppo caldo per stufa o camino
      😦
      ciao amica cara
      ml

  19. paginadiester 5 giugno 2018 a 00:58 #

    Ora l’aroma dell’arancia sovrasta ogni altro e pervade ogni cosa. La mia sensazione forse è dettata dal fatto che non mi piace. Persiste anche negli avanzi nei piatti, forte e superbo. E giustamente, in considerazione della perfezione di questo frutto.
    Io amo solo le arance di vaniglia, ormai introvabili… Ciò non toglie nulla alla foto e nemmeno al testo, anzi dimostra la sua vitalità!

    • massimolegnani 5 giugno 2018 a 09:03 #

      in realtà anch’io non vado per le arance, mi piace la loro forma, il colore, la marmellata che ne faccio o quando le essico tagliate a fette, mentre il loro gusto mi lascia un poco indifferente a meno che non abbia una gran sete.
      un sorriso
      ml

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