La foto risale a quest’inverno, epoca d’agrumi, ed elemento fondamentale che pure non compare è il camino acceso, sai il calore resinoso che modifica il tuo stare in una stanza, ti astrae dal contingente e t’invita al sentimento per le cose.
Avevo scelto l’arancia più rotonda con un rametto a impreziosirla e sgomberato da piatti e ninnoli la credenza preferita, di vecchio legno contadino. Che cosa perseguivo? Ancora nulla, ma mi sentivo predisposto a qualunque percezione, i pori della mente dilatati come narici d’animale a fiutare l’aria, e, dalla composizione elementare dell’immagine al momento dello scatto, e poi ancora da quel giorno sino ad oggi di fronte al risultato, è stato un continuo percepire un qualcosa di gradevole e stordente che non saprei dire. Forse la contrapposizione tra la sfericità del frutto e la linearità dei piani o tra la rugosità della buccia e la levigatezza del legno tutt’attorno. Oppure l’accostamento dei colori, vivido l’arancione, caldo il marrone, sbarazzino l’esiguo verde. O ancora la sensazione tattile e visiva di sostanza, non so, natura morta morta la chiamano ma io ci sento il fiato della vita, il fuggevole equilibrio che cerchiamo. Ferma è l’arancia, centrale sopra il legno, ma basterebbe un dito a farla rotolare fuori dalla scena. E noi, siamo poi così diversi?
Si sente il profumo dell’arancia e del legno in questa foto. Da calore
.e anche quello di resina del camino 🙂
grazie Katia
ml
Eh quello io non lo “vedo”
e hai ragione tu, bisognava essere stati in quella stanza per associare il frutto e la credenza alla legna scoppiettante nel camino
🙂
Che meraviglia…
🙂
bell’accostamento di colori caldi, la simbologia della sfera-arancio ad indicare la perfezione la regolarità geometrica, e l’impermanenza della vita in perenne equilibrio tra vita e morte ( se qualcuno l’ha mangiata dopo lo scatto però cade quest’ultima considerazione 🙂 )
no che non cade la tua ultima considerazione 🙂 anche se l’arancia non c’è più la sua simbologia rimane
un sorriso e un grazie Daniela
ml
ciao Massimo, buona giornata 🙂
grazie, anche a te
meravigliosa foto. per me, il “punctum” (giusto per citare un grande, Benjamin) è l’inclinazione del rametto, fosse orientato con un’altra angolazione non farebbe quest’effetto splendido. Se conosci l’immenso pittore Rothko capici subito che è l’equilibrio proporzionale che rende armoniosa le cose. BRAVISSIMO
il rametto è inclinato in modo naturale, nel senso che è ancora saldo all’arancia che lui reggeva 🙂
Rothko lo conosco solo di nome ma non ricordo i suoi quadri!
Grazzissimo, Margot
🙂
ml
Quel rametto sembra quasi un insetto stecco che sale, magari anche con la giacca con la coda 🙂
anche a me piaceva la forma quasi animata del rametto che come ho detto in un altra risposta, era così “per natura”
🙂
ciao Tati
ml
… basterebbe un dito a farla rotolare a terra… Mi è venuta il mente la timida mucca, forte e possente, ma che non sa di esserlo. Potrebbe buttarci a terra con un colpetto del suo muso ma …
già..rotoleremmo come tante arance fuori dal cesto, se solo volesse.
fortuna che è timida 🙂
ciao Giuliana
ml
Fortuna si 😊
eheh
Bella!! Anche la descrizione 😊
grazie Sara 🙂
ml
È tutto vivo… anche il legno… anche se non sembra.
Buon Pomeriggio.
Quarc
sono d’accordo con te, il legno è vivo, il legno racconta
buona notte, Quarc
ml
Il vecchio legno della credenza dà più stimoli dell’arancia.🍊ciao!
vero! come dicevo, il legno racconta, per esempio ci dice delle generazioni precedenti
un sorriso
ml
Immagine stupenda, da dipingere.
ti ringrazio, cara Neda
ml
Opposti che s’abbracciano e si fondono perfettamente.
Molto particolare.
Complimenti!
ti ringrazio!
sì, sono opposti in armonia tra loro
un sorriso
ml
Ricambio.
🙂
forse ha a che fare con il wabi sabi
(la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incompiute; delle cose umili e modeste e di quelle insolite).
“lo zen delle cose”, la bellezza del loro deterioramento”..sicuramente c’è tutto questo, ma in senso positivo, una malinconia piacevole
ciao Teti, mi hai illuminato con lo wabi sabi che non conoscevo 🙂
ml
Non ci sono quasi mai cose morte nella natura morta, in effetti.
concordo col tuo pensiero e aggiungo che sta agli occhi di chi le guarda coglierne la vitalità
ciao
ml
Nella mia cecità di fotografo malato, che le cose le vuole tutte perpendicolari e inquadrate, oppure storte davvero, la lieve pendenza del piano (che non credo volontaria) mi disagia l’occhio e distrae colpevolmente dalle percezioni di aromi e calori e colori che la foto in sè, emana
naturalmente quella lieve inclinazione del piano è un artefatto (non fatto ad arte!) dovuto a un mio errore di inquadratura.
però cade a fagiolo con l’idea espressa che basterebbe un dito a far rotolare via l’arancia 🙂
ciao Franco, buona giornata
ml
A guardarlo così, quel rametto, mi sembra un omino in corsa sul mondo che, nel forticoso giro, trova per un istante l’equilibrio tra passato, presente e futuro.
Un abbraccio
eheh, il rametto intriga e poi tu ci aggiungi la tua poesia
un abbraccio sentito a te
ml
l’arancia si è scaldata e impregnata di resina.
Un sereno fine settimana
eco hai trovato l’anello di congiunzione tra gli elementi presenti e quelli invisibili 🙂
buonanotte e grazie
ml
buon pomeriggio
A te 🙂
…io qualcosa di diverso ancora, la nitidezza in primo piano e gli aloni sfocati tutt’intono.
Sì, siamo così, o almeno io lo sono: nitore al centro di una nebulosa senza confini.
Mi piace come leggi la foto secondo il tuo essere, ed e’ una lettura verosimile e attinente, sia per quanto riguarda la foto che il tuo essere (per quel che so di te)
Un sorriso di buon 2giugno, Ste’
ml
Un sorriso a te, ml.
Viva la Repubblica!
ora più che mai 🙂
☺
🙂
Riuscire a riflettere in questi termini sulla bellezza del quotidiano mi affascina: ho osservato a lungo la foto prima di leggere, per gustare il contrasto caldo tra i colori, percepire la diversità della materia di una natura viva (il legno non muore) e poi accostarmi alle tue riflessioni e sensazioni. Che poi dono anche le mie!
ecco che tu abbia prima letto a lungo l’immagine e poi le parole con già una consapevolezza tua fino a constatare una coincidenza tra le tue e le mie sensazioni, è qualcosa che mi fa davvero piacere
quindi, grazie Cri
ml
In effetti appare come una composizione semplice: una arancia su un piano di legno. In realtà, per chi sa vedere, è una composizione perfetta per l’equilibrio e l’evocazione sensoriale delle diverse textures e forme e profumi.
Buona giornata caro io sto proprio salendo in montagna dove odore di camini accesi ancora 🌼
t’invidio, io confinato in questo tempo scialbo che non sa di primavera ma troppo caldo per stufa o camino
😦
ciao amica cara
ml
Ora l’aroma dell’arancia sovrasta ogni altro e pervade ogni cosa. La mia sensazione forse è dettata dal fatto che non mi piace. Persiste anche negli avanzi nei piatti, forte e superbo. E giustamente, in considerazione della perfezione di questo frutto.
Io amo solo le arance di vaniglia, ormai introvabili… Ciò non toglie nulla alla foto e nemmeno al testo, anzi dimostra la sua vitalità!
in realtà anch’io non vado per le arance, mi piace la loro forma, il colore, la marmellata che ne faccio o quando le essico tagliate a fette, mentre il loro gusto mi lascia un poco indifferente a meno che non abbia una gran sete.
un sorriso
ml