
by c.calati
Ho bisogno di parlarvi, perché devo trovare qualcuno che comprenda. E io stesso devo capire quale sia la vera umanità… Continua a leggere
by c.calati
Ho bisogno di parlarvi, perché devo trovare qualcuno che comprenda. E io stesso devo capire quale sia la vera umanità… Continua a leggere
by web
Sonia non aveva ancora mai appoggiato il piede su una roccia né la mano su un appiglio, solo qualche allenamento al chiuso di una palestra su una parete attrezzata, che già Elena, una sua collega d’ufficio, le aveva affibbiato quell’epiteto. L’aveva buttato lì con disinvoltura mentre faceva una punta quasi maniacale alle matite. Mai fidarsi delle temperatrici compulsive Continua a leggere
c.calati
Amica mia,
forse non c’entra nulla con quello che mi chiedi, forse vengo a dirti altro da ciò che ti aspetti. Ma l’altro giorno ho incontrato Akim e devo raccontartelo. Continua a leggere
by web
Ho trascurato i vantaggi dell’inverno dove ogni cosa invita a vicinanze ambigue, Continua a leggere
c.calati
Dalla torre di Candia, rudere superbo quanto precario, guardo la forma allungata dell’acqua giù nella piana. Piccolo anfiteatro morenico definiscono i geologi questo angolo di Canavese Continua a leggere
In viaggio ogni giorno è gioia, anche la fatica che fai, anche il maltempo che d’estate pure il sole a picco lo è, e il contrattempo, che c’è sempre una ruota che si sgonfia, una direzione errata, una strada che troppo sale e troppo pepe. Continua a leggere
c.calati
Vittorio Fiorucci aveva una faccia da topo e un animo da artista. Del roditore aveva gli occhi vispi, una barbetta ispida e un muoversi a scatti imprevedibili, come un topino di laboratorio di cui peraltro possedeva anche la taglia contenuta. Dell’artista la vena innata e il sogno di suonare in un locale sui Navigli a Milano. Continua a leggere