una favola che mi devo

30 Ott

by c.calati

 

Ho ritrovato, dopo tanto cercare, questa favoletta che avevo scritto per mia figlia affranta dalla perdita del suo gattino.

“Ora, Titta, ti racconto, a  te che chiedi dove vanno i nostri gatti che troppi ne spariscono e troppo ti confondono. Devi sapere che Cenere, Mitzy e Fiocco, uno dopo l’altro, hanno preso la via della collina. Perchè viene un giorno, di freddo o di stanchezza, in cui è fatica per loro restare coi bambini, farsi tirare la coda e sorridere pazienti, tenere le unghie a posto e con la zampetta morbida fare la cara sulla guancia. I gatti, lo sai, parlano poco, non stanno lì a spiegarti il perchè e il percome, prendono e vanno, convinti che tu possa capire. Salgono con passo stanco su fino alla pera pendula, sai la grande pietra in bilico che c’è a metà collina. Ecco, quello è il loro luogo di ritrovo quando sono vecchi. Lì non c’è mai vento, non fa mai freddo. Loro si sdraiano sulle foglie di castagno, giocano coi ricci e si scaldano col sole.
Un giorno sono salito anch’io alla pera pendula. Mi sono nascosto dietro un masso e li ho spiati. C’erano tutti, quelli scappati e quelli che credevamo morti. Se la contavano tranquilli, perchè tra loro parlano, mica sono taciturni come con noi, hanno una chiacchiera che non smette mai. Hanno tante cose da raccontarsi di quando erano giovani e giocavano coi bimbi. Io stavo nascosto ad ascoltarli, erano buffi perchè a sentire loro voi bambini, tu in particolare, gliene avete fatte passare di tutti i colori. Un borbottio continuo, da vecchi di paese, che sanno solo lamentarsi. Ma a un certo punto Cenere, l’ho riconosciuto per la chiazza grigia sotto il mento, ha sollevato una zampa per far tacere gli altri e nel silenzio più assoluto ha detto: “ah, Titta, che tipa in gamba era.” Si è guardato intorno con occhi da minaccia e.. “Guai a voi se qualcuno ne parla male!” Poi ha lasciato il gruppo per andarsene a dormire un po’ più in là. E nessuno ha più fiatato. Che carattere il nostro Cenere, è proprio un grande, vero Titta?”

Oggi  aggiungo il nome di Birolli ai tanti che lo hanno preceduto e lo faccio diventare il protagonista della storiella. E cambio il destinatario, non più mia figlia ma me stesso, che anche da adulti a volte si ha bisogno di una favola a darci il senso di una perdita.

 

57 Risposte to “una favola che mi devo”

  1. Lucy the Wombat 30 ottobre 2018 a 14:22 #

    Eccola qui! Bellissima!

  2. Non Solo Campagna - Il blog di Elena 30 ottobre 2018 a 14:36 #

  3. lepastelbleu 30 ottobre 2018 a 14:46 #

    proprio bella, grazie per la condivisione

  4. lamelasbacata 30 ottobre 2018 a 14:51 #

    Hai fatto bene allora e anche ora. Un abbraccio

  5. alemarcotti 30 ottobre 2018 a 15:02 #

    💖💖💖💖bella

  6. Pendolante 30 ottobre 2018 a 15:41 #

    A volte da adulti ne abbiamo più bisogno

  7. pikaciccio 30 ottobre 2018 a 15:55 #

    sempre bello leggerti ciao Massimo

  8. Un cielo vispo di stelle 30 ottobre 2018 a 16:56 #

    (…)
    Questi animali raccolgono così tanto di noi…
    Mi hai fatto venire in mente un fatto vero. La povera Blissy, cane labrador, che nelle ultime ore, quasi non volesse farsi sentire da noi umani, scomparve alla nostra vista e la ritrovammo infine dopo lunghe ricerche in angolo del giardino, fra mille sopiti lamenti, in un nido d’ortensie, che aveva eletto a ultimo giaciglio…
    Grazie di tanta tenerezza, caro Massimo.

    • massimolegnani 30 ottobre 2018 a 21:38 #

      I nostri animali domestici se trattati con affetto lo ricambiano fino a quando possono.
      Un abbraccio, Paolo
      ml

  9. cuoreruotante 30 ottobre 2018 a 19:41 #

    Ne abbiamo davvero bisogno, grazie 🙏

  10. marilenamonti 30 ottobre 2018 a 19:57 #

    Quanta poesia, quanto gentile amore, in questa favola felicemente rinvenuta che ci doni! Fa proprio bene all’anima, grazie!

    • massimolegnani 30 ottobre 2018 a 21:42 #

      Grazie per le tue parole sentite
      Ciao, Marilena
      ml

      • marilenamonti 31 ottobre 2018 a 12:55 #

        Sentite, sempre. Altrimenti non scriverei. Ti ammiro davvero tanto!

      • massimolegnani 31 ottobre 2018 a 13:41 #

        Grazie, Marilena, sei sempre sensibile
        ml

  11. cisonduecoccodrilli 30 ottobre 2018 a 21:38 #

    Manca anche a me, Birolli, dolce simpatico gattino che tenevi le ginocchia di Massimo al calduccio.
    Portai a sopprimere la mia sally una fredda notte di gennaio di moltissimi anni fa, e dopo non volli più nessun animale. Ora ho il mio coccodrillo di pelush, lui so che non muore mai, però ora mi pongo il problema: cosa sarà di lui quando io non ci sarò più?

    • massimolegnani 30 ottobre 2018 a 21:49 #

      Ti sei fatta la domanda giusta, peluche a parte, perché se ci dispiace quando le nostre bestioline muoiono ma anche lasciarle sole al mondo con la nostra morte non è una bella prospettiva.
      Fortunatamente il tuo coccodrillo è a sensibilità limitata 🙂
      Ciao Indiana, ti abbraccio
      ml

  12. Bloom2489 31 ottobre 2018 a 01:21 #

    A ‘di freddo o di stanchezza’ mi è cambiato qualcosa nel cuore. ❤️

    • massimolegnani 31 ottobre 2018 a 01:40 #

      è che coi bambini (e anche con gli adulti) bisogna trovare le parole giuste per dire una quasi verità senza ferire.
      ma tu lo sai bene, visto che scrivi anche racconti per bambini 🙂
      buona notte Bianca
      ml

  13. quasi40anni 31 ottobre 2018 a 07:00 #

    Splendida !

  14. ogginientedinuovo 31 ottobre 2018 a 08:42 #

    È un bel posto la pera pendula, dove non c’è mai vento, non fa mai freddo. Abbiamo bisogno di favole. Tengo il posto della pera pendula anche per me 🙂

    • massimolegnani 31 ottobre 2018 a 11:33 #

      la “pera pendula”, che effettivamente esiste nella mia collina, mi ha fatto tornare in mente una frase de “La Donna della domenica”..”la brava lavandera trova sempre la sua pera.”
      E, di pietra in pietra troviamo un nostro rifugio nella fantasia 🙂
      ciao “oggi”, grazie
      ml

  15. alessialia 31 ottobre 2018 a 14:43 #

    oh che bella… vero, a volte ne abbiamo bisogno… ciao Birolli…

  16. Sabina_K 31 ottobre 2018 a 16:54 #

    E’ vero, abbiamo bisogno di “darci una favola ogni tanto”, di alleggerire e sospendere la realtà, senza dimenticarcene.

    • massimolegnani 31 ottobre 2018 a 17:33 #

      Ecco, sì, una breve pausa dalla realtà, ben sapendola e subendola
      Un caro saluto, Sabina
      ml

  17. Sara Provasi 31 ottobre 2018 a 19:04 #

    Ma è meravigliosa! ❤
    Adoro gli scritti legati ai propri animali, e questo è davvero prezioso! ;__;

    • massimolegnani 31 ottobre 2018 a 19:34 #

      Grazie Sara, mi fa piacere la tua lettura entusiastica
      Un sorriso
      ml

      • Sara Provasi 31 ottobre 2018 a 20:48 #

        Grazie a te della condivisione!
        Sarebbe bellissimo raccogliere tutti gli scritti sugli animali qui su wp, sono tra i più poetici *_*
        Poi il fatto che era per la tua bambina e l’hai inserita nel racconto, è una chicca! ❤

      • massimolegnani 31 ottobre 2018 a 21:46 #

        Ti abbraccio, Sara 🙂

      • Sara Provasi 31 ottobre 2018 a 22:12 #

        Anch’io! 😊

      • massimolegnani 31 ottobre 2018 a 22:49 #

        🙂

  18. newwhitebear 1 novembre 2018 a 19:04 #

    una bella fiaba buona per tutte le stagioni e per tutte le persone che amano i gatti.
    La pera pendula… un gran bel posto come ritrovo felino.

    • massimolegnani 2 novembre 2018 a 01:46 #

      grazie GianPaolo dell’apprezzamento
      e sì, la pera pendula è un bel posto, anche per gli umani 🙂
      buonanote
      ml

  19. lauraluna 10 novembre 2018 a 23:04 #

    … Il mio cuore è stato addestrato a sabotare la fantasia ogni qualvolta lei tenti di prendere il sopravvento……. ma tant’è , io mi comporto come te e ritorno bambina.

    • massimolegnani 11 novembre 2018 a 00:10 #

      ..ed è una fortuna ogni tanto lasciarsi andare alla fantasia e alle emozioni
      ciao Laura, grazie
      ml

  20. Deserthouse 2 dicembre 2018 a 11:45 #

    è adorabile

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