
c.calati
Ieri mi sono deciso, era da tempo che volevo conoscere quell’uomo.
Di ritorno dalla consueta passeggiata tra le vigne, anziché rientrare in casa, ho proseguito lungo la salita a ciottoli che porta al castello. Prima ancora di scorgere la panchina della quercia sapevo che lo avrei trovato lì.
Eccolo, infatti. Era seduto al centro di questa: le braccia distese lungo lo schienale, il corpo rilassato sulle stecche di legno, occupava da solo l’intera panchina. Mentre mi avvicinavo, una gazza che stava impettita ai suoi piedi si spostò prudentemente, con piccoli saltelli, sotto i rami bassi della quercia, ma non volò via come mi aspettavo. Continua a leggere