Archivio | gennaio, 2020

la vicina sconosciuta

30 Gen

c.calati

 

 

La incrociava raramente, avevano orari e abitudini differenti. E poi c’era quella stranezza per cui quando l’utilitaria della donna era parcheggiata nella corte lei spesso era assente, così almeno supponeva Camillo guardando le ante sprangate in pieno giorno. Al contrario gli capitava di vedere la vicina affacciata alla finestra mentre il suo posto-auto era vuoto. Continua a leggere

i commenti sono chiusi

27 Gen

c.calati

 

 

Ogni tot di tempo provo il bisogno di togliermi un sassolino internettiano dalla tastiera che, quando c’incappo, mi scortica le dita e un poco l’anima. E allora eccomi qua: ultimamente mi capita con sempre maggior frequenza di imbattermi in brani in cui non è permesso commentare. Ma perchèèè? Perché non vuoi sapere la mia opinione su quanto hai scritto? Continua a leggere

la cravatta

22 Gen

c.calati

 

 

Stava attraversando il grande parcheggio antistante all’edificio dell’università per andare a lezione. No, un momento, Camillo non era né uno studente fuoricorso né tantomeno un professore emerito, no, lui, meno pomposamente, si sarebbe dovuto infilare in una porticina laterale per accedere a uno stanzone poco riscaldato per seguire un corso sul teatro tenuto dall’università della terza età. Era quella la sua età ed era pure in ritardo, non sull’età, quella la portava abbastanza bene, ma sull’inizio dei lavori. Stava attraversando il parcheggio, dicevo, quando si sentì chiamare, ingegnere, ehi, ingegnere!

A dir la verità lui non era ingegnere Continua a leggere

il venerdì 17 colpisce anche di sabato

18 Gen

c.calati

 

 

Sono appena rientrato a casa, sfinito. Dovrei farmi una doccia, cambiarmi, riposare, ma voglio mettere subito nero su bianco quello che mi è successo perché, se ci dormo sopra, domani penserò che sia stato un incubo notturno da cena pesante. Continua a leggere

atlanti(de)

16 Gen

c.calati

 

 

Sono pagine di un libro che m’avvince, diario di piccole imprese già compiute, romanzo del possibile futuro. Continua a leggere

se solo gli allocchi sapessero sorridere

11 Gen

c.calati

 

 

A vederlo così, con quel sorriso un poco ebete dipinto in faccia e una borsa ambigua in mano, sembra un citrullo, ma Camillo è nel mezzo di una roba strana che gli è appena capitata. Continua a leggere

puzzle

8 Gen

by c.calati

 

 

Pezzo dopo pezzo ricompongo il puzzle, ogni tassello al posto giusto senza fretta. Ed ecco che in una sera d’inverno senza neve riaffiora dal tavolo una foto che non ricordavo. Continua a leggere

noi non siamo buoni, siamo bravi*

3 Gen

c.calati

 

 

In seconda elementare lo avevano bocciato e trasferito d’ufficio alle Differenziali, una istituzione comunale che raccoglieva i bambini differenti, cioè non in grado di seguire il normale corso di studi. Camillo che viveva in un costante annebbiamento mentale, una nuvoletta di confusione che lo accompagnava ovunque, non comprese la portata del cambiamento e non si accorse dell’etichetta umiliante che con quel gesto gli avevano appiccicato addosso. Continua a leggere