il senso dell’andare

13 Feb

c.calati

 

 

Il lago la Grigna il traghetto il dettaglio della ruota il cielo incerto. È tutto quello che si vede nella foto.

Il freddo la fatica  gli errori la soddisfazione la stanchezza. È ciò che c’è e non si vede.

Due giorni in giro a pedalare.

Dirne di più sarebbe ripetere parole già dette troppe volte.

Ma poi c’è il senso dell’andare, un concetto che ancora tengo  avvolto nel mistero.

Sicuramente è un senso che prescinde dai luoghi dalle mete e dalle sfide.

Forse è un modo.

Un modo per staccarsi dallo stare quotidiano e per prendere distanza dall’inquietudine sottile dell’età. Un modo per fermare il tempo proprio muovendomi, perchè è stando fermo che mi accorgo in maniera più pressante del tempo che passa inesorabile. E allora vado, parto, pedalo. Però quel malessere esistenziale mi accompagna, è un tarlo che s’è incistato a fondo nel mio legno; c’è sempre, lo so, ma almeno il cigolio della catena e l’affanno del respiro non mi fanno più sentire il suo incessante lavorio.

O forse il senso dell’andare non consiste tanto nel partire quanto nello stare in viaggio, NON essere viaggiatore turista passeggero, esserci tutto intero dentro al viaggio, un metro dopo l’altro conquistato con fatica e vissuto con passione. La meta è solo una carota che mi aiuta ad andare avanti. Amo le strade minori, poco battute e poco dirette, dove è facile perdersi per ritrovare un se stesso differente, meno rettilineo. Perché non è detto che da A a B la linea retta sia la soluzione migliore, i meandri, le giravolte, le deviazioni, gli sbagli, non sono perdita di tempo, al contrario sono un usare il tempo in modo personale.

E proprio qui sul lago in parecchi punti hanno tracciato linee rette da A a B con lunghe gallerie e alti viadotti per chi vuole andare in fretta, lasciando a me la vecchia strada in disuso che con pignoleria ricalcava ogni ghirigoro della costa. Qui tutto ha una dimensione adatta a me, è un micromondo antico: l’assenza delle auto che non ti meraviglieresti a veder spuntare dalla curva una carrozza, le brevi gallerie dalla illuminazione fioca, le ringhiere arrugginite precaria protezione da irrisori o alti  precipizi, le continue curve a contornare piccole insenature, l’attraversamento di paesini dignitosi dimenticati dal turismo.

Questa è la strada costiera che percorrevo da bambino la domenica in macchina con mamma papà e fratelli. Mentre guardo il paesaggio familiare penso che gli occhi di adesso sono gli stessi del bambino che ero.

E allora forse il senso dell’andare è questo istintivo ricongiungere memorie antiche ed esperienze nuove. Perché in fondo, quando andiamo, percorriamo sempre la stessa strada.

c.calati

c.calati

40 Risposte to “il senso dell’andare”

  1. quasi40anni 13 febbraio 2020 a 14:46 #

    Anche io penso che a volte sia un girotondo. È sempre un piacere grande leggere i tuoi pensieri

    • massimolegnani 13 febbraio 2020 a 18:37 #

      ..ed è sempre un piacere avere lettori come te che si appassionano alle mie divagazioni ciclistico-mentale.
      ti ringrazio davvero
      🙂
      ml

  2. annamariaarvia 13 febbraio 2020 a 14:50 #

    Una bella riflessione sul concetto del tempo dilatato che in questo caso si raggiunge con una lunga pedalata in bicicletta tra i luoghi dell’ infanzia

    • massimolegnani 13 febbraio 2020 a 18:40 #

      confesso che il tempo che passa mi ossessiona. Pedalare mi aiuta a contenere l’inquietudine.
      buona serata, Anna, un sorriso
      ml

  3. appuntidallamiaamaca 13 febbraio 2020 a 16:52 #

    I tuoi post ciclistici potrebbero essere riuniti in un volume intitolato “Pedalate antitarlo”, complimenti per la tua oliata prosa!

    • massimolegnani 13 febbraio 2020 a 18:41 #

      sarebbe un titolo adatto 🙂
      ti ringrazio per l’apprezzamento
      ml

  4. Evaporata 13 febbraio 2020 a 17:58 #

    Forse in bicicletta i pensieri sono più leggeri.

    • massimolegnani 13 febbraio 2020 a 18:43 #

      sì, la bicicletta aiuta a sentirsi un poco più leggeri.
      un sorriso, Eva…
      ml

  5. @didiluce 13 febbraio 2020 a 19:42 #

    “penso che gli occhi di adesso sono gli stessi del bambino che ero.” Sappi che, almeno secondo me, traspare da ogni tuo scritto 😉

    • massimolegnani 13 febbraio 2020 a 22:37 #

      sì penso di aver conservato quegli occhi tra lo smarrito e il meravigliato.
      non so se è un pregio o un difetto, ma grazie di averlo detto 🙂
      ml

      • @didiluce 14 febbraio 2020 a 10:07 #

        Sono convita sia un pregio, se lasciassimo morire il bambino/a che è dentro di noi non potremmo più stupirci, sognare, meravigliarci, scoprire…Pensa che vita triste sarebbe 😄

      • massimolegnani 14 febbraio 2020 a 14:47 #

        hai ragione 🙂

  6. pino 13 febbraio 2020 a 20:49 #

    Il flusso dei tuoi pensieri, le tue malinconiche riflessioni introspettive sembrano fondersi con il lieve fluire del paesaggio e del tempo. Io credo che lo spirito dell’andare dipenda molto dall’atteggiamento mentale con cui partiamo e che non abbia nulla a che vedere con la destinazione scelta. A volte un luogo ci colpisce e rimane dentro la nostra anima non solo quando esprime tutta la sua bellezza estetica, ma anche quando incarna un valore o uno stato d’animo. E devo dire che tu – con il tuo infinito andare – hai saputo raccogliere e descrivere questo stato d’animo con parole molto suggestive. 🙂

  7. Walter Carrettoni 13 febbraio 2020 a 23:58 #

    Vecchie strade per vecchi viaggiatori.
    Perdonami, non ho resistito…
    Pensieri condivisibili, i tuoi.
    Buone pedalate.

  8. alemarcotti 14 febbraio 2020 a 00:11 #

    Foto bellissime….la galleria a me incute sempre una paura tremenda😊

    • massimolegnani 14 febbraio 2020 a 09:46 #

      ti capisco, ma queste vecchie gallerie sono brevi e hanno grandi aperture nella roccia per far entrare la luce e vedere il lago 🙂
      ciao Ale
      ml

  9. EnzoRasi 14 febbraio 2020 a 10:09 #

    Se pedali come scrivi farai molta strada.

    • massimolegnani 14 febbraio 2020 a 14:49 #

      grazie Enzo
      in realtà pedalo lento ma un po’ di strada ne faccio 🙂
      ml

  10. tramedipensieri 14 febbraio 2020 a 10:46 #

  11. newwhitebear 14 febbraio 2020 a 22:12 #

    slow motion – anche se non è proprio lento – però percorrere queste strade silenziose e quasi vuote dà un senso di vivere la vita con lentezza.

    • massimolegnani 16 febbraio 2020 a 13:51 #

      sì, è proprio uno slow motion, sia per la irrisoria velocità della pedalata che per lo sguardo rallentato che ho sulle cose in quei momenti.
      ciao GianPaolo
      ml

  12. Ghiandaia blog 15 febbraio 2020 a 11:11 #

    Nella chiusa c’è tutto. Bellissima!

  13. Neda 15 febbraio 2020 a 16:36 #

    Il tempo corre inesorabile, vero…a me rimane sempre, da sempre, un’inspiegabile voglia di fuga, eppure rimango sempre ferma, inamovibile e lascio che il tempo scorra, lo rallento con l’immobilità.

    • massimolegnani 16 febbraio 2020 a 13:44 #

      un modo opposto, il tuo e il mio, di cercare di rallentare il tempo 🙂
      buona Domenica, Neda
      ml

  14. Morgana Dragonfly 💜 15 febbraio 2020 a 17:43 #

    Ciao Massimo, ho problemi con wordpress, non vedevo gli articoli. Ti ho cercato per vedere se avevi pubblicato🤗. I tuoi scritti mi rilassano e conoscendomi….è una gran cosa❤

    • massimolegnani 16 febbraio 2020 a 13:46 #

      mi gratifica che le mie parole ti rilassino.
      grazie Morgana
      ml

  15. Guglielmo 16 febbraio 2020 a 11:54 #

    L’andare lento riconcilia con il battito del cuore e ricalibra la vita. Ciao

    • massimolegnani 16 febbraio 2020 a 13:48 #

      sì, è esattamente così, sentiamo allo stesso modo.
      ciao Guglielmo
      ml

  16. elettasenso 16 febbraio 2020 a 19:28 #

    Che poi è il senso della flânerie… del preferire il lento vagabondare nelle viuzze meno frequentate delle città. Per coglierne i veri profumi. Bello il tuo andare 🐞

    • massimolegnani 16 febbraio 2020 a 20:30 #

      sì, lontani dai percorsi e dalle modalità di tutti, non per essere snob ma per essere se stessi.
      ciao cara Eletta
      ml

Scrivi una risposta a massimolegnani Cancella risposta