Archivio | marzo, 2020

la buca delle letture

31 Mar

c.calati

 

 

Non ci fossero i libri sarebbe un disastro, soprattutto in questo periodo in cui sono precluse altre attività. Il problema è che le biblioteche e le librerie sono chiuse e che comunque, non essendo i libri un bene essenziale (personalmente non sono d’accordo), non potremmo raggiungerle. Le scorte casalinghe si assottigliano, le ri-letture non sempre soddisfano perché c’è voglia di novità e almeno a me gli e-reader non interessano, ho desiderio di carta frusciante.

E allora come fare? Continua a leggere

la poltroncina

28 Mar

dal web

 

 

Lei aveva questo nome strano, Galizia, impostole dal padre a ricordo del “camino” fino all’estrema regione spagnola che aveva a lungo sognato di compiere e mai aveva effettuato. Questo, cioè il fatto di essere riferimento a qualcosa di non realizzato, aveva probabilmente inciso sul suo carattere, Galizia infatti era cresciuta tra timori, incertezze e qualche passo falso, e ancora adesso, nonostante possedesse indubbie qualità morali e fisiche, sentiva il bisogno di continue rassicurazioni. La dicevano scontrosa e chiusa, ma non sapevano che lei era un fiore in ombra che solo al sole apre i propri petali.

Lui fu il sole, per quel giorno almeno Continua a leggere

i blog, che erano le nostre case

25 Mar

c.calati

 

 

Le strade che portano ai blog si sono fatte silenziose, pochi si avventurano nell’etere, come se i divieti governativi e i rischi reali di contagio si fossero estesi al mondo virtuale. Pensavo che questa sarebbe stata una zona franca, un ampio spazio in cui ritrovarsi a rincuorarsi in sicurezza, invece anche qui pochi volti in giro e quei pochi sono affranti. Il contagio si è diffuso nelle menti. Continua a leggere

canto di marzo senza primavera

21 Mar

by c.calati

 

 

 

 

Per la pecora più coraggiosa del leone e per chi ruggisce d’arroganza solo con le pecore, Continua a leggere

ero io la trota grassa

19 Mar

c.calati

 

 

Ecco, vedi quel pesce, una trota credo o forse un coregone, che buca con la bocca l’acqua del laghetto in cerca degl’insetti? Guarda i cerchi che partono da lì e progressivamente si allargano, sempre più lontani, sempre più smorzati, fino a farsi impercettibili. Che ne sanno loro, i cerchi, del guizzo iniziale che li ha generati? Loro sono la periferia estrema, a un passo dal non essere più nulla, come mai esistiti, l’ultimo arrondisment, la debole banlieu dove non c’è più traccia dello sfarzo metropolitano.

La mia deriva è uguale. Continua a leggere

cara, un cazzo

17 Mar

by c.calati

 

 

 

Di fronte a lui la donna chinò il capo. Sembrava affranta, soverchiata dalla vergogna, invece stava raccogliendo le forze, come un’atleta prima di spiccare il salto, voleva far esplodere la collera in un’invettiva che avrebbe fatto tremare i vetri alle finestre e i baffi tinti a quel pallone gonfiato.

Tu, disse sollevando un indice in modo imperioso, tu…, ma subito lasciò cadere il dito e le parole. Continua a leggere

andrà tutto bene

13 Mar

c.calati

 

 

Stamattina ero uscito sotto un cielo pesante, senza bei pensieri in testa. D’altronde le notizie che da un po’ di tempo in qua beviamo con il latte a colazione non invitano alla leggerezza di spirito.

Ma sulla cancellata del cortile ho trovato questo foglio, disegnato e poi appeso da qualche bambino volenteroso. Continua a leggere

ritratto in bianco e nero

11 Mar

web

 

 

La sua mimica facciale assomigliava a una fiumara calabra: impetuosa, violenta, fuori dagli argini dopo un temporale primaverile, oppure totalmente inespressiva, svuotata,  un greto sassoso durante la siccità estiva. Continua a leggere

viaggio a ritroso

7 Mar

c.calati

 

 

La signora Jole era nata anziana e da sempre conduceva una pigra esistenza ai margini dell’impero, lontana dai clamori delle guerre e dagli entusiasmi delle paci. Aveva saputo costruirsi una vita senza scosse che corrispondesse, come un perfetto incastro, alla sua indole semplice e serena; non a caso aveva sposato uno stimato burocrate della colonia, pacifico e solitario, la cui massima aspirazione consisteva nel riuscire a leggere un libro al giorno nella quiete della casa. Continua a leggere

il dito e la luna

4 Mar

c.calati

 

 

Tu mi mostri l’astro, io ti guardo il dito. Continua a leggere