Le strade che portano ai blog si sono fatte silenziose, pochi si avventurano nell’etere, come se i divieti governativi e i rischi reali di contagio si fossero estesi al mondo virtuale. Pensavo che questa sarebbe stata una zona franca, un ampio spazio in cui ritrovarsi a rincuorarsi in sicurezza, invece anche qui pochi volti in giro e quei pochi sono affranti. Il contagio si è diffuso nelle menti.
Io mi aggiro un poco sperso, fatico a riconoscere i luoghi noti e amati.
Provo a dire qualche parola qua e là, mantenendo la distanza di sicurezza ed evitando di sputacchiare goccioline sullo schermo, ma nessuno o quasi spende parole per rispondere al commento, usa semmai un like di avvenuta ricezione, ambiguo come una mascherina sopra il volto che sotto non sai se c’è un sorriso o un menefrego.
I blog che erano le nostre case, virtuali e luminose, sono diventati luoghi cupi e lontani, spesso irraggiungibili. Alcuni abitanti hanno tirato su il ponte levatoio, sai di questi tempi è meglio non fidarsi, ma se vuoi bussa, magari ti apro. Altri tacciono dietro i vetri spenti, riprenderanno a parlare quando tutto sarà passato, forse. Il risultato è un panorama desolato e desolante, le strade vuote peggio che in città, ma soprattutto è un’occasione persa, di vicinanza virtuale e di calore reale.
Il dolore e la paura spengono le parole, difficile rendere per iscritto ciò che proviamo tutti in questo momento. Però credo che siano finestre semplicemente socchiuse, pronte ad aprirsi al minimo raggio di sole. Teniamoci stretti.
sì, probabilmente è come dici tu.
a me stupisce che ogni giorno, in questi giorni, incoccio in blog che per l’occasione sono stati trasformati in luoghi privati, a invito. capisco più quelli che tacciono che non questi che tolgono la “socialità” alle loro parole, perchè è di socialità, almeno virtuale, che ora avremmo bisogno.
buona giornata, Giuliana
ml
Non so, Morgana Dragonfly ha avuto problemi in tal senso, wp non le consentiva più di far mettere commenti nei suoi post, dopo aver tribolato un bel po’ con l’amministrazione sembra che si sia trattato di un bug e ieri ha risolto. Può darsi che sia capitato ad altri.
cioè che sia errato l’avviso di blog privato che compare quando cerchi di entrare? in qualche caso può essere, in altri era il blogger a specificare di averlo reso privato
No, pensavo ti riferissi a quei post dove non si può commentare
in quel caso è possibile. A qualcuno ho chiesto come mai non si potesse commentare e lui è cascato dalle nuvole
Si, infatti all’inizio non ci si accorge, poi quanfo si vede che mai nessuno mette neanche un commentino… 😳
è vero 🙂
Forse è difficile stare collegati col pensiero .
Sembra di essere davvero sotto il fuoco. Colpi ovunque,forse abbiamo voglia di rimanere attaccati alla realtà.
è vero, però la realtà non è fatta solo di corona.
ciao Rachele
ml
Si ma infatti ,ma invece ci fanno credere il contrario. Ci fanno credere che non avremo più futuro, e ci hanno quasi distrutto i sogni e i sacrifici
proprio per questo dobbiamo reagire, usare le parole e la fantasia per non farci sommergere dal virus
Ma tu che sei dottore ,non credi che sia tutto esagerato?
No, non è esagerato.
all’inizio anch’io, sull’esperienza delle precedenti epidemie risoltesi con sporadici ricoveri, avevo sottovalutato il problema.
ma poi vedendo il sovraffollamento delle rianimazioni e il numero impressionante di malati da gestire, ho capito che non c’è nessuna esagrazione nelle misure prese, il contagio va limitato a tutti i costi (certo, fossimo più disciplinati basterebbero misure un poco meno drastiche, ma questo è un altro discorso)
Ma il fatto che ci sono troppe persone negli ospedali non rinforza il virus? Tipo come succede con i bambini. I miei di solito si ammalano insieme soprattutto nelle malattie esantematiche, e il secondo di solito era colpito in modo maggiore perché era stato più a contatto con la sorella ,mentre lei lo aveva preso alla materna o a scuola con una esposizione minore
sì, certo che il sovraffollamento rischia di aumentare il contagio, ma non c’è alternativa, se non quella di usare protezioni efficaci e di allestire in tempi rapidi strutture di accoglienza alternative quando non veri propri reparti a parte di terapia intensiva
Hai ragione, caro Massimo. Io ero già poco presente prima del virus, e in questo periodo fatico a trovare parole. Lavoro un po’, a distanza, e vivo un mix di stati d’animo. Sono sollevata per non essere in ospedale, e in colpa per non esserci. Parlo con i colleghi in trincea, e se mi rimangono addosso i loro racconti, alcuni particolari terribili, penso a quanto rimangano addosso a loro, che li vivono. A breve, finalmente, partirà un servizio di supporto a pazienti e familiari, telefonico, in videochiamate, e allora forse mi sentirò peggio -per quel che ascolterò- ma forse mi sentirò anche meglio perché potrò fare qualcosa in questa tremenda situazione. Grazie per esserci, Massimo. Spero di ritrovare le parole per raccontare…
Un forte abbraccio.
sicuramente saprai essere di conforto anche in videochiamata.
ti abbraccio e ti aspetto, Chiara
ml
è così, con tante cose che accadono, il silenzio non solo della voce ma più in generale delle parole sembra il modo più acconcio di rispondere
sì, capisco il silenzio, ma personalmente sento il bisogno di parole altre.
grazie del passaggio,
ml
Io ci sono tutti i giorni.
contento che tu ci sia 🙂
buona giornata, Eva
ml
Anch’io cerco di esserci, di concentrarmi sulla lettura, per non continuare a pensare a ciò che sta accadendo. In parte ci riesco, ma la concentrazione dura poco, il pensiero corre verso quell’immenso dolore che colpisce tante famiglie.
e infatti a me fa piacere trovare da te sempre nuove segnalazioni di letture. Non è che sia cieco e cinico su quanto succede, ma mi allevia l’animo poter ogni tanto parlare d’altro.
un abbraccio, Pina
ml
(è il caso di dire: teti me lo aveva detto…) è sempre accaduto così. anche per eventi meno traumatici.
la prima settimana tutti solidali e ottimisti, la seconda attoniti, la terza preoccupati e in meno di un mese tutti incazzati come delle iene.
(teti me lo aveva detto)…ma qui il caso è un po’ diverso,mi stupisce, non la bontà o la cattiveria, ma questo autoisolamento virtuale a cui tanti si sono dedicati, come non bastasse quello reale e obbligatorio.
un sorriso, Teti
ml
temo che in molti casi si tratti di vuoto mentale, disabitudine alla complessità e incapacità di elaborare concetti articolati.
purtroppo, cosa ancor più grave, queste lacune le hanno anche q
dicevo, le hanno anche quelli che dovrebbero avere dati e competenze per parlare sia della contingenza e sia in generale…
a me sembra che, nonostante qualche scollamento tra governo centrale e regioni,nel complesso la risposta delle nostre istituzioni alla crisi sia stata soddisfacente (soprattutto se la paragoniamo con quella francese e inglese, che pure avevano il vantaggio del nostro precedente)
mi sa che abbiamo fonti diverse…
fonti diverse oppure percepiamo in modo diverso i dati delle stesse fonti, sai la faccenda del bicchiere 🙂
Come cantava Vasco? “ognuno nel suo viaggio, ognuno diverso, ognuno , in fondo, perso dentro i fatti suoi”. Ma non è, a mio parere, del tutto vero. C’è che scrive delle vicissitudini odierne, altri alternano con quelle quotidiane, altri ancora mantengono saldo un briciolo di normalità. Il momento, è vero, è cupo, ma, proprio per questo, perché non alleggerirlo? Ti ringrazio delle tue parole “è un’occasione persa, di vicinanza virtuale e di calore reale.” perché le condivido 🌹
io naturalmente ho generalizzato, ma è indubbia una tendenza all’isolamento virtuale.
grazie Dedi per la tua condivisione
ml
E’ difficile distrarsi dal pensiero fisso di questa realtà, è una spada di Damocle sulla testa e per molti è la prima volta che sperimentano questa sensazione. Io ci convivo da quando mi hanno diagnosticato il primo carcinoma, nel ’97, ma ne sono seguiti altri e la spada è sempre lì e cerchi di ignorarla, ma sai che c’è… Può andare bene una volta, due… ma cominci anche a chiederti fino a quando sarai fortunato e la diagnosi precoce ti eviterà la chemio. E la lunga ricerca davanti al monitor in cerca di turni disponibili da cogliere al volo per… la consegna della spesa a domicilio? Prima trovavo sempre posti liberi anche da un giorno all’altro, ora hanno un bel dire dopo i 65 non si paga nemmeno la consegna: bella forza, non c’è nemmeno disponibilità! Un caro saluto.
capisco le tue parole, in effetti la realtà è quella che illustri tu (e mi spiace davvero per la tua realtà personale), c’è un diffuso e giustificato sgomento, ma proprio per questo troverei utile una maggior vitalità dei blog. Non per ignorare la realtà ma per alleviarla.
un caro abbraccio, Ester
ml
Ricambio di cuore l’abbraccio e ti assicuro che già siamo impegnati a sollevare il morale dei nipoti… forse evitiamo di riversare troppa tristezza nelle parole, allora meglio tacere. Poi oggi arriva la spesa a casa… finalmente cambio menu! 😀
allora buon appetito, Ester, con il menù rinnovato 🙂
Torneranno i post, quando torneranno le parole.
Adesso ce ne sono poche e quasi tutte monotematiche.
E, per quanto mi riguarda, c’è sempre qualcuno che dice le cose meglio di me, per cui adesso preferisco leggere. 😊
(difficile che qualcuno le dica meglio di te)
però sarebbe utile rompere il fronte delle “parole monotematiche”, non per frivolezza ma per sopravvivenza.
un sorriso, Pindara
ml
Io mi sono un po’ persa in questi giorni. Avevo iniziato a scrivere e a commentare un po meno già qualche settimana fa, poi l’epidemia, un po’ di ansia, il capire cosa fare, il desiderio di stare a casa per sentirsi più al sicuro in contrasto con la voglia di andare al lavoro per non esser proprio sola (in una città che non è la mia) e per esser certa che quel lavoro ci sia sempre… mi sono persa ancora di più, ho scritto abbastanza, ma letto poco.
Ora che sono a casa davvero spero di riuscire a dare un’organizzazione alle mie giornate, di prender ciò che c’è di buono, di reinventarmi un po’ (per questa cosa del lavoro… chi lo sa), di imparare qualcosa di nuovo, di leggere tanto.
Tu come stai? Mi pare sia un medico, non ricordo se in pensione o no. Spero che tu stia bene!
R.
io sono in buona salute, grazie, e fortunatamente fuori dal lavoro da alcuni anni 🙂
ci sono periodi in cui è più facile e piacevoli scrivere rispetto a leggere, altri in cui accade il contrario, altri ancora in cui non si ha voglia nè di leggere nè di scrivere, come capita a parecchi in questo momento.
ciao Riccio 🙂
ml
Vero, ho notato anche io un calo nel traffico virtuale… Anche io personalmente fatico a mettere su “carta” quello che mi viene in mente… Diciamo che è contento il cassetto degli appunti che si rimpingua.
Un saluto.
eheh, avrai tanto materiale su cui lavorare, dopo
ciao Walter 🙂
ml
Mi spiace molto leggere il tuo sconforto, amico mio. Credo che in questo momento ci sia spazio per un unico pensiero, più o meno nascosto, ossia portare sana e salva a casa la pelle ed è difficile trovare le parole giuste per esorcizzare le proprie paure, soprattutto con un nemico che non si riesce a percepire e destabilizza per il falso senso di sicurezza che porta la sua invisibilità.
Io ormai non scrivo più da tempo, da molto prima del virus e per ragioni differenti, ma trovo un po’ di sollievo nel leggere te e pochi altri a me cari, nel tentativo di recuperare un minimo di normalità in queste settimane piene di stanchezza e fatica fisica e mentale.
Perciò grazie mio caro, perché la tua porta resta aperta e, mantenendo la giusta distanza, mi sento tua ospite gradita.
La tua amica Mela.
cara, intanto ti ringrazio per le belle parole che hai speso per me.
poi notavo che io e te siamo in due condizioni differenti: io sono spettatore degli eventi, mi basta assumere certe cautela, rispettare le disposizioni (con qualche piccola deroga) e mi sento abbastanza al sicuro e posso sollevare questioni marginali, tu invece sei parte attiva, tocchi con mano la vulnerabilità dei tempi, rischi in prima persona per quante precauzioni tu possa prendere e quindo capisco che l’epidemia sia un pensiero costante, asfissiante, che impedisce qualunque altro pensiero. Ogni tanto t’immagino dietro al banco ascoltare i disagi della gente, offrire consigli e rimedi, confortare ed eventualmente indirizzare i casi sospetti. E hai tutta la mia solidarietà per quello che fai e per rischi che corri.
è vero sono mesi che scrivi poco, però l’elemento confortante è che non hai perso la capacità di scrivere bene e i pochi brani che posti ne sono una costante conferma. Per cui io sono fiducioso che prima o poi ti tornerà anche la voglia di scrivere. Ti aspetto.
ti abbraccio con calore amica mia
ml
❤
🙂
È una cosa che notai qualche tempo fa. Perlomeno nel mio “giro” che oggi è più stretto ma comunque ingloba varie persone. Ci si era trincerati, oggi -ripeto, sempre da quel che vivo- forse la situazione è un po’ migliorata ma non stento a credere che invece tu vedi quella cosa lì, perché è innegabile che il blogging, e la blogosfera, non sono più le case solari e spalancate di un tempo…
Moz-
sicuramente il periodo migliore, più vivo, per i blog è passato e dubito che torni, credo che la concorrenza dei social, con la loro maggior immediatezza e risonanza, sia e sarà determinante. In questo periodo particolare, poi, il declino si è accentuato.
ciao Moz, grazie del tuo intervento
ml
Forse i nostri blog sono specchi, specchi virtuali della vita reale, quella che si tocca e si annusa. Spenta la luce su quella gli specchi non riflettono che buio.
la tua immagine mi sembra particolarmente efficace, la condivido in pieno.
ciao rodix
ml
Buongiorno Massimo
a te 🙂
♥️
Un caro saluto e buon tempo Massimo
(È un periodo che schiaccia le parole e fa abbassare lo sguardo
Troppi morti, troppi…)
grazie .marta
speriamo di andare verso un tempo migliore
un sorriso
ml
Caro ml! Come ogni mattina da un mese (qui siamo in casa dal 27 febbraio…), Sono sveglia dall’alba e il sonno non è più riposo. Eppure io mi dico “sono tranquilla”, e la mia famiglia continua a ringraziarmi per il clima che riesco a tenere durante le giornate. Allora penso che sia così difficile mettere parole delicate nell’aria, e nonostante questo nel mio cuore ci sono miliardi di cose da raccontare. Tu hai aperto uno spiraglio, e ti prometto che lo farò, scriverò. E se quelle parole non saranno abbastanza potenti poco importa. La narrazione è, da sempre, un modo per rappresentarsi e per stare insieme. Il cuore è spaccato, il dolore è oltre l’immaginazione, quindi concreto come un taglio sulla pelle. Ti abbraccio tanto. Luci
La tua narrazione troverà la sua strada.
Per intanto mi accorgo che dallo “spiraglio che ho aperto” si stanno spargendo nell’aria le vostre parole belle e delicate e il mosaico dei commenti sta formando una narrazione di questo tempo fermo.
ti abbraccio forte, Luci
ml
Io invece faccio quasi rabbia per quanto (apparentemente) sembra me ne sbatta del virus. Io non vorrei dargliela vinta.
già si è a rischio di cinismo a parlare d’altro 🙂
ml
Voglio essere cattiva e pure un po’ linguacciuta!
Molti di quelli che viaggiavano tra i nostri blog, lo facevano dal loro posto di lavoro.
Ora che molti uffici sono chiusi, in tanti hanno smesso di cazzeggiare et voilà, la spiegazione.
in parte può essere come dici, non avevo considerato questa ipotesi, ma non credo sia la motivazione principale.
ml
Hai ragione, anche io scrivo poco o nulla.
Anche – e soprattutto – per scrivere bisogna avere testa. E in questo momento la testa non c’è, è tutta da una parte.
Un caro saluto.
sì, capisco, credo sia soprattutto un problema di testa che si dibatte tra preoccupazioni e ristrettezze.
un sorriso a rincuorarti, Dama
ml
scusa se ti sono sembrata lontana, non è così, passo molto tempo a disegnare e a occuparmi di far avere tutto ai mei genitori che non voglio escano neppure sul poggiolo di casa loro…la mia testa si affatica molto nella preoccupazione, sono piegata dalla malinconia per i luoghi, per la gente, per lo spazio del mondo, e la stanchezza mentale mi porta a rimanere un poco chiusa in me stessa ma ho per voi affetto e amicizia. Un abbraccio tutto blu
non ne ho mai dubitato, Greta 🙂
il mio non era un rimprovero ma una constatazione un po’ superficiale e malinconica.
Ma so bene che ogni persona ha da affrontare disagi e problemi personali che distolgono la mente da cose più frivole.
ricambio l’abbraccio, con tutti i colori
ml
a giudicare dall’affollamento che hai prodotto con questo post, sono quasi tentata di segnalare l’assembramento alle forze dell’ordine:))
eheh, tornano in auge gli “assembramenti sediziosi” di antica memoria 🙂
Non è così. Forse, siamo semplicemente sospinti da altri venti – di guerra. Più distratti e meno lievi per la nube nera. Ma chi sopravvive c’è. Buona serata caro 🐞🐞🐞
meno lievi lo siamo di sicuro: anche quando cerchiamo di pensare ad altro la nube nera (immagine calzante) ci inquina i pensieri.
buona serata montana (ma non mondana!) Eletta cara
ml
Grazie caro, anche a te una serena serata 💓
un sorriso
forse sarà la preoccupazione di evitare contatti o lo stare incolati al piccolo schermo come se per incanto tutto tornasse come prima ha togliere la voglia di scrivere a ottenebrare le menti.
Questo dovrebbe essere un momento di riflessione su ciò che eravamo e quello che siamo. Per il futuro basta la sfera di cristallo.
sì, hai ragione, dobbiamo riflettere, attenti però a non macerarci troppo.
ciao GianPaolo
ml
Si riflette e poi si prendono le scelte
già, e non è che ci siano molte alternative nelle scelte
direi di no
🙂
ciao
ciao a te
Io preferisco leggere che scrivere. In questo momento non so cosa dire. Buone giornate a te e alla tua famiglia,🍀🍁🌷
comprendo il tuo atteggiamento, dobbiamo fare ciò che ci fa stare meglio.
grazie, Lucia, serene giornate a te
ml
Che dirti, Massimo…io non vedo questo calo di post e di commenti. Forse sarà perchè non seguo molti blog. E poi, basta vedere i commenti che ti sono arrivati adesso per capire che i volti virtuali in giro, nonostante tutto, ci sono. Quello che invece ho notato è che, purtroppo – considerata la gravità della situazione – si parla e si scrive solo di coronavirus. E non so ancora fino a quando…
Ciao e buona serata
però in tanti tra i commenti hanno ammesso di attraversare un fase (comprensibile) di distacco dai blog.
personalmente, proprio per la gravità della situazione cerco di parlare e di interessarmi anche di altro.
buona serata a te, Pino, lieto del tuo passaggio.
ml
Le nostre case ora sono diventate reali… quando mancano le parole e si affacciano nella mente solo pensieri bui, è difficile scriverne.
Si fa del tutto per cercare di superare il momento, ma il “dopo” ho la convinzione che non sarà mai più come il “prima”.
Buona serata.
è vero, c’è questa corrispondenza tra reale e virtuale, la seconda appiattita sulla prima!
e non sappiamo come ne usciremo.
buona serata a te, Mary
ml
Dicono che si trovano a loro agio in questa situazione quelli che “normalmente” sono ansiosi e paurosi di tutto. E’ il loro ambiente naturale e improvvisamente si sentono accomunati a tanti altri. Per chi, come me, vive già in un isolamento in tempi normali, questo stare in casa “obbligatorio” non pesa più che tanto…
a me un po’ pesa questa “reclusione”. Soprattutto ora che andiamo verso la bella stagione mi spiace non poter pedalare per laghi e fiumi.
ma cerco di farmene una ragione e di tenere duro.
grazie del passaggio, Guglielmo
ml
Io invece, dopo tantissimo tempo, ti sono venuta a trovare qui nel tuo blog, solo per leggere, non avevo molta voglia di fare commenti, non ho tanta voglia di parlare in questi giorni, poi mi sono imbattuta in questo tuo post. Credo tornerà la voglia di parlare e di confrontarsi, per ora è molto difficile pensare ad altro, qui in Lombardia perlomeno lo è . Non so se riusciremo ad avere parole leggere, di sicuro non subito, penso vedremo le cose in modo diverso e per lungo tempo ci guarderemo alle spalle, niente sarà più così scontato.
cara Miriam,felice fossi tu la lettrice misteriosa che in silenzio ha riletto vecchi brani tra i miei preferiti.
capisco la tua poca voglia di parlare in un momento (lunghissimo momento) così drammatico, però le parole possono costituire una forma di reazione alla angoscia, un modo di guardare avanti e altrove.
ti abbraccio e..grazie di esserti manifestata 🙂
ml
Invece a me sembra il contrario. Gli appassionati di blog sono tornati più attivi, ora che la vita quotidiana lascia un po’ più di tempo.
non so chi di noi due abbia ragione, sono percezioni soggettive, dettate anche dal proprio umore.
però,in effetti in questi ultimissimi giorni ho notato un insolito fermento dopo parecchie giornate di stasi assoluta,
quindi è possibile che abbia ragione tu 🙂
ciao, benvenuta
ml
Forse dipende anche da quali sono i nostri contatti e i blog che seguiamo. Io sono tra le persone che, grazie a questo periodo particolare, ho ritrovato un po’ di spazio (o forse di organizzazione) nel cervello per rimettermi a scrivere il blog (e soprattutto i miei libri).
sì, può essere che dipenda anche dai contatti, e in effetti tanti, che hanno commentato qui, hanno ammesso di attraversare un periodo di scarsa presenza sul proprio blog.
auguri per blog e libri 🙂
Grazie mille! Auguri anche a te, per tutto.
🙂
Che bello questo post!!! Non so perchè me lo stavo perdendo!! Ma forse una ragione c’è… spesso la mente in questo periodo è altrove. Il blog, ti posso assicurare, mi aiuta molto., sia nello stimolarmi a scrivere a cercare nuovi argomenti. Sia nel leggere e commentare blog amici o sconosciuti che però hanno attirato la mia attenzione. Al mondo blog posso dire solo grazie, anche per avermi fatto incontrare persone brave come te ! Dunque ora e sempre W i blog!!!
( che non a caso è il sottotitolo del mio blog ) 🙂
sì, in questo momento soprattutto viva i blog!
grazie per la tua schietta condivisione 🙂
ml
Caro Massimo, come ti diceva Giuly ho avuto problemi. Ho dovuto aggiornare wordpress. Ho letto il tuo parere e lo condivido totalmente. Purtroppo come già ti avevo scritto qualche tempo fa, molte persone si nascondono e hanno comportamenti strani. Chiudendo i commenti, invitando solo alcuni nei propri blog. Da queste realtà virtuali si può capire molto delle persone. Un abbraccio virtuale❤
sì, la pensiamo allo stesso modo 🙂
un abbraccio a te
ml
il blog è condivisione, poi io lo vivo come un diario aperto sulla mia testa piena di casini e ogni tanto ci sputo sopra senza mascherina senza guanti e senza rispettare le distanze, chi vuole legge e si avvicina e si “infetta”. Sono passati giorni da quando hai scritto questo post, un mese esatto, oggi è una data importante per altri motivi, ma spero che in questi tempi difficili le persone dietro i blog e dietro le finestre e sui balconi possano ritrovare il desiderio di condivisione e contatto.
ecco, in questo mese ho l’impressione di essere stato smentito riguardo al mio lamentarmi, le strade virtuali si sono ripopolate e nelle varie case ho visto/letto parecchie cose interessanti, incontrando calore e condivisione.
un sorriso
ml
Bene sono contenta che tu sia stato smentito. Davvero.
mi fa piacere questo condividere 🙂