Archivio | luglio, 2020

una storia cilena

30 Lug

c.calati

 

 

La luce nel locale si diffonde a macchie, come faticasse a conquistare spazio al fumo e al pulviscolo che aleggiano nell’aria.

Ricardo Reis siede al suo tavolo in un alone di penombra. Ha un berretto tondo calcato in testa da cui spuntano sui lati e sulla nuca pochi capelli, grigi e sottili, come una lanetta. Infinite piccole rughe attorno agli occhi sembrano le tacche che la costanza di un ergastolano ha segnato sul muro. La barba è trasandata, tra le labbra ha un mozzicone spento come un delinquente, ma in volto l’espressione è così mite che non ti fa paura nemmeno il coltellaccio insanguinato che tiene tra le mani. Più che un assassino sembra un uomo sereno, forse buono, come ce ne sono pochi. E ti vien voglia di sederti con lui al tavolo e chiedergli che cosa hai combinato, Ricardo?, con l’affetto di un fratello, anche se non sai nemmeno chi egli sia. Continua a leggere

col casco, casco

24 Lug

c.calati

 

 

Quando ero un (neanche tanto) giovane idiota di poche speranze, mi rifiutavo di utilizzare il casco in bicicletta. Mi sembrava poco virile indossare quella protezione, un’ammissione di pavidità, meglio l’adrenalina di una discesa folle. A chi mi rimproverava l’imprudenza rispondevo con una tiritera che voleva essere spavalda ma, a ripensarci ora, era quanto mai sciocca e per nulla spiritosa: col casco casco di sicuro, senza casco non casco. Continua a leggere

la terza D

19 Lug

c.calati

 

 

Mario alla fine ce l’ha fatta. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, proprio quando pensavo che si fosse rassegnato e avevo rallentato l’attenzione, è riuscito nel suo intento. Questa è stata la sua ultima vittoria, a scorno di nemici e amici.

Di Mario ero amico dai tempi dell’oro, quando ogni affare era un successo e ogni donna una scopata. Da lui avevo imparato l’arte e gli artifici, lo stile e i trucchi a raccogliere quattrini e sesso dove gli altri non battevano che un chiodo. Con lui era sempre un’avventura, vissuta con un sottile patema da parte mia che ne godevo ma temevo l’onda lunga di creditori e mariti traditi, e con leggerezza scriteriata da parte sua che già progettava nuove scorribande in borsa o a letto mentre scappavamo con le braghe in mano, vere o metaforiche che fossero, e tanti bigliettoni stretti tra i denti. Continua a leggere

la vita attorno al pozzo

14 Lug

c.calati

 

 

Gli altri parlavano, lui ogni tanto abbozzava un sorriso, più per educazione che per interesse ai loro discorsi. In realtà non li ascoltava, Continua a leggere

rondini e falchetti (Concarena 3)

7 Lug

c.calati

 

 

Dovessimo dare ascolto al meteo il nostro viaggio slitterebbe ancora, pessime previsioni per tutta la settimana, ma noi siamo stufi di rinvii, Concarena sta diventando il titolo di una novela senza tele e senza fine. Così partiamo in un’alba che non promette niente di buono, un breve tratto in macchina per portarci in zona, e poi via con i pedali come fossimo giovani incoscienti. Continua a leggere