Archivio | settembre, 2020

l’umiltà della pietra

29 Set

c.calati

Tutto era nato da un errore, quello che chiamiamo il caso della vita.

Camillo avrebbe dovuto recarsi per lavoro alla diga in costruzione in Valle Anzasca per verificare una spesa per il calcestruzzo che non gli tornava (ragioniere nella ditta appaltatrice raramente si muoveva dal suo ufficio, questa volta però doveva controllare sul posto quantitativi e spese) ma incredibilmente, fidandosi della sua  memoria distratta e diffidando del navigatore, aveva imboccato una valle sbagliata, vicina e parallela all’altra. Continua a leggere

la parola e l’uomo

25 Set

c.calati

 

 

Amava e odiava la parola che sentiva femmina sfuggente, acqua che perdi tra le dita, uva che spremi e mai diventa vino, donna seducente che scompare tra la folla. Continua a leggere

cartoline dal lago

22 Set

c.calati

 

 

Sono voluto ripartire da dove mi ero arreso più o meno un mese fa, quando, anziché salire al lago di Antrona, a malincuore avevo dirottato la bicicletta verso Domodossola e il suo ospedale. Continua a leggere

non sono nato eroe

18 Set

c.calati

 

 

Ecco, forse dovrei stare dietro le sbarre come un delinquente, perché essere tiepido alla vita, defilato, asociale, è una dissociazione a delinquere. Continua a leggere

la vita è una stupidaggine

13 Set

by c.calati

Alla fine non c’era stata alcuna festa.

Il cerchio di pietre sulla sabbia e, al suo interno, la legna e i legnetti ben impilati sopra le pallottole di carta era tutto ciò che restava delle loro intenzioni. Nessuno aveva acceso il fuoco per il falò di fine estate. Continua a leggere

il pirata del Buon Gesù e il miraggio del lago

8 Set

lago d’Antrona, web

 

 

Pochi giorni or sono, saltabeccando da un blog all’altro come un passerotto in cerca di briciole, sono capitato da Max il poeta (https://paginequotidiane.wordpress.com) dove ho trovato parole e immagini che mi hanno subito conquistato. Max raccontava di una valletta appartata, ramificazione della Val d’Ossola, e di un laghetto alpino tra i più belli. Ho guardato le fotografie e subito ho deciso che quella sarebbe stata la mia prossima gita, scompaginando i programmi precedenti.

Qualcuno sostiene che i laghi sono diventati la mia idea fissa a un livello maniacale, come un collezionista mezzo rimbambito che non parli d’altro che di francobolli rari, ah il “Gronchirosa” come mi piacerebbe possederlo. Il fatto è che i laghi non sono evanescenti come i mari che, senza confini, si continuano uno nell’altro e tu non ci puoi girare attorno, i laghi hanno un perimetro tangibile e una dimensione umana, adatta ai miei piedi, i bacini più piccoli, o ai pedali, quelli più grandi. Continua a leggere