
Che poi è sempre lei, la luna, in opposti stati e contrastanti atteggiamenti e io non so quale preferire:
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Che poi è sempre lei, la luna, in opposti stati e contrastanti atteggiamenti e io non so quale preferire:
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Mentre seguivo un Reno ancora giovane, da poco uscito dal lago di Costanza e sopravvissuto a stento ai salti impegnativi di Sciaffusa che non si possono dire vere cascate ma un rotolare periglioso dell’acqua tra massi e sassi, mentre seguivo il Reno divagando tra i suoi affluenti mi sono ritrovato nel cuore della Svizzera in una Thun in festa, non so per quale festa.
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Aveva bisogno di far tacere il ronzio di quel nido di vespe che erano i suoi pensieri, così era andato al parco, come un qualunque anziano che bighellona in attesa della morte. Ma lui non era vecchio, purtroppo, anzi aveva un’età in cui la resa non è una soluzione praticabile. E d’altronde quel mattino al parco non c’erano anziani, chissà dov’erano finiti, reclusi in casa, intubati in terapia intensiva o già ridotti in cenere. Non gl’importava, aveva altro a cui pensare o, meglio ancora, a cui non pensare. Lui stava pagando, di tasca propria e involontariamente, per salvare la pelle ai vecchi e ai giovani, alle donne, agli idioti e ai furbi, ma a lui chi ci pensava, chi lo salvava? Diede un calcio a un mucchio di foglie che volarono per aria e a poco a poco ricaddero sparse sull’erba.
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Matilde amava il viaggio che in meno di due ore, brevi e caotiche, la portava dalla nebbia al mare. Lo effettuava ogni volta che ne aveva la possibilità e la possibilità, spesso, se la inventava a bell’e apposta.
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Camillo uscì dalla questura con un nulla di fatto. Non aveva identificato, mescolata ad altre figure, l’autrice del furto che aveva subito qualche tempo prima: era stata una questione di attimi, lui che stava rientrando in casa, lei una spallata a buttarlo a terra per aprirsi la via di fuga. Era stato colto talmente di sorpresa da non essere stato nemmeno capace di gridare al ladro, e men che meno alla ladra, anche se si era accorto subito che si trattava di una donna, nonostante questa avesse un berretto calato sulla fronte e una sciarpa tirata fin sugli occhi. Ecco, quegli occhi azzurri e spiritati li avrebbe riconosciuti fra mille, per questo aveva sporto la denuncia sebbene dall’appartamento non fossero stati sottratti oggetti di valore, spiccioli dimenticati sul tavolo, un paio di occhiali da sole, qualche vecchio cd e poco alto.
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Forse è stata l’ultima gita dell’anno in bicicletta, certo è stata la più entusiasmante. Dopo giorni di pioggia, la previsione di un breve periodo di bel tempo mi ha spinto a partire senza indugio, nonostante fosse quasi un mese che non pedalavo. L’idea iniziale era di limitarmi al periplo del lago di Garda suddiviso in due giornate, in modo da prendermela comoda. Ma poi, come si suol dire, l’appetito vien mangiando, così al piatto principale ho aggiunto altri laghi di contorno.
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