
Forse era stata la somiglianza tra le due parole o forse il reiterare l’antico rito di disporre file ben ordinate, fatto sta che mentre sistemava con una cura maniacale le fette di zucchine sulla piastra rovente gli tornarono in mente i primissimi tempi a scuola.
Sei uno zuccone gli diceva la vecchia maestra dai capelli scarmigliati sbavando e sputacchiando saliva come una piccola pioggia sulla testa dell’alunno deludente che era.
Sì Camillo era uno zuccone, non riusciva proprio a scrivere come si deve la A impegnativa e l’impossibile B, per non parlare della G. Lui si era fossilizzato sulle aste, quelle gli venivano proprio bene, chiare e rettilinee le replicava ovunque, gli sembravano tanti soldatini sull’attenti, e fosse stato per lui non c’era altro da imparare a scuola. Per le lettere, invece, non si sentiva pronto, troppo astratte, troppo sfuggenti, e poi lui non era in grado di comandare la matita a fare tutte quelle curve. Quei contorsionismi sopra il foglio non erano alla sua portata. Così, quando vi era costretto, sul quaderno abbozzava di malavoglia uno scarabocchio, lontano parente , quasi irriconoscibile, della lettera che la maestra aveva tracciato alla lavagna, e poi, subito a fianco a questa, segnava di sua iniziativa una serie di aste non richieste, almeno quattro o cinque, alla cui realizzazione dedicava un’attenzione spropositata.
Rise Camillo ripensando a quanto s’arrabbiava la maestra, non tanto per lo sgorbio della sua scrittura, quanto per quella bizzarra aggiunta arbitraria. Zuccone! Zucconeee!! E gli avrebbe spaccato volentieri il righello in testa, non fosse stata una persona pacifica.
Osservando le zucchine ormai quasi pronte e ancora perfettamente disposte sulla piastra nonostante le avesse rivoltate più volte, Camillo concluse che da un punto di vista squisitamente estetico le aste, e la replica che ne faceva ossessivamente ogni volta che doveva allineare degli oggetti, erano la cosa che gli era riuscita meglio nella vita.
😀 quando allineare diventa una forma d’arte del vivere.
eheh, così almeno la pensa Camillo 🙂
ciao
ml
ah, è un personaggio! ok 🙂 ciao
È un personaggio che ogni tanto uso come alter ego
giusto 🙂
🙂
“Bei” ricordi! 😀
sì in fondo lui ne ride dello zuccone che era 🙂
ciao Alessandro
ml
Strepitoso! ricavare una “lezione di vita” partendo da aste e zucchine non è da tutti
eheh Camillo ci sa fare 🙂
buonanotte, Dona
io
Ho sentito il profimo6delle zucchine, il gesso sulla lavagna a far le aste, perfino gli sputacchi – ahimè – della maestra. Ancora Camilo, raccontaci ancora! 😊
grazie, che bel complimento!
🙂
ml
Visto che è specializzato avrà un gran bel patrimonio immobiliare!! 😉
sì, le casette del monopoli ben allineate sul tavolo 🙂
ciao Franco
ml
Mi hai fatto venire l’orticaria, che brutti ricordi.
per i primi giorni di scuola?
sì, erano giorni duri, ora i bambini ci arrivano che sanno già usare le tastiere e leggere i messaggi, per noi invece era tutto un mondo nuovo
un saluto 🙂
ml
Caro Camillo, questo è un colpo basso! Perché le aste ricordo di averle fatte anch’io, e prendere coscienza che era una roba da ‘medioevo’ è stata una vera e propria stilettata! 🙂
eheh, hai ragione, cara Cecil, le aste sono scomparse da parecchio tempo. Quando racconto a qualcuno appena più giovane di me dei quaderni che riempivamo di aste, quello ride come gli narrassi episodi incredibili dell’età della pietra!
un sorriso
ml
Il povero Camillo doveva avere una leggera disgrafia, cosa che lo ha reso sicuramente più sensibile e più intelligente (visti gli sforzi che avrà dovuto fare) della sua, per quanto pacifica, poco sensibile insegnante.
la tua diagnosi è esatta o quantomeno verosimile. Peccato che a quell’epoca la disgrafia non era contemplata, gli scolari erano divise in due sole categorie: i diligenti e gli…zucconi 🙂
buona giornata, Neda
ml
Per troppo tempo dislessici e disgrafici sono stati considerati “zucconi” e l’insensibilità degli adulti li ha resi furiosi contro la scuola.
Sì, vero!
Ma Camillo ha tenuto duro, bravo!!
eheh..nel senso che continua imperterrito a fare aste 🙂
ciao Pina
ml
Rettilineo…
..come una scheggia impazzita 🙂
ciao Walter
ml
Camillo sarà anche stato uno zuccone, ma in quanto a precisione non lo batte nessuno!!! ❤
…purchè la precisione non l’abbia esaurita con le aste 🙂
buona serata Vitty
ml
Fare le aste è questione di estetica, di ordine nello spazio. Forse più vicine alla matematica che alla grammatica
ordine nello spazio, anche mentale.
sono d’accordo con te
ciao Eletta (anche qui neve)
ml
Buona domenica Massimo
Grazie, anche a te
Splendido 🙂 questo rivangare il passato da un momento presente e la chiusura che descrivere un modo di essere di una persona che è rimasta, se vogliamo, fedele a se stessa.
Camillo, o chi per esso, è rimasto ancorato alla cosa che meglio aveva imparato a scuola!
e in questo senso è rimasto uguale a se stesso 🙂
grazie, M.aria
ml
È vero! 😀
Ciao Massimo 🌸
ciao 🙂
La famosa “asta la vista”!!!
😬
Ops, scusa!
😊
eheh, proprio quella!!
🙂
ml