
Ibrida, dicono con spregio gli incopetenti e gli invidiosi, hai ‘na roba da pensionati che non è nè carne nè pesce, non puoi andare veloce sull’asfalto, non puoi fare evoluzioni tra rocce e boschi.
Mentre pedalo attorno al Lago di Costanza, sto immaginando un batti e ribatti con miei ipotetici detrattori. Ho validi argomenti per difendere la mia scelta: se la confronti con la bici da corsa, magra da far paura, o con la mountain-bike, piccola e rozza, la bicicletta da cicloturismo è più affidabile, mi porterebbe in capo al mondo se solo avessi gambe a sufficienza. E poi è bella, ha un’estetica impareggiabile. Il carico le slarga il retrotreno come fosse il poderoso posteriore di una puledra e le appendici del manubrio rivolte verso l’alto sembrano corna nobili d’antilope. Cavalco un animale affascinante. Cerco di coinvolgere il mio socio:
Mauri, lo sai che mi sembra di cavalcare uno strano anim….
Pedala, Massimo, che è già tardi!
Maurizio è un pragmatico, non spreca parole e fiato. Non è che non sappia condividere le mie fantasie, ma non è il momento; siamo in aperta campagna e il rischio di non trovare da dormire aleggia sulle nostre biciclette.
Ma a me piace la sottile ansia delle cinque della sera, quando ti accorgi che il sole e le forze stanno calando inesorabilmente. È come vedere le ultime sequenze di un film, l’apprensione che ti prende appena prima del lieto fine che sai per certo che ci sarà, perchè un buco per dormire lo troviamo sempre. Ma prima c’è il patema. E oggi il patema è consistente, abbiamo già bussato inutilmente a parecchie pensioni, alberghi, gasthaus senza trovare una camera libera. Incomincio a temere di aver sbagliato film.
Arriviamo in un paese sperso tra le colline e la risata grassa di un oste più ciarliero degli altri ci raggela:
Di Pentecoste? Impossibile trovare da dormire se non si è prenotato.
Ma che è ‘sta pentecoste?
Ho un vago ricordo dei tempi delle elementari di una festa che cadeva un giovedì di primavera e un brivido mi corre per la schiena.
Mauri, possibile che i tedeschi abbiano ancora quella festa che noi abbiamo abolito da vent’anni?!
Già! Ecco perchè oggi c’era tanta gente sul lago, pur essendo metà settimana!
Bon, la frittata è fatta! Diamo fondo alle ultime risorse e ci dividiamo per battere le strade del paese alla ricerca di qualche stanza privata ancora libera. L’appuntamento è tra una mezz’ora, in piazza vicino al fontanone, giusto dove ora staziona una ragazza con la bici carica e la faccia smarrita. Con scarsissima convinzione percorro qualche via ma le zimmer hanno tutte esposto il simbolo di occupato. Così ritorno in piazza, spinto da una speranza. La ragazza è ancora lì, bella e triste. Le mie sacche rigonfie e il mio abbigliamento da cicloturista mi permettono di attaccare bottone senza sembrare uno che vuole attaccar bottone. Scopriamo di essere nella stessa situazione, ma a lei la notizia non è che la sconvolga dalla gioia. Ha caviglie sottili e cosce robuste, la grazia e la forza, come piace a me, e occhi velati da una malinconica tedesca. Speriamo che Mauri non torni proprio adesso. Lei mi dice che era in viaggio con un amico, ma si sono persi di vista da quando si sono separati per cercare alloggio. Immagino che sotto ci sia stata una lite, forse la mia giornata gira al bello. Le sorrido e le dico che anch’io viaggio con un amico (ammicco alla parola amico per farle intendere che è solo amico, non vada a pensare male) e nemmeno noi troviamo da dormire. Poi le spiego qual è il nostro programma a cui, volendo, potrebbe partecipare anche lei: noi andare a mangiare bene, tanto non spenderemo per dormire (ahah) e poi cercare un granaio dove passare la notte.
Lei a tratti sgrana gli occhi, non so se per incomprensioni linguistiche o perchè capisce troppo bene.
La risata che sento non è sua ma di quel bastardo di Mauri che non avevo sentito arrivare.
Ma sei scemo? Cosa le stai dicendo? Figurati se questa viene a passare la notte con noi! Dai lascia perdere, andiamo.
In effetti la ragazza scuote la testa abbastanza spaventata e dice che prova ad aspettare ancora il suo amico. Abbozzo e aggiungo che noi per un’oretta siamo a mangiare in quella trattoria laggiù, nel caso cambiasse idea.
Un granaio? Qui se solo ti avvicini ti sguinzagliano i cani, altro che passarci la notte!
Vabbè, mica potevo dirle che andavamo a dormire nel bosco.
Quando usciamo dal ristorante, dove ci siamo rimpinzati come fosse stata l’ultima nostra cena, s’è alzato un vento gelido e la piazza è deserta.
Ci arrampichiamo su una collina appena fuori paese e stravolti dalla stanchezza ci sistemiamo in un bosco da cui si vedono le luci del lago.
Tanto è stata calda la giornata, tanto è freddo adesso. Svuotiamo le sacche, infilandoci uno sopra l’altro tutti i cambi che ci siamo portati. Sdraiato su un letto di aghi di pino mi scaldo alla brace della sigaretta ma tremo ugualmente come una foglia.
Mauri, se tu non avessi fatto quella risata cogliona e mi avessi dato una mano, a quest’ora c’era la bella tedeschina a tenerci caldi.
Ma il mio amico in questo momento ha altro da pensare. Ha continui attacchi di diarrea, e per quanti pantaloni si cali ha sempre il dubbio di non averne abbassato uno.
Almeno rido.
Ma in lontananza i primi tuoni promettono abbondante pioggia di lì a poco. E si sa che i tedeschi quando promettono qualcosa poi la mantengono.
Una vera avventura! Ma quella maglietta color fragola ti sta divinamente 😁
eheh, l’ho usata per anni, ormai è ridotta a uno straccetto 🙂
buon pomeriggio, Giuliana
ml
Faremo una colletta per ricomprartela 😉
grazieee!!
😁
🙂
Buongiorno, Carlo. Ogni tanto ti si legge. Bella la bici.
buongiorno a te, Elena
lieto del tuo passaggio 🙂
ml
🙂👋
🙂
Sei proprio un grande avventuroso!!! La bici è bella ,non ascoltare critiche. Mi hai messo in crisi con la festa di Pentecoste…ma come mi sono detta, non viene dopo Pasqua e l’Ascensione? Poi ho capito, è un episodio di qualche tempo fa. Ma la tedeschina poi l’avete rincontrata? 🙂
che fosse il Corpus Domini? Non sono molto addentro alle festività religiose ma ricordo che era una ricorrenza che cadeva di giovedì e che da noi non era più festa nazionale.
eh quella bici era fantastica, poi ho cambiato mentalità (meno carico e più velocità) sono passato alla bici da corsa.
ciao Vitty 🙂
ml
Se parli di questo periodo, forse era mercoledì ed erano le ceneri.Che da tempo non è più una festarossa, E praticamente da’ l’inizio della Quaresima. 🙂
Ah. allora avevo ragione era di maggio e quindi se era Pentecoste doveva per forza essere una domenica !
sì era maggio e a quanto pare non era Pentecoste 🙂
no, non mi pare, era una festività che cadeva di giovedì, ne sono quasi certo (e ho un vago ricordo che un tempo, all’epoca delle mie elementari, c’era anche da noi, poi è stata abolita)
🙂
Un’avventura, senza dubbio alcuno. Però almeno ci si fa una risata… ai danni di qualcun altro che non ha retto bene l’urto, a quanto pare! 😛
PS: ma pentecoste di giovedì? Perché io ero rimasto al fatto che fosse di domenica?
e il peggio doveva ancora venire: alle cinque del mattino un acquazzone violento ci ha fatto sbaraccare in fretta e furia e cercare rifugio in una panetteria fortunatamente era già aperta, ma intanto ci eravamo bagnati fino alle ossa.
ciao Alessandro 🙂
ml
PS può darsi che fosse il Corpus Domini, ricordo che era una festività religiosa che cadeva nella settimana nel mese di maggio
Eh, insomma: mica male! In fin dei conti, hai modo di raccontarla e non è poco… 🙂
PS: sul Corpus Domini non sono preparato, ma la Pentecoste arriva cinquanta giorni (credo sia un arrotondamento) dopo Pasqua, in pratica 7 settimane e quindi domenica… Ma i tedeschi sono strani, quindi potrebbero aver modificato le festività! 😉
non credo proprio, i tedeschi sono strani ma precisi, più facile che mi sbagli io 🙂
Pentecoste o Corpus Domini, ho poi scoperto che si tratta del loro tradizionale (unico!) ponte di primavera che da allora siamo stati ben attenti a evitare 🙂
Ah, ok! 😛
🙂
Non potrei gettarmi all’avventura come te perché sono molto più fragilino. Una polmonite io me la beccavo subito. Per non parlare delle allergie. Poi sono un po’ ansioso. Io quando mi metto in moto faccio il piano B, e anche il C, qualora il piano A non dovesse funzionare. Chiedere alla mia fidanzata per i dettagli. Ma se a te piace così… 😉
eheh, comprendo il bisogno di sicurezza, eppure c’è del bello a non avere piani di scorta 🙂
e in tanti anni di scorribande ciclistiche è stata l’unica volta che ho dovuto dormire sotto le stelle.
ciao lavie, 🙂
ml
“per quanti pantaloni si cali ha sempre il dubbio di non averne abbassato uno” direi fantastico, veramente un racconto di vita incredibile.. grande!
eheh sentire quel ripetuto abbassa e alza gl’innumerevoli pantaloni e i relativi moccoli che tirava ogni volta il mio amico è stato l’unico spasso di quella notte, e ancora lo ricordo 🙂
grazie Franco
ml
Quando scrivi di queste cose devo sempre vedere nei commenti se è vita vera o ti sei inventato tutto 😁. Ma in effetti, che differenza fa? 👍🏻
fa poca differenza se non la soddisfazione di averle vissute davvero 🙂
ciao Walter
ml
spassosissima! mi spiace per il freddo e l’acquazzone….ma in svizzera non c’era la pandemia? comunque esseri coraggiosi voi !
l’episodio che ho raccontato è accaduto ben prima della pandemia, si era a ridosso del 2000 🙂
grazie Naia per il “coraggiosi”, c’è chi dice incoscienti 🙂
ml
Racconto godibile come sempre. In effetti mi è rimasto in mente un particolare: per quanto il tuo amico si allontanasse dall’improvvisato giaciglio,trattandosi di impulso non incontenibile (la diarrea) direi che l’acquazzone delle 5 non è stato poi così inopportuno,diciamo che ha quantomeno “purificato” l’aria! 🤣🤣🤣
un saluto
Silvana
eheh, l’acquazzone ha purificato l’aria ma ci ha bagnato come pulcini, anche perchè quel giorno abbiamo dovuto pedalare per 80 km sotto una pioggia battente 😦
ciao Silvana, grazie
ml
gli inconvenienti di non prenotare prima sono proprio quelli, io quando viaggio prenoto sempre con booking, si trovano ottime sistemazioni, spesso anche delle offerte incredibili last minute, una volta in Slovenia avevo trovato una tripla pagata come una singola, avevo due piani tutti a mia disposizione, una reggia, pagata poco peraltro…
Bella narrazione, simpatica e avvincente…
la prenotazione implica che tu quella sera debba arrivare fino a lì, non prima nè oltre e questo cozza contro il mio concetto di pedalare in libertà 🙂
grazie Max per l’apprezzamento
ml
Simpatico racconto.
grazie Allegro 🙂
ml
Prossima volta un ricambio in meno e un sacco a pelo in più!
eheh, sarebbe saggio, hai ragione, ma il sacco a pelo è ingombrante e io ultimamente sto seguendo la filosofia opposta, un carico sempre più ridotto all’essenziale, a mio rischio naturalmente 🙂
ho un amico cicloturista che nei suoi vagabondaggi per l’europa si porta un telo e un’amaca che attacca a due piante se è in campagna, o a due pali di segnaletica stradale se in città. così risparmia siu pernottamenti in albergo 🙂
ciao Bianca, un sorriso
ml
Che bello, io ho una bici ma ho paura di non saperla più portare e non saprei nemmeno dove, qui sono lontana dalla campagna. La città sarebbe pericolosa per la mia poca esperienza. In compenso macino chilometri sulla cyclette 😅
capisco che il traffico cittadino invogli poco a usare la bicicletta, soprattutto se non ti senti sicura su di essa. Però considera che una volta che si è imparato ad andare non si scorda più 🙂
(brava che almeno pedali da ferma :))
Eh si è vero! Magari ci riprovo qualche domenica con le strade semideserte.
Il movimento ci vuole comunque, tra cyclette e pesi, per la mente soprattutto
sì, penso che la cyclette non ti liberi la mente, una bella pedalata all’aria aperta sarà tutta un’altra cosa 🙂
Sicuramente, però la musica negli allenamenti casalinghi serve allo scopo, la combinazione delle due cose è stata molto importante per me
io non riesco a prescindere dall’aria aperta per fare attività, però immagino che l’abbinamento con la musica ti aiuti a “evadere” dall’ambiente chiuso
Si, ma in particolare mi aiuta a concentrarmi, pare che la musica vada in sinergia con l’attività fisica per cui ti risulta meno faticoso e aumenta il benessere mentale durante e dopo 🙂
Ora avrei bisogno di musica che sto facendo una salita micidiale e son fermo a prender fiato 😀
Ehehe sicuramente lassù tra cinguettii e silenzio hai già tutto 🙂
ma un po’ di musica mi è arrivata, non so da dove, o forse era un’allucinazione 🙂
in cima sì tanto silenzio, ma vento freddo e ancora un po’ di neve nelle zone in ombra, però valeva la pena 🙂
Che meraviglia..
😦
Pentecoste? Ma non viene a maggio? Una vecchia diapositiva di viaggio oppure è di questi giorni? Nei paesi tedescofoni è ancora festa.
Al di là delle battute è una bella cartolina di viaggio.
in effetti l’episodio è di una ventina d’anni fa ed era proprio maggio 🙂
grazie GianPaolo
ml
allora capisco anche la tedeschina come contorno.
Avendo abitato a Bolzano la festa era molto sentita anche l’.
Sì, la Baviera è molto religiosa e poi Pentecoste è l’occasione imperdibile di quattro giorni di vacanza!
verissimo
🙂
Ho avuto anche io un’ibrida, gialla, per sfrecciare in città. Niente inquinamento né rumore, ovvio.
la ibrida ti porta ovunque, puoi affrontare con tranquillità il pavè di città, lo sterrato di una pista impervia, l’asfalto di una lunga ciclabile 🙂
ciao, Cesare
ml