
Camillo fissava con un lieve sgomento il mucchietto di lettere che provenivano da un’altra epoca. Le aveva lette tutte senza seguire un ordine e senza tentare di identificare i nomi e i luoghi, se non quello di suo padre e di un generico NordAfrica. Della lettura quello che gli premeva e lo agitava era altro dalla cronologia degli eventi o dalla ricostruzione degli affetti. Erano soprattutto la distanza e le condizioni.
Continua a leggere