
Una trasvolata atlantica, pionieri come Lindbergh, una migrazione di anatre stremate, un peregrinare medioevale sulla via francigena, dov’è più facile morire che arrivare vivi a Roma.
È questo il nostro viaggio.
Difficile non è spiccare il volo, ma mantenersi lievi in aria e camminare in equilibrio sulla terra.
Il vino, il pane, le parole, e amori, pianti, nostalgie, qualche sorriso, sono le stelle che ci guidano. Scrutiamo il cielo, Sirio, Cassiopea, per non vedere il mare dove affogano le anatre, arrese alla fatica. Anche tra noi qualcuno schianta.
Ma resistiamo al sole che ci cuoce, al buio che c’inghiotte. Il nostro aereo di tela e di coraggio riprende quota, torniamo a esser Lindbergh.
Ci rincuoriamo, spezziamo il pane, ci scambiamo il vino, dai ce la faremo.
Devi però sapere, piccola mia, che il nostro arrivo non sarà il trionfo di Parigi, ma solo poca terra smossa e qualche petalo disperso sulla fossa.
Anatra, pioniere o scannato pellegrino.
c’è poco da fare, ogni volta che inciampo in questo brano cedo alla tentazione di correggere qualche parola e ripubblicarlo.
chiedo scusa per la noia.
ml
C’è sempre qualcuno che non l’ha letto: quindi, ben vengano le tue ripubblicazioni. Un saluto…
Io per esempio non lo avevo ancora letto.
allora ho fatto bene a ripostarlo 🙂
ciao Walter
ml
..allora spero che quel qualcuno ne condivida il senso 🙂
ciao Pino
ml
Una metafora della vita bellissima. Ma quanto sei bravo!!!! ❤
ecco, l’ho appena detto ed è arrivata la tua calda condivisione!
grazie davvero, Vitty
ml
Amara trasvolata poetica
Seguirò le tue parole e, come la Croce del sud, mi aiuteranno a mantenere la rotta
tu invece credo le avessi lette tutte le quattro o più edizioni passate, ma trovi sempre parole nuove di supporto 🙂
grazie Dona,
io
Io non conosco le altre versioni e quindi su di me trovi terreno fertile ma non terra smossa. La tua è una versione estremamente malinconica (sto cominciando a notare che un velo di malinconia caratterizza alcuni tuoi racconti). Penso che non sia del tutto male, a volte la malinconia ci porta a guardarci dentro e a riflettere di più sul significato di alcune cose e valori. Però per me le parole sono importanti, così come lo sono un buon vino e un buon pane (credo che anche qui tu abbia voluto dargli un significato simbolico). Ciao Massimo.
sai cosa pensavo? che questo brano è l’altra faccia della stessa medaglia del tuo “oggi non voglio morire”. Anzi no, è la medesima faccia, perchè entrambi, il mio e il tuo, sono un inno malinconico alla vita, un attaccamento a questa pur avendo entrambi presente quale sia l’esito finale di questa.
sì il pane, come il vino (ma anche le parole, tipo quelle che ci scambiamo leggendo e commentando) hanno un significato simbolico (non tanto religioso quanto laico come gesti di solidarietà, spezzo il pane per un amico, gli verso da bere, in una comunione laica)
ti ringrazio per la lettura e le parole 🙂
ml
(eheh, sì, sono spesso malinconico, ma so anche ridere)
Io ringrazio te per questo commento che mi ha fatto riflettere. Mi fa piacere che sai anche ridere, saper e poter ridere è un buon salvavita e non costa nulla 🙂
an
vero, e poi chi non sa ridere non è una persona seria!
un sorriso
Questa è buona davvero! Un sorriso a te Massimo
🙂
buona serata Lila
Anche a te Massimo 🙂
🙂
Ho commentato un tuo vecchio post del 2013, credo di aprile, che parla del glicine, una delle mie piante preferite. Al prossimo racconto Massimo 🙂
ho visto e mi fatto piacere 🙂
A proposito di Glicine non so se tu abbia ascoltato la canzone cantata da Noemi a Sanremo, anche se non so se sia il tuo genere
confesso che di Sanremo non so nulla, ma proverò a cercare la canzone in rete
Non sei obbligato. Sanremo a molti non piace e questa edizione ha fatto storcere il naso anche a me perché avevo previsto o almeno speravo che vincesse Ermal Meta con la sua splendida canzone (Senza nome). Io ho salvato questa, Glicine, Una canzone leggerissima di Colapesce e Martino e poi un pò fuori dagli schemi quella di Max Gazzè
ho ascoltato Noemi, una canzone piacevole
Sono contenta che ti sia piaciuta
🙂
Mi puoi aiutare a ritrovare le altre versioni di questo racconto? grazie
hanno tutte lo stesso titolo (tranne la parentesi) per cui se digiti il vino.. nella tendina del “cerca” in alto a destra, ti dovrebbero comparire.
ma temo che resterai delusa, le differenze sono poche, qualche versione è più corta altre un po’ più lunghe, ma la sostanza resta quella 🙂
Le delusioni non mi piacciono molto, vedrò se vorrò rischiare 🙂
Ciao Massimo, Lila e an
p.s. una mia curiosità: viene prima il pane, le parole o il vino?
come importanza? le parole! poi il vino (che aiuta le parole) infine il pane che fa legame 🙂
Comunque ottima scelta! Anche per me come importanza vengono prima le parole e scelte con cura.
concordo, passione e rispetto per le parole (e non avremmo un blog se non mettessimo le parole al primo posto)
Vero! Anche se naturalmente meglio usarle non a sproposito.
sicuramente no, per questo parlavo di rispetto 🙂
🙂
🙂
Bello.
grazie rodix
bello rivederti 🙂
ml
Tutto sommato leggendole tutte direi che mi piace di più questa tua ultima versione anche perché Roma è la città dove vivo. Ho letto che ti sei ispirato ad una canzone di Ivano Fossati. Intanto, buona serata. Lila
sì, Lindbergh (l’ho riascoltata anche stasera!)
buona serata a te, an (mi piace il minuscolo nei nomi)
🙂
Grossi richiami, splendidi spunti di legame: il viaggio, la casa, il cibo, le parole, carta e penna.. bello..
grazie Franco, sono contento delle tue parole di condivisione
ciao 🙂
ml
Adoro questi tuoi testi brevi, così intensi…
Grazie davvero, cara Eletta, sono contento 🙂
ml
Buongiorno Massimo ❤️🌹
buone passeggiate, Eletta 🙂
Qui tra poco nevica ❄️❄️❄️niente passeggiate oggi buon sabato ☃️
😦
per me è nuovo. Dunque sei innamorato di questo pezzo?
ci sono molto affezionato perchè mi ci rispecchio abbastanza 🙂
contento che tu lo abbia letto,, GianPaolo
ml
bella serata
a te 🙂
Per me, voglio che mi brucino e spargano al vento le ceneri, che non rimanga nulla da custodire, di cui preoccuparsi, su cui spargere fiori o lacrime: si nasce, si vive (finché si è vivi) si muore, qualcuno lascia dietro di sé un seme che è prole, qualcun altro un segno, altri lasciano nulla.
cenere o terra, così finiremo, ma finchè non è il momento viviamo la vita!
un sorriso, Neda
ml
Ho ascoltato Lindbergh di Fossati, un pò per quello che dicevamo l’altra volta sull’importanza di scambiarsi parole e suggestioni e un pò perché sono molto curiosa (oltre a piacermi molto la musica). E’ davvero una bella e tenera canzone! Ciao Massimo
an-Lila
mi fa piacere, scambiare conoscenze e preferenze, può essere un arricchimento.
ho inseguito con le mie parole l’atmosfera struggente di quel brano..
ciao, buon pomeriggio an
ml
Ciao e buon pomeriggio anche a te ml 🙂
grazie 🙂