
Ci sono tratti di percorso, soprattutto nei pressi dei paesi, in cui devo condividere il tracciato con tanta gente a piedi, che peraltro ne ha diritto quanto me. Se escludiamo le persone che chiacchierano affiancate in quattro o cinque strascicando i piedi e poi si piantano lì in mezzo come fossero in centro all’ora dell’aperitivo, gli altri, quelli che corrono o marciano o anche solo che camminano ma con un piglio da attività sportiva, quelli mi piacciono e li ammiro tutti.
Pretendere di pedalare veloce sulla ciclabile di domenica mattina è come voler correre con l’auto sulla tangenziale nell’ora di punta, semplicemente non è possibile. Occorre rassegnarsi, rallentare, superare, frenare, ripartire quasi da fermo, ricominciare ogni volta da capo. E allora vado piano e ne approfitto per osservare i volti e i corpi che esprimono impegno e desiderio di essere migliori.
Mi commuovono le donne in sovrappeso, che siano 3 chili o trenta, loro corrono come possono, sudano e s’arrabbiano perché sanno che non dimagriranno mai dove e quanto vorrebbero. E m’inteneriscono gli uomini goffi, masse gelatinose che ad ogni passo tremolano come budini ben riusciti, o, al contrario, magrezze estreme da vecchi denutriti, fragili stecchi le gambe su cui si reggono agitandole in modo maldestro, più precari, quegli stecchi, delle bacchette cinesi in mano a un milanese.
Tra questa folla di comparse imperfette con cui mi sento solidale perché rispecchiano il mio esser difettoso, ogni tanto compare il prim’attore o la divina diva: l’abbigliamento ineccepibile, anche solo pantaloncini e canottiera ma dal taglio e dai colori alla moda, le scarpette rosso fuoco o blu elettrico, lo sguardo fiero assente dal contesto, la posa plastica e la falcata di una leggerezza piena di potenza, sfrecciano perfetti e inarrestabili. Loro non li amo ma li ammiro, come posso ammirare in un museo un quadro o in questo campo il giallo sterminato dalla bellezza che stordisce.
le metafore sono la tua zampata originale anche nel più normale delle situazioni
eheh, le metafore! se non ci fossero non riuscirei a parlare 🙂
ciao Dona
io
Si. La ciclabile in bici quando è piena di passanti è un massacro di stop and go, di sfiori al limite, di derapate omicide (o suicide). Però sa anche di gimkana creativa, di percorso ad ostacoli, di funambolismo brumottiano. Insomma, dai, ogni tanto ci vuole. Eppoi ti godi fauna e flora, e ne esci quasi sempre rivalutato. Un percorso benessere di autostima 😉
mi piace il tuo sano ottimismo e lo condivido 🙂
ciao Franco
ml
Da noi la ciclabile è l’unico posto dove non puoi andare in bici, di tutto e di più.
eheh, non è diverso che da me, la domenica soprattutto 🙂
ciao “allegro”
ml
Io nemmeno ce l’ho la pista ciclabile! Comunque se ci pensi è un posto molto democratico, ci trovi qualsiasi tipo di persona che a modo suo cerca di fare movimento e ognuno riesce a sentirsi libero, con la propria fisicità di fare quel che può. Se sei in mezzo a tanti è come essere da soli, nessuno ti fa caso. In pochi, come in palestra, nascono i confronti (ah lui è più muscoloso, lei è vestita meglio ecc.)
sono d’accordo, è un luogo democratico dove tutti (quasi tutti) cercano un loro spazio senza prevaricare gli altri. E c’è un bel clima di impegno, ciascuno entro le proprie limitazioni di età, peso, forma fisica
ciao Bloom 🙂
ml
Ogni tanto passa una dea😍 poi ci sono gli altri. Bella descrizione della molteplicità umana. Anch’io amavo osservare sulle piste pedo-ciclabili. Qui per ora non ci sono troppe salite😁🌹
ti dirò che mi piace essere tra gli “altri” e non tra dee e divi 🙂
buone passeggiate, Eletta, tempo permettendo.
ml
Infatti qui piove 💧💧💧
mannaggia 😦
tutte le tipologie di camminanti! quelli vestiti in modo impeccabilmente firmato, ecco quelli non li capisco..secondo me delineano un certo carattere: preciso ordinato rigido..un ragioniere, di quelli che non vorrebbero mai “sporcarsi”
buona giornata …finalmente la pioggia!
diciamo che certe tenute alla moda devono essere sorrette da fisici prestanti e prestazioni impeccabili, sennò fanno ridere.
ciao Nadia 🙂
ml
😜
🙂
Questa variegata umanità – caro Carlo – io la osservo ogni qual volta vado a camminare al parco vicino casa, con quel “piglio da attività sportiva” grazie al quale posso ottenere la tua ammirazione, o meglio la tua indulgenza. E devo dire che anch’io mi rispecchio in quei volti sudaticci, affaticati e sbuffanti, illudendomi di dare smalto ed elasticità al mio fisico ormai malconcio 😊
ma siamo più belli e umani noi dai fisici malconci e i volti sudaticci di quelli impeccabili e perfetti 🙂
ciao Pino, buona serata
ml
Infatti da casa mia c’è una ciclopedonabile che porta in centro città snobbata dai ciclisti che preferiscono sfidare il traffico sulla via che corre parallela. Comunque hai ragione ad ammirare con quanto desiderio certe persone corrono e sbuffano, mentre la seconda genia non si degna della ciclopedonabile ma corre sulle mura cittadine che per trequarti l’avvolgono.
mi piace leggere nei volti l’impegno che ci mettono, indipendentemente dai risultati.
ciao GianPaolo 🙂
ml
hai ragione
🙂
ciao
a te
Hai fatto un quadro vero di quelle che sono le ciclabili un po’ ovunque. Io ammiro tutti quelle che le percorrono,la mia innata pigrizia (sob) non mi da tregua e non basta la voglia e il ” domani comincio”. Detto fra noi, do parecchia colpa alla mia nascita sotto l’ombra del Vesuvio, ma so bene che è una scusa che non regge.Buona serata Carlo 🙂
eheh, no, non regge la scusa del Vesuvio, perchè io che sono nato sotto le Alpi certi giorni (tanti giorni) ho la medesima pigrizia 🙂
buona serata a te, Silvana
ml
Bella la tua pedalata tranquilla che ti fa osservare la varietà delle persone che fanno movimento. Ho visto ciclisti inverire contro chiunque si mettesse in mezzo fra le sue ruote e la pista ciclabile. Di certo una passeggiata così in bicicletta, invece di rilassare fa imbestialire!
ma, guarda, credo ci sia posto per tutti.
e se proprio voglio fare una sgambata veloce nei giorni di pista affollata posso sempre pedalare su strade secondarie dove non c’è nessuno 🙂
buona serata, Vitty (e grazie)
ml
A Roma la pista ciclopedonale non è vivibile e non te lo dico per esperienza diretta in quanto ciclista (sono abbastanza pigra io) ma per quello che vedo soprattutto quando vado in centro. In periferia in bicicletta si rischierebbe de accappotasse (tipico termine romanesco), se poi occorre ti faccio la traduzione 😀
Mi piace però vedere la gente, sia quella che va in bicicletta sia le persone che corrono e a dirti la verità io ammiro tutti, perché non è facile ogni giorno avere l’energia per mettersi in strada e fare qualcosa per sé. Certo quelli che stanno in mezzo alla strada a “rallentare il traffico”, se vogliamo usare questo eufemismo, non sono graditi neanche a me.
Un sorriso da an-Lila
P.s.:il campo è di una bellezza che stordisce davvero ma anche il cielo ha il suo perché 🙂
mi accorgo dai commenti che in ogni città le ciclabili hanno problemi, o perchè non ci sono, o perchè sono intasate di traffico o perchè sono occupate da gente che lì non ci dovrebbe stare. Sono comunque un luogo di esperienza umana, incontri gente di tutti i tipi che si arrabatta per, come dici tu, fare qualcosa per sè, per il proprio fisico.
un sorriso a te, an
🙂
ml
(grazie per la foto)
Merita davvero, mica distribuisco complimenti a caso io 🙂
an
..allora un doppio grazie 🙂
Vedi che faccio bene a non uscir di casa? io mio trascino da una stanza all’altra, con l’orologio contapassi, se a sera ho fatto tremila passi mi ritengo soddisfatta (tanto ho corso tutta la vita, adesso mi riposo, alla faccia del medico e della moda).
Buon fine settimana.
eheh, fai bene a riposarti 🙂
ciao Neda
ml