
È la parola più bella del vocabolario, e la più utile.
Forse fruscia fra le labbra, esce a voce ferma ma mai forte, si forma facile sul foglio, non ingombra, esprime pacatezza più che incertezza, aprendo all’infinito le ipotesi possibili. Parola purtroppo spesso equivocata e vilipesa, che in tanti, quelli che tutti i giorni vanno alle crociate, quelli che fanno del cervello un muscolo ipertrofico da sfoggiare nei salotti e sulle scrivanie, credono sia una debolezza, una titubanza imperdonabile. E invece occorre un piccolo coraggio a sostenerla, uno stare nudi e disarmati davanti a chi indossa l’armatura come vestito d’ordinanza.
Forse è un’imprescindibile premessa al dire, una promessa al baratto d’opinioni, una rinuncia al preconcetto per introdurre la possibilità del dubbio (io affermo che…ma non è detto che io abbia ragione). Senza scomodare grandi pensatori o Pirandello, credo che il dubbio sia il motore adatto ad arrivar lontano, chè la certezza fa correre veloce, fa di noi un centometrista ma poi ci fa schiantare contro il muro dell’errore.
E poi, nel nostro stare alla tastiera a raccontare, forse diventa invito al viaggio da fare col lettore, “forse Camillo era solo sfortunato, forse era un incapace, o forse aveva un animo diverso, più profondo e poco adatto alla sopravvivenza spicciola”, ecco che insinuando il dubbio in incipit stani chi legge, lo coinvolgi, lo costringi a scegliere da subito o ad accettare alla pari le tre possibilità e solo in fondo al foglio decidere la sorte di Camillo.
Magari un giorno ve la racconto la storia di Camillo, che forse non esiste. Forse!
Forte questo forse! 😀
bella assonanza, forte e forse sono pure vicine nel vocabolario 🙂
grazie Alessandro
ml
E quando una donna dice: “Forse…” ?
(e qui si scatena l’inferno…)
lì è tutta un’altra storia, forse, in bocca a una donna, vuol dire sì, oppure no, ma mai esprime un dubbio autentico 🙂
ciao dimaco
ml
GRAZIE!
Anche a me piace vedere il “forse” come l’apertura di ulteriori scenari, piuttosto che come un’incertezza.
sì, penso anch’io che forse sia ipotesi, proposta, fatta scivolare lì senza forzature.
grazie a te, Keep
ml
E pensare che mia madre mi ha sempre rimproverato i miei “forse”, i dubbi, le incertezze…lei aveva solo certezze, mai un dubbio, era “il verbo” conclamato.
ahah
bè preferisco le tue incertezze alle sue sicurezze 🙂
ciao Neda
ml
Grazie, anch’io. Almeno mi pongo qualche domanda…
infatti, con le certezze non ci si fanno domande!
forse ma non c’è certezza
sintesi perfetta 🙂
ciao GianPaolo
ml
ciao Massimo. Notte
buonanotte a te
ciao
ciao a te
Forse mi sento poco adatta alla sopravvivenza spicciola anche io 🙂 Ciao ml
eheh, quello è un limite ma anche una dote 🙂
ciao Bloom
ml
Lo penso anche io 🙂
🙂
Davvero polisemica 🌺buona serata caro Massimo
in effetti è una parola con almeno due facce 🙂
grazie Eletta, buonanotte a te
ml
Buongiorno 🌹
🙂
Bella riflessione. “Forse” non è necessariamente un segno di indecisione e insicurezza. Io stesso ho avuto opinioni e perseguito strade in virtù di analisi fatte con le informazioni che avevo in quel momento, salvo venire smentito. Quindi ho fatto delle scelte, salvo scoprire, a volte col senno del poi, che non erano le migliori. Per questo motivo detesto chi argomenta per dogmi assoluti. Forse vive meglio… anche perché se la cava spesso scaricando la colpa sugli altri.
sono d’accordo con te, non mi piace chi sventola dogmi e ha paura di usare il dubbio, il forse.
grazie del tuo intervento
ml
mi presento…
sono Cinzia…
mi è venuto in mente il poeta Giacomo Leopardi…
“Il forse è la parola più bella del vocabolario italiano.
Perché apre delle possibilità, non certezze. Perché non cerca la fine, ma va verso l’infinito.”
dicono che questa frase è attribuita al poeta di Recanati e che non ci sia traccia nei suoi testi. Forse, dunque, la frase è un’invenzione…
ma sarebbe meglio dire un’intuizione di Leopardi.
O forse no.
“Non cerca la fine ma va verso l’infinito” che bella definizione!
non conoscevo la frase che riporti e la sua attribuzione a Leopardi. Mi piace pensare che sia un suo pensiero.
grazie di avermelo fatto conoscere e benvenuta.
ciao, Cinzia 🙂
ml