
Ecco, capiti a proposito, mi chiedi di dire dei colori e io ne approfitto per completare il discorso che facevo l’altro giorno: tra i tanti mestieri che avrei gradito fare e non so fare c’è ciò che ha attinenza con la matita da disegno o coi pennelli da pittore.
Non so tracciare tre linee dritte a mano libera o col righello nè parvenze di cerchi nemmeno col compasso. E ammesso che per miracolo ci riesca, mi manca il senso delle proporzioni, la visione dell’insieme, sul foglio da disegno i tratti a matita che grosso modo dovrebbero rappresentare una sedia sono relegati in uno spazio infinitesimale in fondo a destra, il resto resta di un bianco abbacinante. Non è tanto per dire, ancora mi ricordo in prima media i baffi neri dell’insegnante che vibrano di sdegno, mentre con occhi rosso fiamma fissa il foglio prima di strapparlo. Rifallo! E io senza rendermene conto lo rifaccio tragicamente preciso al precedente.
E per il dipingere, oltre la poca destrezza, ho difficoltà a cogliere la gradazione dei colori. No, non sono daltonico, non essere maligna, il rosso lo vedo bene, come il verde e il giallo, non ho problemi coi semafori. Il fatto è che, se c’è penombra, non percepisco le differenti gradazioni delle tinte e dei tessuti: bianco candido, avorio, panna, per me sono identici, e confondo il verde pallido con il giallo smorto, il celeste slavato con il grigio londinese o il bianco sporco. Insomma, esco di casa convinto di essere in ghingheri in un completo grigio ferro, ma poi al sole mi accorgo che la giacca tira al nocciola e i pantaloni tendono all’ocra, per non parlare della camicia che mi vira al viola sotto gli occhi. E nascondo in tasca la cravatta che si è rivelata di un pistacchio osceno. Forse, per sciogliere il dilemma che mi prende davanti all’armadio dei vestiti, dovrei indossare sempre abiti neri.
Ma sto divagando. Parlavamo di arti e mestieri e io volevo dirti che, se solo avessi abilità nella mano e distinzione dei colori negli occhi, di certo sarei un ottimo pittore. O almeno un passabile imbianchino.
*Dalla proposta di gioco letterario di Eletta Senso: https://inchiostroneroweb.com/2022/03/21/un-po-di-colore-lipogramma-in-u/
Scorrevole e piacevole, riesci a non essere “ingessato” nel compito da svolgere. Non ti dirò “Rifallo!” anzi ti meriti un “Bravo!”
eheh, a proposito di “rifallo”, l’episodio del disegno alle medie è autentico, l’ho appena un po’ colorito 🙂
grazie Dona per aver trovato il brano “non ingessato”
a presto
io
Ma sai scrivere ✒️🖋️🖊️✒️e anche molto bene 😘
sempre buona, tu 🙂
grazie Eletta, buonanotte
ml
Buona giornata 🏵️💮🌺
lo è stata, grazie 🙂
Potremmo anche dire che è tutta una questione di sfumature …
eheh vero. e avrei voluto usare la parola sfumature ma aveva ben due U 🙂
ciao Keep 🙂
ml
Allora usiamo gradazione?
sì, perfetto!
ciao massimo…
ognuno di noi ha dei pregi… delle doti… e anche dei difetti…
siamo noi che scegliamo a cosa dare la priorità…
tu sai scrivere… continua con penna e calamaio a dare vita ai tuoi pensieri… alla tua fantasia…
serena notte a Te… 😊🌙🌌
grazie Cinzia
ho voluto approfittare del gioco di Eletta per riprendere il discorso sui mestieri degli altri e sulle limitatezze mie, come di tutti 🙂
ciao 🙂
ml
bellissimo! Un vero mi9ni racconto con tanto di colori!
Nemmeno pennelli e matite riesci a tenere in mano?
eheh, sì, sono un vero cane disegnare!
grazie dell’apprezzamento GianPaolo
ml
non sapevo che i cani sapessero disegnare 😀 Bella serata
ahah, infatti non sanno disegnare tanto bene 🙂
buon pomeriggio
buona notte 🙂
notte
🙂
😀
Però alla fine ci sono due u in “un ottimo” “un imbianchino”!! 😉
vero! ma è un peccato veniale 🙂
ciao Franco 🙂
ml
Una tUlleranza.. 😉
ahah 🙂