Archivio | ottobre, 2022

la pagheremo cara

31 Ott

                               

Lo so, le pagheremo queste giornate d’imprevedibile tepore, ma per ora lasciatemi gioire.

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Eolo

28 Ott

                                                      

Ettore aveva deciso di modernizzarsi, non voleva più spezzarsi la schiena a raccogliere le foglie col rastrello, quest’anno avrebbe usato il soffiatore.

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un vino malinconico

21 Ott
photo by c.calati

                                            

Lo avevo bevuto in una circostanza poco propizia ad apprezzarlo, una cena di commiato, le nostre strade si stavano separando e non per scelta mia.

Preso com’ero dallo sconforto, non avevo badato a che bottiglia scegliere, faccia lei avevo detto infastidito al cameriere, e poi avevo impiegato diversi bicchieri prima di essere colpito dalla squisitezza di quel vino sconosciuto. Fu una folgorazione: una pastosità alla bocca, come una ragnatela, un calore rosso sulla lingua che si manteneva a lungo dopo la sorsata. Feci per guardare l’etichetta ma lei, con una giocosità sciocca che cozzava contro il mio malumore, la nascose con la mano dicendomi che avrei dovuto indovinare. Al diavolo il nome, non ero in vena di indovinelli, ma la sensazione di tela di ragno che mi impolverava il palato era per me il segno dell’assoluta perfezione.

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le strade bianche di Siena

16 Ott
c.calati

Il tempo clemente ci ha risparmiato il fango ma ci ha fatto mangiare tanta polvere. Le strade bianche sono un bellissimo serpente che si snoda all’infinito sui crinali e che ci tenta di continuo con salite faticose e discese accidentate.

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Amanda, Dana, Ila e le altre(senza O e con tante A)*

9 Ott
c.calati

Dana, la cana da caccia, abbaia arrabbiata, sbava saliva affamata, latra assatanata a Zazà, la gatta ladra. La gatta bastarda, arraffata a zampa scaltra la salamella dalla grata calda, s’azzarda sfacciata a sbranarla davanti a Dana legata alla catena. 

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l’armadio del blogger

3 Ott
c.calati

                                           

Ciascuno di noi apre le proprie pagine come ante di un armadio, guarda dentro e scrive, scrive tanto, dando forma e pensiero alla parola che poi ripeterà infinita.

Ciascuno di noi s’illude di dire ogni volta cose nuove, concetti, storie, fantasie, quando invece, senza volerlo, torniamo sempre lì, a quello che ci preme, noi come assassini senza colpa che non sanno star lontani dal luogo del delitto. 

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