Archivio | dicembre, 2022

è ora che lo dica

30 Dic

                                       

Ho ignoranze straordinarie, ma intendiamoci niente di nobile alla Diogene (macchè Diogene, era Socrate, ignorante! Ecco, appunto) che del non sapere faceva il grimaldello per scardinare il pensiero filosofico corrente.

No, la mia ignoranza, semmai, assomiglia alla mediocritas di Epicuro, senza però essere aurea, una mediocrità collosa, la mia, che m’impantana e mi tiene appiccicato al non sapere, senza la volontà di togliermi di lì.

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il fascino del grigio

27 Dic

                                               

Dopo la neve piove, ostinatamente, e per le strade è una poltiglia di fango, sabbia e sale, come essere all’ultima spiaggia. Un cielo incolore di nuvole e nebbia ristagna annoiato a pochi metri da terra. La città si trascina moribonda tra ombrelli cupi, abiti sbiaditi e altri grigiori. È viscido l’asfalto, sporca la pioggia, brutta la gente incarognita, uscirne vivi non è facile.

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dalla voce di lui

20 Dic

                                         

La sento imprecare appena entrata in casa, una furia che mi dà sui nervi ma non voglio darle la soddisfazione di incazzarmi. Prima che varchi la porta della camera da letto cerco di concentrarmi su qualcosa di banale per non farmi coinvolgere dalle sue grida. Ecco, mi metto a far ballare la ciabatta sulla punta del piede.

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il grano senza neve

15 Dic

                                             

Ieri era stata preannunciata neve anche in pianura, io la aspettavo come un passaggio necessario e bello. Ma è stata una spolverata che a malapena mi ha sporcato il parabrezza, un vago bianco sui tetti, nulla sulle piante.

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dalla voce di lei

11 Dic

                                       

Avevo iniziato a inveire contro di lui mentre ero ancora in corridoio e avevo spalancato la porta della camera da letto con violenza. Sapevo di trovarlo lì e lo volevo affrontare una volta per tutte.

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Dicembre

7 Dic

                                                

Dunque ci siamo, inizia il mese delle feste. Ma io di Dicembre preferisco i giorni dispari, quelli banali, fatti di niente come fosse Marzo, lontani dalle vigilie, dalle tavole imbandite e dalle chiese riempite una volta all’anno.

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il naufragio

2 Dic

Scendono le scialuppe dal vascello in fiamme, scivolano sull’acqua in uno sciabordio triste, sciamano in ogni direzione e lasciano scie confuse come api sciocche senza più regina.

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