
Ho ignoranze straordinarie, ma intendiamoci niente di nobile alla Diogene (macchè Diogene, era Socrate, ignorante! Ecco, appunto) che del non sapere faceva il grimaldello per scardinare il pensiero filosofico corrente.
No, la mia ignoranza, semmai, assomiglia alla mediocritas di Epicuro, senza però essere aurea, una mediocrità collosa, la mia, che m’impantana e mi tiene appiccicato al non sapere, senza la volontà di togliermi di lì.
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