Archivio | febbraio, 2023

una colazione italiana (riveduto)

26 Feb
photo by c.calati

                                           

A volte mi alzo dieci minuti prima del dovuto per officiare la colazione in solitudine e lentezza. Sì, officiare è il termine esatto. Non voglio essere blasfemo, al contrario penso che, credenti o meno, noi italiani conserviamo un’attrazione innata per la simbologia religiosa, i suoi gesti ieratici che abbiamo appreso da bambini e che da adulti inconsciamente riversiamo e ritroviamo in altro che ci capita. Almeno a me capita, nelle più disparate situazioni, pur non avendo fede.

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una colazione tedesca

23 Feb
photo by c.calati

                                          

Non occorre essere tedesco né essere in Germania, è sufficiente qualche dettaglio adatto e quel che manca aggiungerlo di buona fantasia.

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le ultime giornate di gelo

17 Feb

Le ultime giornate di gelo regalano alle cose una luce tersa e contorni esatti, come incisi su una lamina d’argento.

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aveva un nome da poeta

13 Feb

                                              

Aveva capelli crespi più di un eritreo, occhi spiritati da messicano imbottito di peyote, e un volto così pallido da far sembrare scura la pelle di un pescatore norvegese di merluzzi. Sembrava una miscela di latitudini improbabili, un minestrone di razze male assortite, eppure era di Vigevano, un Gualtieri autoctono.

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forse risorgeremo, sassi magari

8 Feb
photo by margherita calati

                           

L’anziana signora con cui ho condiviso parole poco impegnative durante il viaggio, al momento del commiato, mentre si sistema in testa un cappellino rosa e raccatta dal sedile pacchetti e borse, si piega verso di me e me lo confida ad un orecchio: vedrà, risorgeremo. Poi mi guarda brevemente con un’espressione birichina, tipica di chi ha appena trovato una provvisoria consolazione ai propri acciacchi, e abbandona quasi di fretta lo scompartimento.

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per le antiche strade

3 Feb

c.calati

                                       

Ai nastri neri d’asfalto e bianchi di strisce che corrono veloci da una città all’altra, preferisco le vecchie strade che lente univano i paesi.

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