
La capra bassa balla la samba stramba, arranca, canta affannata.
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Mi mancano i miraggi, la magia, i misteri, le meteore che muovevano il mondo, mi manca la magnificenza di mille mirabilia, la maestosità dei monumenti, la meraviglia ai molti mari mescolati nella memoria, il misticismo delle montagne mosse dal Maometto del momento, ma anche la misericordia ai minimi misfatti miserabili, la melanconia dei moribondi, la mestizia per i morti.
Continua a leggerec.calati
Gentile Isabella, cara redattrice della mia rubrica preferita, è una sua fedele lettrice che le parla, l’anima trepidante tra le dita.
Lei, esperta in sentimenti e fallimenti, mi dia un parere illuminante su un dilemma che mi affligge. Una premessa che le chiarisca la situazione: Mattia, la mia anima gemella, se ne sta indifferente a tagliare le zucchine mentre Michele, davanti a lui, mi abbraccia e mi bacia sulle labbra. Le pare accettabile?
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Papà pranzava alla rapida tra sala operatoria e altri lavori, INAM, ambulatori, attività a parcella, con cui s’arrabattava per allevare la larga famiglia. Aveva fretta e s’arrabbiava se c’attardavamo a tavola, slap, slap, ammoniva accigliato se abulici avanzavamo roba nel piatto.
Continua a leggereScendono le scialuppe dal vascello in fiamme, scivolano sull’acqua in uno sciabordio triste, sciamano in ogni direzione e lasciano scie confuse come api sciocche senza più regina.
Continua a leggere: il naufragio Continua a leggere
Dietro la porta, appostato apposta, aspetto la posta. Mi son svegliato pesto, ieri ho corso in pista e a sera sono crollato sul posto davanti alla tele.
Continua a leggere: questa volta gioco da solo*Attendo attento ma il postino non arriva: fosse forse finito nel fosso? Che fesso! Fisso la rossa buca delle lettere: vuota, è una farsa quest’attesa.
Stufo vado alla stufa, stiro sette stoffe, leggo scartoffie, bevo il bicchiere della staffa. Poi mi sposto al posto del cuoco, preparo pasta al pesto, due piccole paste ai pistacchi, poche pasticche di cioccolato. E pasticci posticci di pesticidi, pratici e paralitici per chi mi pesta i piedi.
*settimana scorsa ho travisato il tema del consueto gioco del lunedì di Eletta Senso (https://inchiostroneroweb.com/2022/11/21/anagrammar-ridendo/) e così mi sono ritrovato con un carico di assonanze inutilizzate 🙂
Gioco ginnico al giullare, giravolte gorgheggi e gags, gesticolo e gattono, ma gemono le giunture guaiscono le ginocchia gridano grazia le gambe gracili.
Continua a leggereDana, la cana da caccia, abbaia arrabbiata, sbava saliva affamata, latra assatanata a Zazà, la gatta ladra. La gatta bastarda, arraffata a zampa scaltra la salamella dalla grata calda, s’azzarda sfacciata a sbranarla davanti a Dana legata alla catena.
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Quella lettera è brutta, difficile da scrivere e sembra pure zoppa, priva com’è della terza gambetta.
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Strade troppo trafficate da TIR tracotanti, tento tracciati alternativi, ma son sentieri stretti, sterrati da farti tremar le braccia, tracce incerte che a tradimento s’interrompono.
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