Pedalando lungo le ciclabili il più del tempo si tace, ad evitare sprechi, ma ci sono occasioni per scambiare due parole con altri ciclisti quando ci si ferma a un punto di ristoro, e lì spesso sono reciproche smargiassate sulle distanze percorse e le altitudini raggiunte, o quando ci si trova perplessi a un crocicchio e allora sono dubbi e smarrimenti confrontandosi sulla direzione da prendere. In ogni caso sono lingue diverse che s’incrociano, ridotte all’osso dell’informazione o della vanteria, dici in italiano ti rispondono in tedesco o in ungherese, raramente un inglese precario a far da ponte.
Sono incontri fugaci che il più delle volte non lasciano la minima traccia nella memoria, ma capita, una due volte per viaggio, che quei brevi istanti racchiudano qualcosa di emozionante e di prezioso che non scorderai tanto facilmente.
Arrivo a un chiosco posizionato in modo allettante ai margini del bosco e, mentre parcheggio la mia gravel nella rastrelliera, noto tra le tante due biciclette affiancate, una da adulto con due sacche e un buffo pupazzetto appeso alla sella, l’altra da bambino con una sacca sproporzionatamente grande fissata al portapacchi. Qui siamo lontani da ogni dove, il bimbo dovrà sgambettare a lungo e il padre dovrà assisterlo nella lunga percorrenza. Mi incuriosiscono questi due cicloturisti anomali e coraggiosi, li cerco tra i tavoli all’aperto e li vedo che addentano un panino allo speck, sono un uomo sui trent’anni e una bambina (!) di non più di sette anni. Chiacchierano allegri in italiano e siamo in Austria a un centinaio di chilometri dal confine, ne hanno fatta di strada! Il mio stupore diventa ammirazione. Potrei intervenire, chiedere la provenienza e il percorso, complimentarmi per l’audacia, ma preferisco tacere e tenerli d’occhio da lontano. La bimba, finito il panino, dice …e adesso vado a giocare come siamo d’accordo. Giusto, risponde con un sorriso il padre. Lei va alla sabbiera dove l’attendono alcuni giocattoli, lui si sistema su una panchina in ombra a leggere un libro.
Quando riparto loro sono ancora lì, lei a giocare tranquilla, lui a leggere rilassato, come avessero tutto il tempo del mondo. In due avranno più o meno la metà dei miei anni, ma dalla loro hanno un affiatamento e una serenità che mi fa bene sperare sul loro futuro, non solo in bicicletta.
Hai raccontato una bellissima immagine che fa ben sperare che non tutto è sempre perduto… Buona serata 😉
Grazie Giusy.
Buona notte a te
ml
il non aver fretta, gustare le cose al di là del tempo..poi padre e figlia, un bel rapporto…a volte ci si fa un’idea di mondo, poi scopri che c’è sempre qualcosa che ha da dire di più! buonanotte Massimo
Si’ padre e figlia col loro modo di fare tranquillo e disposto all’avventura sono stati qualcosa di bello da vedere.
Buonanotte Nadia
ml
Che bel senso di serenità, hai trasmesso con questo racconto! Bellissimo non avere fretta. Grazie Massimo!!!👏👏👏.
Grazie a te Vitty per aver condiviso lo spirito di questo breve aneddoto
Buonanotte:)
ml
hi.
Hi, Raj 🙂
Have a good day
ml
Nice you sharing two bycycleing story.
Thanks, Raj 🙂
Io sono già conquistata da quella bambina e faccio tanti complimenti a te perché con questa immagine mi hai immersa in un senso di serena gioia per cui inizio la giornata … pedalando. GRAZIE
era una bambina deliziosa, palesemente entusiasta di quel viaggio col papà e per nulla preoccupata della fatica che ancora doveva affrontare.
Grazie a te Keep per la sentita condivisione 🙂
ml
Quel papà merita un applauso, sta facendo una cosa stupenda, e insegna dei valori positivi senza salire in cattedra, semplicemente col suo esempio.
Vero, non faceva alcuna pressione sulla figlia e poi quel pupazzetto che si portava sotto la sella forse per distrarla e incentivarla durante la pedalata. Davvero una coppia affascinante.
Ciao, Pina 🙂
ml
Non è usuale vedere una bimbetta – sette anni sono pochi – che segue il padre pedalando. Pedalare costa fatica. Dall’immagine mi sembrano due biciclette normali, neppure elettriche. Potrebbero essere in vacanza nei paraggi – ignoro se vicino ci sono località turistiche, ma se vengono dall’Italia ne hanno fatto di strada.
biciclette non elettriche le loro, e non c’erano centri rilevanti nei paraggi, nel pomeriggio avevano ancora da pedalare. E a giudicare dalle sacche il giro doveva durare più giorni!
Buona serata, Gian
ml
Sono da ammirare entrambi. Sera Bella Massimo
🙂
😀
Grazie per questo bello e ben scritto racconto di vita che induce i pensieri alla speranza. Ti auguro un sereno fine settimana.
E’ vero quella bambina e suo papà generano ottimismo.
Grazie,Neda, buona domenica
ml
Un quadretto che ispira serenità e descrive bellezza allo stato puro..quella che ci piace constatare, toccare con mano, contagiosa direi.. ad offrire scenari deliziosi come quelli paesaggistici, e comprendere che non solo noi ci stiamo nutrendo di natura e quiete.. ma è un qualcosa palpabile anche attorno..
hai detto giusto, contagiosa, che solo a guardarli quei due ti facevano stare meglio, lei che non rinunciava alla sua età giocando ma si proiettava anche oltre quando sarebbe stato il momento di pedalare e lui che leggeva assorto un libro ma che sicuramente una volta in bici avrebbe dedicato ogni attenzione alla figlia 🙂
Ciao Franco
ml