Se solo lasciassimo la polvere posarsi, come un rispetto muto, sulle cose del non uso, una dimenticanza calda, lenta a formarsi come una memoria, la cenere a Pompei, la terra a strati sopra Troia, un’Iliade senza Omero la nostra storia che riemerge dai dettagli, ruggine sui denti della sega, brandelli della poca stoffa che ti cingeva allora i fianchi, raggi contorti di una bicicletta, legno marcio la scala abbandonata al tronco del ciliegio, in un nostalgico pudore per l’eccesso che è stato il nostro corpo. Se solo lasciassimo la parvenza delle orme al pavimento, come fosse neve su cui leggere i movimenti della notte scorsa, la danza delle lepri e la caccia disperata della volpe, ritrovare impronte dei tuoi passi stanchi verso il letto e ricordare l’incrociarci divertito a metà scala, se solo lasciassimo ditate alle maniglie di porte aperte agli altri e alle finestre da cui evadere, se solo avessimo rispetto delle lenzuola stropicciate che ieri ci hanno visto nell’affanno buio dell’amore, se mantenessimo le forme dei corpi disegnati sui cuscini del divano, questo è Alessio col suo ingombro, qui c’era tua madre, questa è stata la sua schiena china e malandata, se solo lasciassimo le briciole sul tavolo, resti di pane e di parole appena smozzicate, voci residue ancora buone a dire e udire, e i piatti accatastati nell’acquaio con le tracce della cena, lo smalto lucido di Aldo, gli avanzi diffidenti di Giuliana. Se solo lasciassimo la polvere posarsi su di noi ad aggiungerci al passato, gli errori accanto al poco buono, gl’incompiuti gesti giusti e il troppo fatto, come fossimo un mosaico dell’imperfetto ancora in corso e non una lavagna che ripulita rinnega quanto è stato scritto ieri per far posto a un oggi momentaneo, allora, forse, non mi spaventerebbe lo scricchiolio del collo quando ti guardo e non proverei l’orrore sordo del futuro.
Ma è bellissimo! Come l’hai costruito,quello che hai detto. Bello davvero. Vorrei lasciare impronte più articolate, decise, ma certe cose ci si gustano senza fare troppo rumore.
fidati, sai, qui le tue parole lasciano un’impronta nitida e commovente.
ml
non è polvere, ma la polverina magica che fa volare Ariel
e non è pietà, ma com-passione.
è bastato cambiare gli accessori per farle un vestituccio nuovo che le sta d’incanto
v.
ecco, tu sei testimone dell’evoluzione nel tempo, e dici bene è
com-passione.
grazie
ml
…come fossimo un mosaico dell’imperfetto …
sì, sono convinto che siamo mosaici la cui bellezza sta nelle piccole grandi imperfezioni.
ml
Di questo ne sono convinta anche io.
Ma è come l’hai scritto che mi conquista.
Dai tuoi racconti estrapolerei delle frasi per farne poesia.
La ricerca della parola e della sua compagna.
posso dirti che è meravigliosa? delicata, semplice e intensa.
e se solo considerassimo la polvere, anche questa, parte di noi…”Se solo lasciassimo la polvere posarsi su di noi ad aggiungerci al passato”…con la dovuta pace.
un saluto
Grazie!
(Il bello del web sono queste letture fatte dalla porta accanto o da un altro continente, le parole arrivano con la medesima fragranza)
ml
(dici bene, e fanno casa)
visto che non l’hai ancora detto tu, lo dico io.
la polvere è l’armonia.
Brava v., l’armonia, si!
C.
emozionato tace il mio silenzio.
no. questo incanto non deve essere sfiorato, toccato, rotto da parole, da rumore.
grazie, ml.
un sorriso, sì.
un mio sorriso può comunicarti, in silenzio, la mia emozione.
gb
mio commento a caldo.
Percepisco questo silenzio, mi parla 🙂
ml
Meraviglia. Anche se alcune cose non si commentano, si gustano e basta.
E’ bello condividere la meraviglia.
grazie
ml
Granelli di polvere che s’intrecciano, si mischiano, si rincorrono sulle nostre pagine…emozionante 🙂
L’emozione che mi aveva dato la tua polvere mi ha portato a rimettere mano alla mia.
Riconoscente,
ml
Tutte le impronte che crediamo di aver perso, sono in noi, in quello che siamo oggi e saremo domani. Bellissime parole, un sorriso a te…
grazie luce,
sì, le impronte che lasciamo nella polvere non si cancellano 🙂
benvenuta qui,
ml
la polvere che si deposita evoca il tempo, quello che è passato e per l’osservatore l’oggetto diventa un elemento che ha avuto una sua vita, è stato usato da persone che adesso non figurano sulla scena e di conseguenza evoca la loro presenza/assenza.
leggo con piacere il giustificato entusiasmo degli altri lettori e mi ritengo fortunata per il fatto di leggerti da così tanti anni, credo dal 2005…chissà quanta polvere abbiamo addosso 🙂
“Se solo lasciassimo la polvere posarsi su di noi…”
il tuo commento, tempodiverso, mi ha riportato a queste parole di ml, il cui senso, per me, rappresenta il fulcro di questo scritto.
ti chiedo scusa, ml, per aver interagito direttamente con una tua ospite.
grazie:-)
interagisci, gb, interagisci pure, che questo è il bello della diretta 🙂
ciao
ml
Grazia, non è d’oro, ma è comunque preziosa, la polvere che abbiamo depositato in questi anni. 🙂
ciao
ml
Molto bello il blog… però aspetto nuovi post, è da troppo tempo che non ci sono aggiornamenti. Vabbè, intanto mi sono iscritto ai feed RSS, continuo a seguirvi!
Grazie claudio e benvenuto.
Guarda che dopo questo ho messo almeno altri dieci post, semmai ho il timore di essere eccessivo 🙂
ml
mi piace enormemente.
..dividiamo la polvere, ne facciamo/un uso accorto
ciao
🙂
Ho riletto questo tuo scritto, ml!
A distanza di tempo, la mia emozione è aumentata.
E la esprimo ancora a te solo con un sorriso, in silenzio.
“Se solo lasciassimo la polvere posarsi su di noi…”
Se solo riuscissimo a fare ciò…
Grande scritto il tuo!
Grazie, ml!
gb
Mi fa piacere questo tuo soffermarti di nuovo su un vecchio brano che amo molto.
grazie,
ml
Fuggire dinnanzi al proprio passato è la mossa di chi sostiene che “Diventare lindo e candido” faciliti il superamento dello stesso; quindi a cosa servirebbe acquisire esperienza, se quella stessa esperienza viene rinnegata? Si rinasce ad ogni passato rinnegato, senza alcun bagaglio al seguito. Una scelta stolta, o è più stolto chi si porta il suo “pesante passato” dietro?
Post dal significato struggente, cristallino e sentito come al solito. Ti volevo fare i miei complimenti più sentiti, mi accompagni quasi in ogni giornata.
Sei molto gentile, ti ringrazio.
Quanto al quesito che poni, e’ un bel dilemma: il passato lo si dovrebbe portare dentro di se’, ma leggero come la polvere che lo ricopre.
Grazie ancora, parole toccanti le tue,
ml