
photo by c.calati
Ma, mi chiedo, quali sono le mani giuste? Quelle che restano indifferenti in tasca? Quelle che non si sporcano con iniziative del genere? Quelle che mettono uno spicciolo solitario come la punta di un alluce nell’acqua fredda tanto per poter dire ho fatto il bagno in mare? Quelle che arraffano spavalde senza averne necessità credendo di essere spiritose? Quelle del tossico che non gli sembra vero potersi fare una gran pera gratis? Non credo proprio siano queste e in ogni caso non so se ne esistano di giuste. È che un cartello così perentorio ha un’ambizione smisurata, un’aspettativa, anzi una pretesa, di correttezza, umile e fattiva, sia nel dare che nel prendere, sproporzionata a quello che può fare in realtà la gente. Io stesso guardo la casetta sgangherata, nata forse un tempo per giochi artigianali di bambine, guardo il salvadanaio spaccato in due come una noce dai gherigli ricchi. Guardo e resto perplesso, qualcosa mi trattiene di fronte all’utopia, così mi limito a una foto.
Il giorno dopo torno nella piazza dov’era stata sistemata la casetta. C’è ancora, intatta, ma non mi sarei meravigliato se fosse stata distrutta nella notte da quanche occasionale vandalo che la bontà gli fa paura. Il salvadanaio è stato ricomposto, forse per pudore, perchè non si veda il contenuto nel frattempo ridotto al minimo, pochi euro rimasti dal centinaio dell’inizio. Ma questo non significa niente, può essere successo di tutto in queste poche ore, il gruzzolo può essere cresciuto per ripetute mani a dare, può esserci stata un’altalena di soldi presi e dati secondo l’esigenza differente di ciascun passante, può esserci stata totale indifferenza se non quell’unica mano a prendere. E chi ha preso sarà stata la mano giusta? Non c’è modo di sapere, ognuno può immaginare lo scenario secondo lil proprio estro. Per quel che mi riguarda mi allontano con un umore migliore dell’arrivo. Come dice il proverbio l’occasione fa l’uomo onesto. O non diceva esattamente così?
La cosa più difficile da recuperare una volta “ferita” credo sia la fiducia. Voglio credere che quella casetta della fiducia abbia in sè il potere di far riflettere chiunque allunghi le mani per prendere o per dare.
me lo auguro anch’io, c’è bisogno di superare la diffidenza dilagante.
ciao Nuzk,
ml
Oh sì, il proverbio dice proprio così 😉
Bel pezzo, ml
A caldissimo sempre
Un sorriso
gb
grazie “gelso”, mi rincuori 🙂
un sorriso a te,
ml
“gelso” ti rincuora, sì 🙂
un abbraccio sorridente, ml
gb
passa buone belle ore in questi giorni
grazie gb, buone giornate anche a te.Un bel sorriso,ml
Date: Mon, 28 Dec 2015 12:51:39 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
non un tuo abbraccio alla “piccola” gelso che sta morendo di freddo nella notte?
sai, sto riflettendo molto sul dare e sul prendere dopo questo tuo scritto
un sorriso sempre
gb
se questo tuo titolo potesse essere considerato un obbligo a cui attenersi…
vedi che sto pensando ancora e ancora
gb
sarebbe stupendo, un obbligo morale alla correttezza dei comportamenti!un abbraccio, gb, e un sorriso.
Date: Wed, 30 Dec 2015 01:31:12 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
sarebbe stupendo, sì sì.
grazie, ml
un abbraccio sorridente
gb
🙂
Date: Wed, 30 Dec 2015 13:51:36 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
certamente ti ricordi di nani loy e del suo specchio segreto… il post mi ci ha fatto pensare e rimpiangere che manchi al racconto la parte che riguarda l’osservazione delle reazioni dei passanti. ma forse nascosta c’è davvero qualche telecamera a riprendere il tutto quel tanto che basta a smentire l’intenzione e confermare la regola che l’occasione fa l’uomo ladro. sempre.
a confermarlo c’è la consueta l’eccezione che invece lo renda onesto, ma resta comunque lecita l’illusione dell’inverso.
ricordo Nanni Loi! e ti dirò che sono stato tentato di nascondermi dietro a una colonna del porticato ad osservare i passanti. poi ho pensato che la delusione sarebbe stata cocente, meglio immaginare le varie possibilità, anche quelle positive.
ciao teti,
ml
È perentorio il cartello, ma lo fa per spaventare, e speriamo poi serva almeno davvero
spaventare e condizionare in positivo.
speriamo, spersa.
ml
Mi piace “…a seconda del tuo bisogno…”
Un bel raccontare…
sì, perchè anche il dare può essere un bisogno.
grazie .marta,
ml
Fai domande troppo difficili.
è vero, meglio accettare il fatto così com’è senza cercare risposte impossibili:)
ml
lunga vita alla casetta della fiducia! sono convinta che le mani giuste siano moltissime, ciascuna giusta a suo modo, e a volte hanno bisogno solo di una piccola spinta per venire allo scoperto. Grazie a chi ha offerto l’occasione e ha dato vita a questa “catena di S.Antonio” che mi auguro lunghissima.
ho pensato anch’io a una “catena di S.Antonio” un po’ particolare dove il dare e il prendere sono anelli identici.
🙂
ciao Dona,
io
Hai ragione… È un cartello davvero troppo ambizioso!
Ciao, Chiara
sì, ambizioso, ma se nessuno osa non cambierà nulla 🙂
ciao Chiara,
ml
qs casetta della fiducia mi lascia alquanto scettica circa la sua utilità come iniziativa pratica, però gli spunti di riflessione che se ne possono trarre e che tu hai tratto sono interessanti. Ci può essere fiducia se c’è un’idea collettiva di onestà magari condita con un pizzico di sogno e utopia …purtroppo sono … tempi duri per i troppo buoni … e onesti e per l’idea di collettività, rimane cmq un po’ di spazio per il sogno (almeno a livello individuale o di pochi). Non neghiamoci perlomeno qs.
Ciao ml, buon anno, a rileggerti nell’anno nuovo
sì, penso anch’io che all’atto pratico la casetta sia una sfida impossibile e non credo che durerà a lungo, fagocitata dall’indifferenza (hai notato come con l’indifferenza ormai digeriamo anche le peggiori cose?) e forse pure dal vandalismo. Eppure sono convinto che sono necessari gesti impossibili come questo, un sasso gettato nello stagno, qualcuno c’è sempre che per qualche istante si sofferma incantato ai cerchi che disegna sull’acqua. Poi tutto torna come prima.
Buon anno a te Miriam, felice del tuo passaggio,
ml
sì credo anch’io nel valore dei gesti impossibili, proprio perché si fanno sapendo che probabilmente sono impossibili e osando l’impossiibile si può finire anche nel possibile 🙂 proprio per qs dicevo che all’atto pratico farà poco però può portare qualcuno a riflettere o perlomeno a sorprendersi (Eh sì, l’indifferenza è una brutta bestia)
Nella casetta ieri erano rimaste solo monetine, ma, come dici tu spero che qualcuno si sia soffermato a riflettere se non a lasciare un segno tangibile del suo passaggio. E spero anche che il denaro sia finito in mani giuste. Un sorriso è un abbraccio, ciao Miriam
Date: Fri, 1 Jan 2016 11:58:52 +0000 To: agilulfo_@hotmail.it
Quel cartello è disarmante, nel senso migliore del termine.
Ovvio che possa produrre effetti di tutti i tipi, ma mi sembra comunque un gesto coraggioso averlo esposto: il cartello e non solo quello.
Mi piace la tua definizione, disarmante perche’ con la schiettezza ingenua avrebbe voluto togliere alla gente armi e steccati difensivi.
ciao Sabina,
ml
Ciao massimolegnani, buon nuovo anno. Bisestile o no, chi se ne importa. Che ci trovi sempre curiosi, folli, osservatori, pieni di difetti e di poesia.
Grazie “luci”, pieni di difetti, si, ma speriamo con..”mani non sbagliate”
Un sorriso
ml