crowdfunding

24 Feb

by web

 

 

Avevo preso l’abitudine di leggerla, non ricordo come fosse iniziata, ma da qualche anno ormai non mi perdevo i brani che comparivano con regolarità nel suo blog. Nonostante la reciproca frequentazione da appassionati di scrittura, di lei sapevo poco o nulla, se non l’occhio velato dai capelli che appariva nel suo avatar, e soprattutto lo stile con cui tesseva la ragnatela di parole che m’intrappolava al monitor. Mi piaceva l’ariosità dei suoi racconti, il respiro ampio e la parola che scorreva facile e sempre racchiudeva un nucleo solido e sospeso tra le righe a far riflettere il lettore. E proprio le righe, orizzontali, erano l’emblema del suo blog (https://righeorizzontali.wordpress.com/) e anche il modo spiccio con cui ci si rivolgeva a lei nei giochi di scrittura a cui capitava che partecipassimo entrambi.

Poi qualcosa cambiò, svelò il suo nome, anzi lo impose, chiamatemi Stefania scrisse una volta, che evidentemente quel  ciao righe con cui la si apostrofava nei commenti le andava stretto. Quasi contemporaneamente mutò l’immagine dell’avatar, non più l’occhio ma due piedi (suoi?) nella sabbia. Inezie, direte voi, piccole esteriorità, dettagli che tutti modifichiamo prima o poi. Non sono d’accordo, perché più o meno nello stesso periodo Stefania mutò scrittura, o meglio, lo stile era sempre il suo, ma concentrato in poche righe per volta. Non più la parola liquida e abbondante da bere a grandi sorsate, ma un distillato da centellinare con parsimonia.

Mi adattai alla nuova formula, sebbene ogni volta mi sconfortasse la brevità dei suoi racconti, parole strette in cui condensava con bravura emozioni e vicende di personaggi affascinanti, di cui però avrei voluto sapere di più. Erano miniature quando avrei voluto vedere un intero affresco. Attribuii il cambiamento a problemi contingenti, maggiori impegni di lavoro, nuove necessità di famiglia, che le riducevano il tempo da dedicare alla sua passione. Con un simbolismo forse eccessivo, ma io sempre mi figuro le persone dietro la tastiera, la immaginavo di notte faticare china su uno spazio e un tempo esigui e rovinarsi la vista a cesellare queste microstorie. Mi commuoveva la precisione dei particolari che pure erano gocce che non mi placavano la sete. Brevi brani come piccole terre d’Olanda strappate con fatica al mare.

Il nuovo corso non è stata una fase momentanea, è ormai qualcosa di consolidato a cui mi sono abituato con piacere, come a gustare piccola pasticceria anziché un’intera torta.

Ma proprio in questi giorni ho letto nel suo blog una paroletta, di cui sapevo poco, che ha cambiato di nuovo lo scenario: crowdfunding (https://righeorizzontali.wordpress.com/2019/02/15/pietre-sopra-il-mio-nuovo-romanzo/)

Credevo che il termine indicasse il lancio di una colletta pubblica per i più svariati e drammatici motivi, scopro invece che è una modalità di autofinanziamento indiretto dai molteplici risvolti (https://bookabook.it/libri/pietre-sopra/). Affascinante, ma non è questo che mi ha meravigliato. La vera sorpresa è stata scoprire che Stefania accanto all’attività di blogger coltivasse da tempo quella di scrittrice di romanzi. Forse proprio dal tempo in cui ha ridotto le parole a monitor, perché mi piace pensare che noi abbiamo un tot di parole a disposizione e sta a noi decidere come distribuirle e non sprecarle.

Io sono un tipo pigro e antiquato, non ho la stoffa per scrivere un romanzo, ho il respiro breve del racconto e comunque, anche fossi in grado e lo scrivessi, mi affiderei a formule più tradizionali di pubblicazione. Ma mi entusiasma l’intraprendenza altrui, è come se tramite suo divenissi intraprendente anch’io. Mi piace il suo mettersi in gioco (eheh, proprio da un gioco di scrittura con quel nome avevamo cominciato entrambi!), raccogliere o lanciare la sua sfida che è poi la stessa cosa, affidarsi all’azzardo della modernità per raggiungere lo scopo. E sono sicuro che ce la farà, perché la sua scrittura vale e il suo coraggio premia. Intanto prenoto la mia copia e già m’immagino il piacere alla lettura del libro.

E sarà bello scorrerne le righe e riscoprirle “orizzontali”.

 

55 Risposte to “crowdfunding”

  1. mocaiana 24 febbraio 2019 a 07:31 #

    Hai ragione, la leggo da poco, è proprio brava!

  2. Apparentemente 24 febbraio 2019 a 07:51 #

    Si ,molti credo scrivano racconti qui per mettersi veramente in gioco,non è il mio caso 😂
    Io avevo aperto qui un paio di anni fa,in crisi su iobloggo dove chiunque può invadere il tuo spazio,ne vero senso della parola ,ma poi ci sono rimasta e ho cancellato . Quella piattaforma ora(giustamente) è bloccata da un paio di mesi ,almeno,e io ho bisogno di buttar giù i pensieri …
    Da qualche tempo leggevo “ diversamente intelligente “ che ogni volta con il suo modo di raccontarsi mi rapisce e alla fine sono tornata

    • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 09:18 #

      Penso che ognuno di noi abbia motivazioni e percorsi differenti.
      Io a giornata Rachele
      ml

      • Apparentemente 24 febbraio 2019 a 09:20 #

        Come sai il mio nome?

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 09:42 #

        Ho immaginato ti chiamassi così dal tuo indirizzo di posta che compare qui assieme al commento

      • Apparentemente 24 febbraio 2019 a 09:43 #

        Ah ..già 😂

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 10:03 #

        🙂

  3. Giuliana 24 febbraio 2019 a 08:08 #

    Bisognerà andarla a leggere allora! Io partecipo ai concorsi sperando di arrivare in uno dei primi tre posti in modo da avere la pubblicazione gratuita e tutta la pubblicità che occorre. Ma fin’ora, dopo varie menzioni, pubblicazioni di singoli racconti o poesie, sono riuscita ad arrivare solo al quarto posto. Considerando che ho fatto il pieno di targhe e diplomini vari, credo sia proprio il caso di rinunciare.

    • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 09:21 #

      Anch’io per qualche anno ho partecipato a concorsi, ancora non avevo un blog e volevo confrontarmi con altri. Sono state esperienze divertenti
      Ciao Giuliana
      ml

      • Giuliana 24 febbraio 2019 a 10:53 #

        Divertenti per me non tanto, al primo libro pubblicato, nelle librerie on line hanno sbagliato il mio nome da Giuliana a Giuseppina, nessuno trovava il mio libro e quindi nessuno l’ha comprato on line. In un altro concorso, arrivata tra i finalisti e quindi con diritto alla pubblicazione della mia poesia nell’antologia pubblicata, hanno dimenticato la mia poesia. Al concorso di Camogli per San Valentino, ero prima scelta dalla giuria ma il pubblico non mi ha votata ed altre piccole cose. L’ultima neanche te la racconto perché è allucinante e non ci crederesti tranne che ad acquistare il libro

    • Stefi 24 febbraio 2019 a 09:35 #

      Non rinunciare Giuliana! Prima o poi l’occasione buona arriva.
      Grazie.

      • Giuliana 24 febbraio 2019 a 10:54 #

        Troppe esperienze negative, mancano di correttezza e professionalità. Scrivo per me e per chi apprezza ciò che scrivo.

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 11:09 #

        Il divertente in modo amaro è stata la giornata di premiazione (era un concorso nazionale) avvenuta in una specie di retrobottega con sedie sgangherate, l’organizzatore un panzone bavoso impresentabile, per non parlare della pubblicazione del mio racconto risultato vincitore in una specie dì roba raccogliticcia ciclostilata che nemmeno i testimoni di Geova:)

      • Giuliana 24 febbraio 2019 a 13:22 #

        Ecco, credo che abbiamo reso l’idea. Ma il nome sbagliato …

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 14:44 #

        eheh, magari un giorno ne scriviamo di queste piccole disavventure editoriali 🙂

      • Giuliana 24 febbraio 2019 a 15:38 #

        Po esse 😄

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 17:01 #

        🙂

  4. Non Solo Campagna - Il blog di Elena 24 febbraio 2019 a 08:18 #

    Se si tratta della raccolta fondi di una certa casa editrice, ho qualche dubbio sul sistema: ti pubblico se ci sono 200 persone che pagano il tuo libro in anticipo. Allora meglio autopubblicarsi, non costa niente se sai fare tutto da solo e se qualcuno crede in te acquista il libro.

    • Elish_Mailyn 24 febbraio 2019 a 08:28 #

      sono d’accordo con Elena, è da tempo che accarezzo l’idea del crowdfunding e dopo varie ricerche ho scoperto che ci sono diversi sistemi di autofinanziamento, credo che l’iniziativa indipendente, senza casa editrice, sia da prendere in considerazione.

      per quanto riguarda il resto, la tua amica da oggi ha un nuovo follower 😄

      • Non Solo Campagna - Il blog di Elena 24 febbraio 2019 a 08:51 #

        Io ho pubblicato due libri miei e uno scritto a quattro mani con Newwhitebear senza spendere una lira e li trovi su tutti gli stores più importanti. Stiamo anche vendendo senza pubblicità o sponsor.

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 09:33 #

        Bravi voi, davvero, ma credo che anche la formula usata da Stefania non contempli spese da parte sua se raggiunge l’obbiettivo.

      • Non Solo Campagna - Il blog di Elena 24 febbraio 2019 a 09:44 #

        Le spese sono sostenute da chi ha partecipato alla raccolta fondi. Un editor e un grafico al massimo costano 1000 euro.

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 10:30 #

        Però non sono spese a fondo perduto, alla fine riavrò i miei soldi oppure il libro 🙂

      • Non Solo Campagna - Il blog di Elena 24 febbraio 2019 a 11:43 #

        La casa editrice ha ottenuto di aver già venduto 200 libri, con cui copre le spese sostenute e le prime 1000 copie da distribuire. Quello che voglio dire è che la casa editrice non si assume il rischio d’impresa. Non sto polemizzando, ma solo riflettendo. Poi, ognuno resta della sua idea e chi pubblica lo fa con chi vuole.

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 12:22 #

        io poi parlo da osservatore esterno ed estraneo a qualunque percorso di pubblicazione 🙂

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 09:28 #

        Ciao Elisa, bello ritrovarti:)
        ml

      • Elish_Mailyn 24 febbraio 2019 a 18:06 #

        ogni tanto faccio una capatina 😁 …è un periodo molto “indaffarato” 😄
        un abbraccione 🤗😘

      • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 18:24 #

        Un sorriso a te

      • Stefi 24 febbraio 2019 a 09:34 #

        Grazie Elish_Mailyn per esserti iscritta al mio blog. 🙂
        L’iniziativa indipendente è una strada che ho già percorso tre volte, come ho scritto ad Elena qui sotto. Una strada bella, coinvolgente e faticosa perché costringe chi vuole essere scrittore a farsi anche da editore. Con bookabook ho finalmente l’occasione di avere un editore serio che mi fa l’editing del libro, ne cura la grafica, lo distribuisce nelle librerie. Me la gioco fino in fondo 😉

      • Elish_Mailyn 24 febbraio 2019 a 18:01 #

        ti capisco, ma io scrivendo poesie non trovo grandi occasioni nell’editoria classica… poi editing e grafica le curo io stessa (con l’aiuto di un valido amico genialoide 😉)
        mi sono trovata bene sin da subito con le autopubblicazioni su Lulu che però non distribuisce testi in italiano, quindi x iniziativa indipendente mi riferisco soprattutto all’uso del crowdfunding senza passare x editrici varie.

      • Stefi 24 febbraio 2019 a 19:05 #

        Che fortuna avere un amico genialoide! Io ne ho uno musicista che è sempre capace di regalare note soavi alle parole che scrivo.
        🙂

      • Elish_Mailyn 24 febbraio 2019 a 22:27 #

        allora grande fortuna anche la tua 😉😄

    • Stefi 24 febbraio 2019 a 09:25 #

      Ciao Elena, anche io, prima di Pietre sopra, ho pubblicato tre romanzi da sola senza spendere una lira, mi sono fatta da editor, da grafico, da impaginatore, da campagna stampa, da organizzatore di eventi, ho messo in vendita le pubblicazioni negli store, li ho portati nelle librerie della mia zona, mi sono organizzata le presentazioni andando in giro, con un amico musicista, a cantare leggere e recitare per biblioteche, sagre di paese, librerie. Esperienze bellissime che mi hanno dato tanto e che rifarei. Con bookabook però ho finalmente la possibilità di fare un salto di qualità. In primo luogo perché è una casa editrice seria e solida, con editor in gamba, uno studio grafico, un ufficio stampa, una distribuzione capillare in tutte le librerie d’Italia. E’ una casa editrice che seleziona molto scrupolosamente i manoscritti che riceve e decide di mettere in campagna di crowdfunding solo quelli che reputa validi. Già essere stata selezionata dal loro team di editor per me è stato un bel traguardo. Se raggiungerò le 200 copie pre ordinate finalmente potrò fare solo la scrittrice (che è ciò che amo fare) perché avrò un vero editore che farà tutto il resto per me. Se ti va puoi dare un’occhiata al sito di bookabook e magari, se hai in lavorazione un nuovo libro, da sola o con Newwhitebear, potresti inviarglielo. In tanti anni di scrittura ho imparato a riconoscere le case editrici serie dai ciarlatani e ti dico che di bookabook ci si può fidare.

      • Non Solo Campagna - Il blog di Elena 24 febbraio 2019 a 09:37 #

        Ho già letto come funziona la casa editrice a cui ti sei affidata, ma non mi convince il sistema. Se reputa valido un libro lo finanzi direttamente. Anni fa esistevano sistemi di vendita basati sul passaparola e sul coinvolgimento di amici, trattandosi di un sistema a piramide ed è facile capire a chi convenisse. Io ho pubblicato con Streetlib e, se avessi voluto, potevo richiedere l’intervento di editor, grafico ecc. Comunque è la mia opinione ed è giusto che ognuno scelga la sua strada. Tienici aggiornati su come funziona.

      • Stefi 24 febbraio 2019 a 09:42 #

        Anche io ne ho pubblicati due con Streetlib, ora sono stata scelta da bookabook per una strada diversa. Molto volentieri vi aggiornerò, buona domenica Elena. 🙂

    • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 09:27 #

      Mah, ognuno segue la sua, non credo esista il modo giusto e quello sbagliato a priori (salvo quello di mettersi nelle mani di case editrici truffaldine). Qui è vero che io lettore anticipo dei soldi, ma se l’autore non raggiunge l’obbiettivo questi mi vengono restituiti. A me sembra un modo originale di pubblicarsi.
      Ciao Elena
      ml

  5. franco battaglia 24 febbraio 2019 a 08:43 #

    Ed ecco scoperto un nuovo blog… e non ti nascondo che col crowdfunding si riesce anche ad ottenere qualcosa… io sono già in attesa di un libro di un amico blogger, che ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere personalmente; immagino che a volte l’entusiasmo, la dedizione, la spavalderia, paghino.. da parte mia sono troppo pigro e incasinato per dedicarmi a certe iniziative col giusto piglio… 😉 comunque, se tu decidessi di crowdfondare, faccelo sape’…

    • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 09:31 #

      Eheh, io e te siamo gemelli letterari, troppo impegno per queste sfide, non fanno per me che sono nato pigro. Ma ammiro chi le affronta.
      Buona domenica Franco
      ml

    • Stefi 24 febbraio 2019 a 09:37 #

      Grazie Franco, piacere di conoscerti, anch’io scopro un nuovo blog. 🙂

  6. Stefi 24 febbraio 2019 a 08:56 #

    Grazie, ml.
    Un brano così a fuoco su di me forse nemmeno io sarei stata in grado di scriverlo.
    Leggermi attraverso i tuoi occhi mi fa scoprire come sono e accende una luce pulsante su quelle notti china a cesellare le mie micro e grandi storie. In questo tuo racconto sul mio crowdfunding percepisco nitidamente quell’affetto letterario speciale che negli anni abbiamo coltivato e per il quale ti ringrazio.
    Con un sorriso, come sempre.
    Stefania

    • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 09:36 #

      È stata un’occasione per raccontare una conoscenza tra blogger 🙂
      Un abbraccio e auguri per la tua iniziativa
      Ciao Ste’
      ml

      • Stefi 15 marzo 2019 a 22:40 #

        Obiettivo raggiunto! In soli 28 giorni 200 copie preordinate.
        Grazie, ml.

      • massimolegnani 16 marzo 2019 a 00:39 #

        WOW, grande Stè,
        sei stata più in gamba di ogni più rosea previsione.
        un caloroso abbraccio
        ml

      • Stefi 16 marzo 2019 a 19:29 #

        Non immaginavo di farcela in così poco tempo. Sono contenta e anche un po’ fiera 😉

      • massimolegnani 16 marzo 2019 a 23:34 #

        sei stata sorprendente
        e orgoglioso io di averti dato una piccola mano 🙂

  7. Stefi 24 febbraio 2019 a 09:44 #

    L’ha ribloggato su righeorizzontali.

  8. newwhitebear 24 febbraio 2019 a 15:41 #

    conoscevo il sistema. Non mi ha mai convinto fino in fondo, anche perché pubblicare non è mai stato lo stimolo a scrivere. Però è un sistema, che ha un suo perché. Rappresenta un rapporto di fiducia tra l’autore e i potenziali lettori.

    • Stefi 24 febbraio 2019 a 16:35 #

      E’ proprio così newwhitebear, sono i lettori che scelgono quali libri vorrebbero vedere pubblicati e quindi quali libri leggere. Sono molto contenta dei risultati fino ad ora raggiunti: 120 lettori in poco più di una settimana mi hanno dato fiducia pre acquistando il mio romanzo. Comunque vada a finire, per me è già una grande soddisfazione.
      Grazie.

      • newwhitebear 24 febbraio 2019 a 16:53 #

        nessun dubbio perché conquistare 120 lettori non è semplice né facile

  9. LaDama Bianca 24 febbraio 2019 a 21:02 #

    Non la conosco, ma mi piace molto la stima con cui la racconti.

    • massimolegnani 24 febbraio 2019 a 22:02 #

      Grazie, Dama. Hai detto una cosa che mi ha fatto piacere 🙂
      ml

    • Stefi 24 febbraio 2019 a 22:41 #

      Ti ringrazio anch’io, Dama Bianca. Non ci conosciamo, ma ciò che hai scritto fa molto piacere anche a me. 😊

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