le campagne di Francia

14 Apr

                                  

La vicinanza e il fascino dei luoghi sono state attrattive che negli anni mi hanno portato a pedalare spesso sulle strade di Francia. E per ogni escursione ho avuto un diverso compagno di viaggio, il più adatto a quel determinato paesaggio: Mauri l’amico giusto per la pigrizia dei canali, mia moglie più incline alla costa, possibilmente azzurra, Giusi propenso alla fatica dei colli da scavallare prima del mare, Toni disposto a far da jolly, valore aggiunto ad apprezzar le vigne. Di ogni viaggio conservo un’emozione differente, un’immagine particolare rimasta impigliata nella retina, dettagli indelebili che il tempo rimescola in un collage di memorie imprecise ed esatti ricordi.

L’ardesia grigia dei tetti tra i campi d’Alvernia, il Mistral che corre tra case col tetto di paglia quando ci si avvicina alla costa, le siepi di rovi e di rosa canina che separano un verde dall’altro, la pietra calcarea tra ocra sbiadito e marrone biancastro, che uguale ritrovi nelle rocce lontane e nelle scaglie impilate nei muretti che a secco ti corrono a lato in un precario equilibrio che regge da secoli, i platani alti che fanno ombra al sentiero che segue il canale dove un tempo poderosi cavalli, tozzi di fianchi ma forti di zoccoli, trascinavano chiatte e barconi in controcorrente, e tu dai un saluto, una voce alle stesse peniches che ora a motore avanzano lente, più lente di te, in una gara a rovescio a procedere piano, i campi d’avena battuti dal vento, il vischio, il bel parassita che uccide le piante, fiori gialli e macchie d’azzurro per cui non ho un nome ma che tingono i prati e le sponde con lo stesso entusiasmo dei fiori più noti e papaveri a perderci gli occhi e ingentilirci le bici, lo sciabordio del ghiaietto sotto le ruote, lo stesso suono che frigge patatine e bistecche, sarà forse la fame o il cuore che aperto assimila e scambia i rumori, il trattore che lavora nei campi e l’orrore del rombo da corsa, ma errore nostro capitare a Montecarlo, già brutta di suo, nei giorni precedenti una gara, i vigneti che bassi costringono le schiene a star curve da secoli, ma una ragione ci deve pur essere se poi il vino è tra i più buoni che bevi, le parole che, poche di giorno per polvere e affanno, di sera diventano fiumi tra fiumi di bianco e di rosso o in unico calice da durare per ore, mentre discuti con lo stesso fervore sull’esistenza del tempo, ore e anni sono una nostra invenzione, forse ma intanto sei più vecchio di ieri, e su più prosaici argomenti, se domani le gambe reggeranno il Mont Ventoux o se dopo il vino di questa sera non convenga ridimensionare i programmi. Per la cronaca, alla fine niente Ventoux ma un placido rientro sulla costa spinti dal Mistral.

20 Risposte to “le campagne di Francia”

  1. vittynablog 14 aprile 2024 a 21:17 #

    Della Francia amo tutto, ma più che altro le sue meravigliose campagne. Dalla Provenza, all’alta Savoia alla Camargue. Le preferisco alle grandi città. Sarebbe un mio grande desiderio poter andare a vivere la vecchiaia in uno di questi posti….però sono sogni e tali resteranno!!!!🤗🤗🤗😉

    • massimolegnani 14 aprile 2024 a 22:50 #

      Abbiamo la stessa passione per la Francia 🙂
      Buona serata, Vitty
      ml

  2. maxilpoeta 14 aprile 2024 a 23:02 #

    La Francia ha dei paesaggi bellissimi, soprattutto la Provenza e la costa Azzurra, hanno dei contrasti di colori che nelle giornate limpide sono eccezionali. Belle immagini 😉😊👍

    • massimolegnani 15 aprile 2024 a 09:26 #

      sì, ogni regione di Francia ha un suo fascino particolare, elemento comune è una sorta di grazia naturale del paesaggio.
      grazie Max, buona giornata
      ml

  3. flampur 15 aprile 2024 a 07:32 #

    Io mi ritengo un buon reporter di viaggi.. poi leggo te e credo di non aver letto tanta passione, tanta capacità di farmi sfiorare luoghi, percepire odori, assaporare fragranze.. grazie davvero!! ;)

    Franco Battaglia

    • massimolegnani 15 aprile 2024 a 09:29 #

      io e te abbiamo due stili diversi nel raccontare i viaggi, entrambi efficaci 🙂
      grazie Franco
      ml

  4. rajkkhoja 15 aprile 2024 a 13:19 #

    Wonderful all photos. Last one very nice. I like. France is nature beauty. Beautiful you sharing natur landscape france. Thanks,Ml

    Raj🙋

    • massimolegnani 15 aprile 2024 a 16:26 #

      I love France, near and beatiful 🙂
      thank you very much , Raj
      have a good evening
      ml

      • rajkkhoja 15 aprile 2024 a 16:52 #

        Thanks, Massimo. You have good afternoon.

      • massimolegnani 15 aprile 2024 a 17:32 #

        Thanks
        🙂

  5. Alex 15 aprile 2024 a 18:38 #

    I platani alti mi facevano già ombra nel cortile della scuola elementare, al giardino pubblico, lungo i fiumi, in macchina sulle vecchie strade provinciali che attraversono le lande di Guascogna, guardando i vecchi che giocano a bocce sulla piazza del paese, In quasi ogni paese di Francia, c’è una piazza della Libertà con il suo vecchio platano, l’albero della Rivoluzione francese. Sui moli di Bordeaux o di Pauillac ci sono platani per proteggersi dalla morsa del sole, Se qualcuno mi chiedesse un elemento comune che caratteriza la Francia, risponderei sicuramente, il platano! 😉

    Buongiorno Massimo,

    Alex

    • massimolegnani 16 aprile 2024 a 09:15 #

      hai ragione, i platani sono uno dei più bei simboli di Francia. Ho nostalgia dei grandi platani schierati sul bordo del Canal de Bourgogne.
      grazie Alex del bel commento
      ml

  6. newwhitebear 15 aprile 2024 a 22:29 #

    Meglio un calice di vino che pedalare sul Mont Ventoux dove fa terribilmente caldo.

    Una vera delizia pedalare per le strade di Francia tra soste salutare – osterie – e riposini all’ombra dei platani.

    Insomma ce ne è per tutti i gusti.

    • massimolegnani 16 aprile 2024 a 09:18 #

      sì, il mont Ventoux ha fama terribile e non era proprio il caso che lo affrontassimo a gambe molli per il troppo vino 🙂
      ciao Gian, buona giornata
      ml

      • newwhitebear 16 aprile 2024 a 21:06 #

        La sua fama non è molto rassicurante. Bella serata Massimo

      • massimolegnani 16 aprile 2024 a 21:59 #

        Si, anche al tour una volta hanno dimezzato la salita per troppo vento!

      • newwhitebear 16 aprile 2024 a 22:23 #

        Non per nulla si chiama Mont Ventoux, il monte ventoso.

      • massimolegnani 17 aprile 2024 a 07:45 #

        🙂

  7. Flo 17 aprile 2024 a 11:42 #

    Mai viste le campagne del nord e le spiagge del Pas de Calais, battute da vento e maree? E l’aria così tersa da far apparire Dover a portata di mano? E le foreste ai confini orientali, disseminate di bunker ricoperti di muschio? E la fioritura dell’aglio selvatico che riempie l’aria di profumi inquieti? E gli stagni e i canneti e le anse di fiumi tranquilli? E i campi di colza, in questa stagione un mare tanto giallo da far impallidire il sole?

    • massimolegnani 17 aprile 2024 a 13:00 #

      Oh che bella questa tua controproposta di paesaggi di Francia!
      eh, sì, ho ancora tanto da pedalare e da scoprire 🙂
      Grazie Flo’
      ml

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