agnolotti a culo nudo

18 Set
by c.calati

by c.calati

 

 

A galoppare su e giù per colline e laghi, rocce rosse e foglie gialle, viene una fame che non basta certo una barretta d’energia. Dall’alto delle betulle ventose piombiamo sul paese a valle come cavallette in un campo di granoturco o poiane su topini inermi. Un punto di ristoro ha un nome troppo allettante per non fermarci a farci sfamare, la Sosta. Così sostiamo, un tavolo sotto il pergolato, le bici come cavalli stanchi allineati alla staccionata, le sedie in paglia dove stravaccarci a gocciolare l’ultimo sudore. A ripensarci ora, non abbiamo un bell’aspetto e la cameriera, giovane e carina, guarda le bandane da pirati di retroguardia, gli occhi acquosi di stanchezza e fame, le magliette attillate a fasciare fisici allo sfascio, guarda, arriccia il naso e fa una smorfia d’accoglienza al posto del sorriso. Abbiamo un’allegrezza baldanzosa da liceali in pizzeria, chiediamo chiassosi panini, toast, coca, birra, patatine, incassiamo una serie di rifiuti, questa è una trattoria non un bar, taglia corto. Noi un pasto completo non possiamo, abbiamo ancora tanti chilometri a tornare, ma ci spiace la rinuncia e la ricerca di un altro posto, che ci piaceva questo. Siamo mogi come cocker depressi dalla dieta, ma arriva improvvisa una ventata di allegria, la cuoca, credo anche padrona del locale, è di tutt’altra pasta, ci tratta come figli un po’ monelli anche se potremmo esserle padri. Non contraddice la cameriera ma cerca un compromesso e lo fa con simpatia, non è solo un trattenere tre clienti dal portafoglio magro. Ragazzi (!!) niente panini, ma vi faccio un piatto di agnolotti a culo nudo. Ok? Ci guardiamo perplessi, il culo nudo non sarà mica il nostro? Insomma non ci starà prendendo per i fondelli? Lei vede le nostre facce smarrite e allora ride e spiega, è pasta fatta in casa, sottile, si buttano gli agnolotti in pentola e li si tira subito su per scottarli in padella senza condimento, solo in poca acqua di cottura.

Dopo pochi minuti ricompare dalla cucina con un tegame in rame stracolmo di agnolotti fumanti. In tavola ci mette olio e parmigiano per insaporirli a nostro gusto. Un piatto da re che annaffiamo con il rosso della casa.

La padrona viene di continuo al nostro tavolo, ci coccola, ride in modo amabile che ci fa calore e simpatia, ci prende in giro e per la gola rimpinzandoci di pasta e gonfiandoci di vino. Siamo tacchini alla vigilia di natale. Dopo sarà dura, sentenzia divertita, ma intanto godetevela che ve lo meritate.

E in efetti il ritorno in sella è sofferenza, chilometri in pianura che sembrano salita, le gambe molli, la testa che ci pesa. Ma la gioia della Sosta resta intatta sui nostri volti consumati e allegri, siamo vecchi eppur  bambini.

46 Risposte to “agnolotti a culo nudo”

  1. Paolo 18 settembre 2016 a 11:51 #

    Gustato appena scolato! 🙂
    Queste biciclettate portano con sé descrizioni di momenti così belli: occasioni di… “human touch”, occasioni in cui sfiorare la solidalità, il senso di essere uomini fra uomini. L’accoglienza. La partecipazione. Questo cantano le tue parole. E il sudore, la via, il pedale, il vento, la libertà, la natura, sono il mezzo per raggiungerlo.
    Mi piacciono molto questi spaccati. In cammino, per la via, attraverso e verso l’incontro con l’umanità.
    E pure la buona, semplice cucina. Quegli “agnolotti a culo nudo” sono molto più che invitanti… (a fronte del gelido, insipido balenare di quella “barretta d’energia”…)

    • massimolegnani 18 settembre 2016 a 16:36 #

      è come dici tu, pedalare è fatica, fame, allegria 🙂
      ciao Paolo
      ml

  2. lamelasbacata 18 settembre 2016 a 11:59 #

    Hai davvero mangiato da re! Dalle mie parti (a lume di naso direi non distante dalla trattoria) si fanno sul tovagliolo. Appena scolati, fumanti e sottili, appoggiati su un tovagliolo di lino bianco. Si mangiano così, per gustarne meglio il ripieno, oppure affogati in una scodella con LA Barbera.
    Buona domenica e buone gambe mio caro amico 😉

    • massimolegnani 18 settembre 2016 a 16:37 #

      ;Mela mi hai messo l’acquolina 🙂
      un abbraccio
      ml

      • lamelasbacata 18 settembre 2016 a 16:39 #

        Se vieni ti porto a mangiarli, promesso!

      • massimolegnani 18 settembre 2016 a 16:44 #

        ci sto! tra pochi giorni parto per un giro (in bici!) ma al ritorno combiniamo 🙂

      • lamelasbacata 18 settembre 2016 a 16:46 #

        !!

      • massimolegnani 18 settembre 2016 a 16:54 #

        🙂

  3. Cose da V 18 settembre 2016 a 12:18 #

    Ma che bello, adoro i racconti mangerecci! Poi quando si ha fame ci si fa andare bene quasi tutto. Ma la cameriera poi l’ha fatto un mezzo sorriso? Buona giornata : )

    • massimolegnani 18 settembre 2016 a 16:41 #

      rido, sì, un sorriso un po’ tirato ma ce l’ha fatto. Confesso che dal suo punto di vista non ci siamo comportati da clienti modello (e mi sono tornati in mente certi clienti di cui hai parlato tu :))
      buona serata V
      ml

      • Cose da V 19 settembre 2016 a 14:03 #

        Ahah va beh, io boccio solo la maleducazione, posso accettare un po’ di sana goliardia e caciara : D

      • massimolegnani 19 settembre 2016 a 17:03 #

        🙂

  4. tramedipensieri 18 settembre 2016 a 16:43 #

    altro che “patatine e robette varie” 🙂
    E poi fa comunità un piatto del genere e si può ripartire pesanti nel corpo e leggeri di pensieri…
    ciao
    .marta

    • massimolegnani 18 settembre 2016 a 16:54 #

      è vero, un piatto che accomuna! e se poi la pedalata è pesante pazienza, il cuore s’è fatto leggero.
      ciao .marta
      ml

  5. Donatella Calati 18 settembre 2016 a 16:56 #

    me li sono gustati a pranzo i tuoi agnolotti e ora li consiglio a uno degli altri monelli, che si rifletta in questo ritratto di spensieratezza; mi sembra di capire … austero toast quando sei in solitaria e agnolotti in compagnia! condivido

    • massimolegnani 18 settembre 2016 a 17:06 #

      è vero, in solitaria è più facile tenere una dieta da ciclisti. ma quel giorno, soli o in compagnia, era impossibile resistere alla tentazione 🙂
      anche l’altro monello s’era goduto la spensieratezza.
      ciao Dona,
      io

  6. remigio 18 settembre 2016 a 16:57 #

    ” il ritorno in sella è sofferenza”…ma non credo sia colpa degli agnolotti. 🙂

    • massimolegnani 18 settembre 2016 a 17:07 #

      ehm, no in effetti più degli agnolotti potè il vino 🙂
      ciao Remigio,
      ml

  7. Alidada 18 settembre 2016 a 22:00 #

    carinissimo questo racconto che sa di amicizia e buongusto. Piacerebbe anche a me fare un riposino a quella Sosta e gustarmi quella pasta che sa di buono. Buon lunedì Massimo

    • massimolegnani 18 settembre 2016 a 23:08 #

      è una Sosta che merita. 🙂
      ciao Alidada, buona settimana a te
      ml

      • Alidada 18 settembre 2016 a 23:10 #

        grazie 🙂 Spero che ogni tanto passerai a trovarmi 😉

      • massimolegnani 18 settembre 2016 a 23:24 #

        sono giusto di ritorno da casa tua 🙂

      • Alidada 18 settembre 2016 a 23:25 #

        ho visto… 🙂 Grazie 😉

      • massimolegnani 18 settembre 2016 a 23:27 #

        🙂

        ________________________________

      • Alidada 18 settembre 2016 a 23:26 #

        …ho anche messo il tuo link tra quelli degli amici più cari

      • massimolegnani 18 settembre 2016 a 23:27 #

        caspita! grazie

        ________________________________

      • Alidada 18 settembre 2016 a 23:34 #

        così non mi dimentico di te

      • massimolegnani 18 settembre 2016 a 23:56 #

        un sorriso

        ________________________________

  8. intempestivoviandante 19 settembre 2016 a 14:17 #

    Li conosco per quando anche noi facciamo certe scappate mangerecce… sai quanto ha riso mio figlio piccolo la prima volta che l’ha sentito! Monello pure lui ma con cameriera meno scostante per sua fortuna 🙂

    • massimolegnani 19 settembre 2016 a 17:02 #

      Abbiamo riso anche noi che pure siamo più grandicelli di tuo figlio 🙂
      Ciao Alex
      ml

  9. artepsychesabinablogspotit 19 settembre 2016 a 14:36 #

    un piatto colmo di d’allegria, viva la cuoca!

  10. gelsobianco 19 settembre 2016 a 23:42 #

    Commento a caldissimo
    E se gli agnolotti vi fossero stati portati da una cameriera a culetto nudo? 😉 🙂
    Eh sì, mi è venuto in mente questo d’impulso.

    Torno per una lettura diversa.
    Ciao ml
    gb

    • massimolegnani 20 settembre 2016 a 10:33 #

      più facile che quella cameriera ci mostrasse il fondo della padella stampigliandocela sul naso 🙂
      ciao gb,
      ml

    • gelsobianco 20 settembre 2016 a 22:27 #

      …non da quella, ma da un’altra cameriera, diversa, certo. 😉
      Sai che io interpreto a caldissimo con mie “visioni”. 🙂

      “Ma la gioia della Sosta resta intatta sui nostri volti consumati e allegri, siamo vecchi eppur bambini.”
      Tu hai fatto giungere tutto questo.
      Scritto colmo di vita vera, di amicizia, di semplicità, di allegria, di bambini che resistono agli anni in volti con le rughe, che amano la libertà in bicicletta, che non temono la fatica.
      Grande la cuoca-padrona!

      Racconto delizioso, ml.
      Grazie.
      Abbraccio affettuoso
      gb

      • massimolegnani 20 settembre 2016 a 22:51 #

        sei gentile, gb
        sì è stata una giornata spensierata arricchita da piccoli episodi piacevoli che ho cercato di tradurre in parole.
        un abbraccio a te 🙂
        ml

      • gelsobianco 20 settembre 2016 a 23:01 #

        sono sincera, ml
        le tue traduzioni in parole sono traduzioni che fanno vivere l’originale.
        buona notte
        ti sorrido
        gb

      • massimolegnani 20 settembre 2016 a 23:02 #

        grazie! 🙂

        buonanotte a te

        ________________________________

  11. artepsychesabinablogspotit 20 settembre 2016 a 10:07 #

    Bello il senso di franchezza e di spontaneità che trasmette il nome di questa pietanza, solo una cuoca così lo poteva concepire!

    • massimolegnani 20 settembre 2016 a 10:35 #

      sì! e avessi visto la spontaneità ammiccante con cui ci ha proposto il piatto 🙂

  12. T 20 settembre 2016 a 11:41 #

    e poi capitano corrispondenze che non avremmo mai detto. Oppure non-corrispondenze azzerate dal contagio. L’allegrezza di questo pezzo arriva persino a me, persino oggi.

    • massimolegnani 20 settembre 2016 a 12:19 #

      bene! ogni tanto un po’ di allegrezza non ci fa certo male 🙂
      ciao T,
      ml

  13. La venere degli stracci 6 ottobre 2016 a 11:46 #

    Voglio andarci pure io! Ma non in bici 🙂

    • massimolegnani 6 ottobre 2016 a 11:50 #

      se non in bici a piedi, dopo una lunga camminata.
      insomma la fatica e la stanchezza sono fondamentali per apprezzare appieno atmosfera e agnolotti, sennò sono solo un piatto servito in trattoria 🙂
      ml

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