Non avevo mai letto nulla di questa giallista francese perchè a suo tempo aveva organizzato una campagna di supporto a Cesare Battisti, il terrorista, per evitare la sua estradizione dalla Francia. Questo fatto mi aveva infastidito così avevo messo all’indice la scrittrice e i suoi libri. Ogni tanto qualcuno me ne parlava come di un’ottima giallista ma io tenevo duro. Poi ho letto una recensione elogiativa di Baricco, affascinato non tanto dall’intreccio delle sue storie quanto dal livello eccelso, così diceva, della sua scrittura. Ho deciso di offrirle una seconda possibilità e ho acquistato un suo libro a caso, Il morso della reclusa, edizioni Einaudi super ET.
Ed eccomi qua, decido di dimenticare i suoi trascorsi da pasionaria sbagliata e apro il libro per una lettura che mi auguro gradevole. Ma poche righe e, ancora alla prima pagina, incappo in questa frase: “Gli era caduto il cellulare negli escrementi di una capra, che ce l’aveva sepolto dentro con un impeccabile colpo di zoccolo, senza aggressività.”
Ora, sull’eleganza delle parole usate per descrivere la scena non discuto, ma la capra?? Ta tutti gli animali possibili la Vargas è andata a scegliere la capra che, come sanno anche i bambini, produce escrementi in pillole, piccole e dure. Impossibile seppellirci dentro alcunché, tanto meno un cellulare.
Voi direte che sono troppo pignolo, che guardo il dito, o meglio la merda, anziché la luna, ma a me questo sembra un errore grave. È giusto che uno scrittore, specie della sua (presunta) bravura, cerchi di volare alto con immagini suggestive e originali, però deve saperlo fare, sennò stramazza al suolo rovinosamente.
Adesso sarà una lettura in salita, impiegherò almeno cinquanta pagine prima di riconciliarmi con l’autrice. Sempre che nel frattempo non scivoli di nuovo su una buccia di banana.
🤣🤣🤣🤣ammetto che hai ragione…
grazie del supporto, Biagina.
🙂
ml
🙃😅
un sorriso
Anche a te
🙂
Magari si scoprirà che non era una capra… 😉
no, no, era inequivocabilmente una capra e la scena si è spostata altrove per cui dell’animale non sapremo più nulla.
Ciao, lavie
ml
😂😂😂 Errore grave, evidentemente ha esperienze cittadine…
sì, per lei cavalli, capre e vacche la fanno tutte allo stesso modo 🙂
buon pomeriggio, Nadia
ml
grazie!
🙂
Sarà pure sponsorizzata da Baricco, ma se ha tutelato Battisti..non avrà il mio contributo..
bè, io ho impiegato una quindicina d’anni a concederle una seconda possibilità. Magari lo farai anche tu 🙂
ciao Franco
ml
Possibilità che si è subito giocata!
(scusate l’intromissione)
Ciao ml!
R.
eheh, ha rischiato di giocarsela definitivamente, poi la mia curiosità di lettore ha prevalso (e ho fatto bene)
ciao Riccio 🙂
ml
Non siamo pignoli, siamo lettori attenti.
Aldo fece una croce sopra gli articoli di Enzo Biagi dopo aver letto la sua bella descrizione di possenti querce incrociate appena fuori Mogadiscio, a due passi dall’equatore. Si era giocato la sua credibilità in due righe.
ahah, simpatico questo aneddoto e che figura Enzo Biagi.
però forse siamo troppo severi 🙂
ciao Dona,
io
…o su una pallina di cacca di capra 😉
giusto!!
benvenuta Prof 🙂
ml
Effettivamente non è un buon inizio…magari si rifà nelle altre pagine. Facci sapere 🙂
effettivamente si sta rifacendo, intrigante la trama, ben tratteggiati i protagonisti, buona la scrittura, capre a parte 🙂
buona serata, Vitty
ml
questa una capra non l’ha mai vista…. a meno che si sia vista allo specchio…. (Cit. Sgarbi….)
ahah, divertente immaginare la voce di Sgarbi che le grida capra, capra!
ciao, Pina
ml
Ho letto qualcosa tempo fa. Si può vivere senza conoscerla.
sicuramente (anche se procedendo nella lettura sta recuperando)
ciao Cesare
ml
anch’io devo dire che osservo sempre molti particolari sia nelle scritture, quindi nei libri, che anche nei film. I pochi testi che ho creato io, mai pubblicati, li ho sempre scritti cercando di calarmi completamente nell’attimo descritto. Anche nei film, io ad esempio detesto quelli in cui fanno vedere che piove quando più in là c’è il sole. Oppure quelli ambientati in inverno, con i personaggi vestiti come fossero a maggio, della serie l’incoerenza regna sovrana…
quello della pioggia che platealmente cade solo lì dà sui nervi anche a me 🙂
ciao, Max
ml
Sacrosanto!!!
allora non sono un pignolo rompino? bene 🙂
grazie 🙂
ml
Ha fatto una figura di merda
condivido la tua sintesi chiarissima 🙂
ml
D’accordo non cambierà niente ma, nel testo francese, non si tratta di una capra ma di una pecora 😉
Buona domenica,
Alex
Invece è interessante la tua segnalazione. Il passaggio da pecora a capra peggiora una situazione già precaria di partenza ( la pecora ha feci un po’ più voluminose)
Grazie Alex e benvenuto
ml
Ammiro il tuo coraggio, di solito evito le scalate se non sento un’affinità già prima con la trama e il libro 🙂
bè, ora che sono arrivato alla fine devo dire che sono contento di aver superato il fastidio di quell’inizio disastroso e di essere andato avanti nella lettura, il libro è buono 🙂
ciao Bloom
ml
Ah bene! Sei stato ricompensato 😉
sì 🙂
Giustissima osservazione, direi. Anche la mia capra è d’accordo.
bisogna sempre ascoltare le capre, hanno e fanno piccole pillole di saggezza.
ciao Walter 🙂
ml
Ti dò pienamente ragione sulla scivolata sulla cacca della capra. Della Vargas ho letto diversi libri anni fa, forse tre dovrei controllare, ma non ho incontrato scivolate così scivolose. Erano quelli della serie del commissario Adamsberg. Tutto sommato li avevo trovati gradevoli. Però mentre tu hai letto l’ultimo io i primi, che notoriamente sono i migliori
pare che nell’edizione originale in realtà fosse pecora (vedi il commento di Alex) che fa feci un po’ più voluminose, ma comunque non tali da da perderci dentro un cellulare!
Ovini a parte, anche a me il libro non è dispiaciuto e adeso magari procuro uno dei primi con il commissario Adamsberg.
grazie della dritta, ciao GianPaolo
ml
Ho notato che quando ci sono delle serie i primi sono migliori. Però non avendo letto gli ultimi non posso fare raffronti.
sono della stessa idea, in generale i primi romanzi, prima della fama, sono più genuini
è vero. Ciao
🙂
La capra, quel giorno, aveva la diarrea, quindi i suoi escrementi erano semiliquidi, tali da poter coprire il cellulare 🙂
sorrido, so bene la tua avversione allo strumento tecnologico.
tu pur di seppellire un cellulare, tuo o altrui, fai venire la diarrea alla capra 🙂
ciao, Pino
ml
….ancora rido!
🙂
Forse si tratta di una capra sua parente, quindi diversa dalle altre capre. Si potrebbe chiedere una consulenza a Sgarbi, magari.
eheh, Sgarbi si limiterebbe a gridare capra, capra, capra, sia alla bestia che alla scrittrice 🙂
buona giornata Neda
ml
E magari, in questo caso, potrebbe pure avere ragione.
eheh, vero 🙂
Sgarbi distingue solo due cose: se stesso (il montone infuriato) e gli altri (le capre). Eppure scriveva bene di quadri; poi la TV gli ha dato alla testa.
proprio così
Quando l’intelligenza non è accompagnata da un po’ di umiltà, rasenta la pazzia ( parlo di Sgarbi, che è pure sgarbato a sufficienza)
sottoscrivo le tue parole
ml
Grazie. Buona giornata.
anche a te
Sempre a proposito di Sgarbi, mi hanno regalato un suo libro sul Parmigianino. La lettura delle opere è puramente accademica, scolastica direi, come ce la facevano i nostri insegnanti alla scuola media. Una bella differenza con la lettura delle opere fatte da Antonio Paolucci, il quale ne trae spiegazioni storiche, sulla tecnica, sulla composizione dei colori, aneddotica e quant’altro. Sono in parecchi, i critici d’arte, migliori dello Sgarbi e, soprattutto, più seri.
ecco, quindi non ha nemmeno quel merito a controbilanciare la prosopopea!
Infatti e pensare che il mentecatto se l’era presa pure con il critico Federico Zeri che avrebbe potuto insegnargli parecchio.
L’unico merito che io riserbo a Sgarbi è quello di aver dubitato che il Salvator Mundi venduto all’asta poco tempo fa, fosse di mano di Leonardo. In verità anche io quando ho visto quel dipinto qualche dubbio l’ho avuto (in casa ho diciassette libri su Leonardo e mi rifaccio allo studio della tecnica leonardesca studiata da Carlo Pedretti, forse il più grande studioso di Leonardo).
A mio avviso, quel Cristo, è di mano di uno degli ultimi allievi di Leonardo, forse il Melzi, che deve aver rimaneggiato e rifinito un’opera iniziata da Leonardo e mai portata a termine e, se lo si osserva con molta attenzione, in origine doveva trattarsi di un abbozzo femminile. Naturalmente io sono solo una casalinga e non mi sognerei mai di contestare quanto definito da valenti critici, soprattutto ben pagati dalla casa d’arte Chritie’s.
eheh, non sono in grado di esprimere un giudizio in merito all’opera, mi fido delle tue perplessità 🙂
Aspetto che se ne accorga anche qualcun altro, poi voglio sentire le reazioni di chi l’ha comperato buttando via così tanti soldi.
già, una fregatura non da poco!
questa ha infranto subito il patto con il lettore! Che lo faccia un principiante è ammissibile, quindi anche se dovesse recuperare la critica è giustissima…magari non ha avuto lettori e un editing come quelli che sappiamo noi! 🙂
infatti, ho vissuto male lo strafalcione proprio perchè mi ci sono imbattuto alla prima pagina, un pessimo biglietto da visita.
poi c’è voluto del bello e del buono da parte dell’autrici per farmi risalire la china e apprezzare il suo romanzo.
un sorriso, Cecil
ml
Sei troppo forte! E simile a me. Ieri ho letto un articolo sulla letteratura scritto senza tener conto delle regole sintattiche e formali… Bocciato 😂
eheh, sì, abbiamo intransigenze imprevedibili e severe bocciature
buona giornata, Eletta
ml
😁🌹
🙂 🙂
La precisione nei dettagli è fondamentale. Anch’io quando leggo qualcosa di palesemente sbagliato mi innervosisco. Ci vuol poco a controllare!
Sì è proprio il fatto che ci sarebbe voluto a controllare che innervosisce, più dell’errore in se’.
Buonasera Marisa
ml
Buonasera a te!
🙂