Archivio | gennaio, 2023

al di là del cancello bianco (riveduto)

31 Gen
by c.calati

                                                                                        

Corrado aveva occhi chiari e sguardo seducente, ma era troppo timido per sfruttare queste attrattive con le donne.

Agata aveva il talento innato del sorriso che gli uomini ancora non erano riusciti a spegnere del tutto.

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il dilemma (O)*

28 Gen

c.calati

                                              

Gentile Isabella, cara redattrice della mia rubrica preferita, è una sua fedele lettrice che le parla, l’anima trepidante tra le dita.

Lei, esperta in sentimenti e fallimenti, mi dia un parere illuminante su un dilemma che mi affligge. Una premessa che le chiarisca la situazione: Mattia, la mia anima gemella, se ne sta indifferente a tagliare le zucchine mentre Michele, davanti a lui, mi abbraccia e mi bacia sulle labbra. Le pare accettabile?

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Enea, detto Nene

24 Gen

c.calati

Bello, arrogante, imprevedibile, a tratti dolce, spesso feroce.

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la casa di Pietro

20 Gen

c.calati

                                    

A diciott’anni Pietro era già a un punto morto, la scuola abbandonata prima del diploma, il lavoro in fabbrica preso e lasciato nel giro di un mese, non faceva per lui la catena di montaggio. E adesso ammuffiva sul divano come su una zattera con i suoi beni di prima necessità, sigarette, popcorn e lo schermo dello smart. Per suo padre, abituato a lavorare sodo da una vita, era inconcepibile che il figlio vegetasse senza fare assolutamente nulla, nemmeno le cose sbagliate.

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uhhuhuuu…(appena oltre la follia)

16 Gen

                                           

Dicono che non ci sono con la testa e forse hanno ragione, ma per la ragione opposta a quel che dicono. Non è il salire al tetto a sera la mia follia, è questo starmene tranquillo tutto il giorno, come non ci fosse nulla per cui valga la pena. Ed è una pena starmene in poltrona, pantofole e giornale, guardare il canale oltre la finestra, veder scorrere l’acqua e le parole e non tentare di fermarle. Eppure mi trattengo, tengo a bada il lupo e il pavone, fremo e sorrido al mondo storto e a quello quadro.

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Arancia Arcana*

13 Gen
c.calati

                                     

Papà pranzava alla rapida tra sala operatoria e altri lavori, INAM, ambulatori, attività a parcella, con cui s’arrabattava per allevare la larga famiglia. Aveva fretta e s’arrabbiava se c’attardavamo a tavola, slap, slap, ammoniva accigliato se abulici avanzavamo roba nel piatto.

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il miele del diavolo

6 Gen

                                           

– Si ricorda, maresciallo? Le spiegavo che in inverno non sarebbe potuto succedere. D’inverno è troppo freddo per fermarsi a riflettere, le dicevo tutto infervorato, non si lasciano pause morte tra un fare e l’altro, siamo atomi agitati, non c’è la temperatura adatta a farsi domande esistenziali che poi non sai dove ti portino. Lei mi guardava perplesso, aveva sollevato la visiera del berretto con la fiamma d’ordinanza come per scrutare meglio le mie rughe, trovare forse in quelle il senso del mio vaneggiare. Sostenevo che a gennaio non puoi soppesare un tradimento, misurare uno sgarbo, nemmeno immaginare una reazione. Ma in estate, con tutte quelle ore lente, quegli atomi immobili, in estate ti fai le domande e sei tutto un ribollire di risposte rancorose. 

Beh, me lo lasci dire, erano tutte fesserie che le spiattellavo per giustificare il mio delitto.

Forse ci credevo davvero, ma adesso mi rendo che era una stupidaggine: sì, anche a gennaio puoi avere buoni motivi per uccidere. E non mi guardi con quella faccia smarrita, maresciallo.

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