Archivio | Maggio, 2022

domande sciocche tra Vangelo e sport

29 Mag
dal web

                                                      

Secondo Matteo, d’accordo, ma primo chi è arrivato?

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come un fiume che nel Carso

27 Mag
c.calati

                              

Era dotato di una pigrizia meticolosa, una sorta di parsimonia dell’energia, che qualcuno scambiava per avarizia di gesti e sentimenti, forse non del tutto a torto. Si era lasciato ingrassare alla poltrona, anche se ancora gli si contavano le costole, che erano le poltrone ad ingrossarsi attorno a lui, tante ne aveva cambiate nella vita, sempre più grandi e accoglienti, ormai era un divano a due posti che sedendo di traverso occupava per intero. La pigrizia, quella sua particolare pigrizia, l’aveva conquistata poco alla volta, come una dote innata da affinare nel tempo o un’arte da coltivare con pazienza.

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trotterellando nel Trentino (gioco in tr*)

21 Mag
c.calati

                            

Strade troppo trafficate da TIR tracotanti, tento tracciati alternativi, ma son sentieri stretti, sterrati da farti tremar le braccia, tracce incerte che a tradimento s’interrompono.

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nerofumo

16 Mag
c.calati

                                                      

Una mantellina di raso nero prestata dalla nonna, un cappellaccio in disuso del papà, uno spadino di plastica, unico acquisto a dare verosimiglianza al personaggio, un sughero affumicato sul gas della cucina a disegnare baffi e mascherina attorno agli occhi sul volto infantile. Lui, al termine della vestizione, guardandosi allo specchio, più che Zorro si sentiva uno spaventapasseri, ma di quelli che non spaventano nemmeno il merlo più credulone.

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brevissime storie

13 Mag
c.calati

                                          

Gli ultimi anni erano stati una spirale a scendere nei meandri dell’inazione. Ormai rasentava l’immobilità assoluta, il distacco totale dalle cose. Unica distrazione, scorreva ogni giorno i necrologi per assicurarsi di non essere morto a sua insaputa.

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a margine dei morti

8 Mag
c.calati

                                       

Quando mi muovo per turismo, che sia una pedalata tra le vigne vicino a casa o un viaggio tra le betulle su in Finlandia, sento il bisogno di scoprire il nucleo limpido del luogo, di arrivare al segno distintivo che accomuna la gente di quel posto e la fa diversa dalle altre. La via più breve sarebbe coltivare i contatti umani, due chiacchiere al pieno di benzina, un sorriso e una domanda mentre compri i panini al sesamo, una piccola indagine con il barista mentre sorseggi un caffè al banco. Ma tutto questo implica avere una predisposizione, per l’appunto, per i contatti umani e io non sono tagliato per certe imprese. 

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Ponente

1 Mag
c,calati

                                                     

Confesso che non ho mai amato la Liguria, troppo affollata e troppo costruita. Ma ero io che forse sbagliavo i tempi, le domeniche obbligate, il mezzo, l’auto che s’imbottigliava senza trovare parcheggio e gli itinerari, passi costretti seguendo la moltitudine.

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